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Diario meteorologico del
mese di
Settembre
2000
Questa rassegna raccoglie le informazioni
pervenute, da varie fonti, alla nostra redazione web; alcuni dati potrebbero non essere
verificati . Ai lettori il compito di integrare o correggere le informazioni.
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FRANE
ED ALLAGAMENTI NEL NORD-OVEST ED AL SUD
VALLE D'AOSTA - Allagamenti e problemi di viabilit�
PIEMONTE - pioggia intensa e primi problemi
LIGURIA - allagamenti nel ponente
CAMPANIA - difficolt� nel golfo di Napoli
CALABRIA
- situazione allarmante nella Locride
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NUBIFRAGIO
A PIOMBINO, ALLAGAMENTI E DANNI
Articolo tratto da ANSA
PIOMBINO (LIVORNO), 29 SET - Un forte nubifragio si e' abbattuto questo pomeriggio, a partire dalle 17.30, su Piombino provocando allagamenti e danni. Il sistema fognario non ha retto e l' acqua ha iniziato ad invadere le strade del centro, allagando anche scantinati, negozi e abitazioni al pianterreno. Decine le richieste di intervento ai vigili del fuoco di Piombino che sono stati poi coadiuvati anche da colleghi inviati dal comando di Livorno e da Follonica (Grosseto). Gli allagamenti si sono verificati in tutta la zona bassa della
citta', dove si sono registrati anche 70 centimetri d' acqua in alcune strade. Disagi anche per il traffico, con code chilometriche sulla strada d' ingresso in
citta', la statale 398, a causa dell' acqua e del fango che si sono riversati sulla strada dalle colline circostanti. La prefettura di Livorno aveva dato il preallarme annunciando l' ondata di maltempo.
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20-21
SETTEMBRE: ONDATA DI MALTEMPO
Piemonte: sgomberato l'ospedale
di Fossano - Tromba d'aria a Genova - Nubifragi nel sud della
Francia - Violenti temporali in Lombardia - Danni per pioggia
e vento nel parmense - Linea FS Adriatica interrotta -
Grandinate e temporali in Alto Adige - Frane in Veneto
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TROMBA D'ARIA NEL MANTOVANO
Articolo tratto da LA GAZZETTA DI
MANTOVA
MANTOVA, 17 Settembre 2000 -
Improvvisa, spaventosa e di
una violenza inaudita la tromba d'aria che ieri sera ha flagellato Monzambano e dintorni.
Un vento fortissimo ha scagliato enormi pezzi di ghiaccio contro case e auto in sosta.
Moltissimi i tetti scoperchiati e le abitazioni allagate. Sono saltati i collegamenti
elettrici e telefonici. Le coltivazioni sono in ginocchio, alcune aziende dovranno
sospendere la loro produzione. E per quanto riguarda i danni si parla gi� di decine di
miliardi.
Mancano pochi minuti alle 19. Tutto in
paese � pronto per la tradizionale festa dell'uva. Decine e decine di bancarelle sono
allineati lungo le vie del centro.
I padiglioni sono pronti per accogliere
le migliaia di persone arrivate da tutta la Lombardia, per la tradizionale ricorrenza.
Quattrocento comparse, con i costumi dell'epoca, si stanno preparando alla sfilata.
Il vento si alza improvviso, accompagnato
da tuoni e fulmini che lacerano l'aria. Dal cielo non scende pioggia, ma ghiaccio. Chicchi
di grandine che hanno la dimensione di una pallina da golf. E' un disastro. Per un quarto
d'ora il fortunale non risparmia nulla e non si ferma davanti a nessun ostacolo.
Abbatte cornicioni, scoperchia tetti,
allaga le strade, danneggia irreparabilmente migliaia di auto, spezza cavi telefonici ed
elettrici.
Sulle strade d'accesso al comune
collinare piombano le piante che il vento strappa dalle radici. Monzambano � al buio,
mentre la grandine manda in frantumi i vetri delle finestre. Quando il peggio � passato
la gente comincia a guardarsi in giro. Nelle vie ci sono cumuli di ghiaccio, i vetri delle
auto sono in frantumi. L'acqua � penetrata nelle case. Nella discarica di via Tononi la
forza del vento ha sollevato un'intera baracca scaraventandola a decine di metri di
distanza. Una lamiera ha abbattuto i fili dell'alta tensione. In zona industriale nella
ditta di confezioni �Fra.bas� la pioggia e la grandine sono penetrati all'interno
allagando tutto il capannone.
I danni sono ingentissimi. Allagate anche
due falegnamerie. In centro storico la tromba d'aria ha staccato alcuni cornicioni
facendoli precipitare sulla via. Decine e decine di vetture hanno i parabrezza sfondati.
�Mia figlia - racconta un vigile urbano
di Monzambano - � stata sorpresa dal fortunale mentre in motorino stava tornando a casa.
La grandine le ha spezzato il casco. Ha botte in ogni parte del corpo ed una mano gonfia
per i colpi ricevuti�.
La tromba d'aria non ha
risparmiato nemmeno la caserma dei carabinieri dove � saltata via una parte del tetto. Le
auto di servizio sono fuori uso, mentre la stazione mobile ha avuto danni molto
consistenti.
Soltanto oggi, comunque, ci si potr�
rendere conto di ci� che � accaduto anche nella campagne e soprattutto nei vitigni. Sul
posto oltre alle squadre dei vigili del fuoco, sono arrivati anche i volontari della
protezione civile che hanno affiancato carabinieri, polizia muncipale e semplici cittadini
nell'opera di sgombero. In molti giardini sono cadute le piante a causa del vento
fortissimo, mentre le sedie e i tavoli dimenticati fuori si sono trasformati in autentici
colabrodo.
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ANCORA SUI NUBIFRAGI NEL SUD ITALIA
11 Settembre 2000
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ONDATA DI MALTEMPO AL SUD,
VITTIME E DANNI INGENTI
10 Settembre 2000
Calabria -
Riviera Ionica -
Sicilia
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GRANDINATA A PADOVA
Articolo tratto da IL MATTINO DI PADOVA
PADOVA, 9 Settembre 2000 -
Un evento straordinario, 18 minuti di grandine e poi una pioggia fitta che non finiva
pi�. I chiusini si sono intasati, le grondaie sono andate in tilt lasciando passare
rivoli dalle fenditure e il Pedrocchi, il caff� storico, il gioiello
jappelliano, questa
invenzione, questo straordinario "pastiche" stilistico, bello da mozzare il
fiato, ha subito danni non indifferenti. L'acqua � entrata a scrosci nella sala bianca e
nella sala rossa, macchiando di umidit� le delicate ghiere dorate delle colonne,
chiazzando gli intonaci, invadendo la toilette delle signore. Pi� grave: una grossa
pozzanghera si � formata nello studio dell'assessore Gradella �, attraverso il soffitto,
ha cominciato a gocciolare nella sala rinascimentale. Qui, attorno ad un ovale affrescato
si sviluppano, in campiture bianche e azzurre, motivi ornamentali che fanno della sala un
teca preziosa: c'� una fila di putti, amorini o angiolini, chiusa in un trapezio di circa
un metro quadrato, che � stata rovinata dal gocciolamento, una cornice dorata ha perso lo
stucco, sul dipinto centrale, si nota un grappolo di bolle, sorta di eczema del colore
provocato dall'umidit�. Una porzione del soffitto vira dall'azzurro al verde marcio.
Niente di catastrofico, ma danni che richiederanno al Comune una gara per assegnare i
lavori di restauro o la scelta di un pennello di fama per porre rimedio alla furia
climatica. Ora si ripercorrono i momenti che hanno preceduto il disastro. Poco prima delle
19, e c'era ancora il sole, � comparso ad est, quindi in una prospettiva rovesciata
rispetto al normale scorrere meteorologico (le bufere arrivano quasi sempre da ovest), un
immenso torrione di nuvole, un nembo bianchissimo, grande come la Marmolada, la luce del
sole al tramonto lo tingeva di rosa. Ma poi il cielo � diventato livido, grigio piombo
con striature d'inchiostro, ed � scoppiato l'inferno. "Credevamo - ricorda un
cameriere - che la grandine sfondasse i vetri, i chicchi sembravano sparati con la
mitragliatrice". Nella Sala Bianca i segni dell'umidit� sono ancora chiaramente
visibili sul soffitto e sui panneggi dorati che corrono lungo il frontone. Anche
all'ultimo piano del palazzo dell'anagrafe in piazza Capitaniato, � successo il
finimondo. All'ufficio matrimoni pioveva dal soffitto come se non esistesse alcuna
copertura. Poi si � staccata una grossa porzione di intonaco che ha sollevato una nuvola
di gesso. Sul posto, erano circa le 20,30, � stato chiamato d'urgenza l'architetto
Luigino Gennaro. Si temeva che la bufera mettesse in pericolo i delicati lavori di
restauro del quadrante dell'Orologio, l'azzurro smaltato del fondo con la giostra degli 11
segni dello zodiaco color oro zecchino (manca la Bilancia). Lo spesso film di plastica da
cui � avvolta l'intera torre ha offerto un riparo morbido ed elastico che ha
completamente inertizzato la forza della grandine. Al Pedrocchi nel pomeriggio operai
hanno raggiunto il tettoi per riparare le numerose tegole spezzate dal fortunale. Dice
Foresta, il dirigente responsabile del controllo del Caff� Storico per incarico
dell'assessore Ronchitelli: "Ci siamo trovati di fronte ad un evento meteorologico
del tutto straordinario e tuttavia, penso, che sia necessaria una revisione di impianti e
servizi. Il complesso � talmente prezioso che occorrerebbe essere pronti ad affrontare
non solo l'ordinaria amministrazione, ma anche, potendo, gli episodi eccezionali".
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NUBIFRAGIO IN ABRUZZO
Articolo tratto da ANSA
PESCARA, 8 Settembre 2000 -
Circolazione difficile per l' enorme massa di fango discesa dalle colline, sottopassi
allagati e inagibili, alberi pericolanti, auto sommerse e scantinati allagati,
straripamenti e fiumi oltre i livelli di guardia. L' intera fascia costiera abruzzese, da
Montesilvano (Pescara) a Ortona (Chieti), e' in piena emergenza dopo il violento
nubifragio che si e' abbattuto intorno alle 20.30 di ieri sera. Mezzora di pioggia che ha
causato danni enormi e che ha praticamente paralizzato quasi tutti i centri costieri. A
Pescara - dove il Comune ha avanzato la richiesta di stato di calamita' per gli ingenti
danni - la pioggia non ha risparmiato neppure la caserma dei Vigili del Fuoco, allagando
l' intero piazzale. Il centralino dei vigili e' stato sommerso di richieste di intervento.
Difficolta' si sono avute anche in campo sanitario per il parziale allagamento dei locali
del Pronto Soccorso dell' Ospedale pescarese e per la paralisi dei mezzi del 118 a causa
della impraticabilita' di molte strade. Emergenza si registra anche in alcune zone dell'
interno come a Lanciano (Chieti) e in tutta la Val di Sangro. I fiumi
Sangro, Feltrino e
Aventino sono straripanti allagando le campagne, minacciando alcune abitazioni e rendendo
inagibili quasi tutti i ponti. In alcune zone l' acqua ha superato il metro di altezza.
Ingenti i danni anche alla colture, soprattutto ai vigneti dove l' uva era ormai quasi
pronta per la vendemmia.
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