PALERMO
Un nubifragio su Mondello, alla Cala crolla un palazzo
Dopo lunghi mesi di siccit� finalmente la pioggia. Ma il temporale di ieri su Palermo ha
provocato notevoli danni ed emergenze. A Mondello molte strade si sono allagate, decine le
richieste di soccorso ai vigili del fuoco da parte di automobilisti rimasti intrappolati.
In alcuni punti l'acqua ha toccato il mezzo metro di altezza. Danneggiate le cabine sul
mare. La stagione balneare sembra davvero finita, anche perch� il 'ferro di cavallo',
gonfiato dalle piogge, � stato aperto per motivi di sicurezza e un fiume di liquami ha
invaso il golfo. In citt� l'emergenza � scattata nella zona della Cala. Un palazzo
disabitato si � sbriciolato. Per precauzione sgomberate cinque famiglie da un edificio
vicino. Mondello si
allaga, acqua alta mezzo metro
� la solita storia: piove per qualche ora e Mondello affonda. Strade trasformate in veri
e propri laghetti, automobilisti impantanati, traffico in tilt, la piazza del paese
isolata per mezza giornata, residenti costretti a indossare stivali per tornare a casa.
Qualcuno ha affrontato l'acqua alta in bicicletta. La mareggiata ha danneggiato diverse
cabine dello stabilimento balneare della societ� Italo-Belga. Un sabato nero per
Mondello. Sin dalle prime ore del mattino degli operai dell'Amap hanno cercato di
tamponare una situazione che � peggiorata di ora in ora, e alla fine sono stati costretti
ad aprire le paratie ai due sbocchi del 'ferro di cavallo' per far defluire in mare
l'acqua piovana. Nella zona compresa fra il lungomare e viale Principe di Scalea si �
formata la consueta grande 'piscina' che in pratica ha reso impraticabili le due arterie
per parecchie ore. In alcuni punti l'acqua ha raggiunto mezzo metro d'altezza. I vigili
urbani hanno chiuso il lungomare all'altezza dello Stabilimento, le auto che arrivavano da
piazza Valdesi erano costrette a tornare indietro. In viale Principe di Scalea la
situazione era ancora pi� difficile. Le auto che provenivano dalla piazza, dirette verso
la citt�, arrivavano nei pressi di via Circe e di fronte alla 'muraglia' dovevano fare
retromarcia. Potevano passare solo i 'fuoristrada'. In piazza era possibile arrivare solo
attraverso la 'pedemontana', la via Tolomea che corre a ridosso della montagna. Tante le
telefonate di protesta al Giornale di Sicilia. 'Abito in viale Principe di Scalea e sono
stato costretto a lasciare l'auto lontano per tornare a casa piedi via "mare",
attraverso il marciapiede e le aiuole di viale Regina Elena e cercando di non finire con i
piedi in qualche pozzanghera - ha detto Francesco Buttitta -. � un'indecenza'. Proteste
pure dei commercianti. 'Per mezza giornata qui � stato il deserto - ha detto Lucio
Amorosi, titolare di un noto bar nella piazza del paese -. Non c'erano cartelli che
indicassero i percorsi alternativi. Sarebbe opportuno che gli organi competenti
concentrassero l'attenzione su Mondello d'inverno, per evitare per quanto � possibile
problemi durante la stagione balneare'. Il viale Regina Elena � stato riaperto al
traffico solo dopo pranzo, mentre in viale Principe di Scalea si � tornati a circolare
solo nel tardo pomeriggio. Allagato pure il viale Galatea, situazione difficile in via
Mondello. Numerose le richieste di soccorso giunte ai centralini dei vigili del fuoco e
della polizia municipale. Da Mondello alla citt�: allagamenti pure sulla circonvallazione
nei pressi dei sottopassaggi di viale Lazio e di via Belgio, buche che si sono trasformate
in trappole micidiali. L'acqua ha invaso numerosi scantinati, da via degli Orti a Tommaso
Natale. Tante pure le segnalazioni di cornicioni pericolanti, nel centro storico, in
piazza Bologni, nella zona del Policlinico, in via Empedocle Restivo.
ENNA
Piove, ma la crisi idrica non � finita
La pioggia, poca ma � arrivata, non certo in quantit� tale da poter alimentare le
sorgenti e gli invasi artificiali della provincia. Le preoccupazioni rimangono perch�
cinque mesi di lunga siccit� sono veramente tanti e le scorte idriche sono ridotte al
lumicino, tanto � vero che l'erogazione in qualche caso sta diminuendo anche se in
piccole percentuali. Qualche litro al secondo dalla diga di Ancipa per quanto riguarda il
comune capoluogo, qualche litro anche dai pozzi comunali per tenere una scorta possibile,
per cui le ore di erogazione si stanno riducendo giorno dopo giorno. Dai pozzi comunali di
Bannata, Bannatella e Furma, che danno qualcosa come 37 litri al secondo, c'� stata una
diminuizione, dovuta principalmente all'insabbiamento dei pozzi 'uno' e 'due' di contrada
Bannata ed al pozzo di Furma, intasato dalla sabbia. "Da un sopralluogo effettuato
dai nostri tecnici si � potuto constatare che almeno tre pozzi comunali hanno bisogno di
interventi urgenti - ha dichiarato Giovanni Nicotra, presidente dell'Asen, l'azienda che
gestisce l'erogazione dell'acqua - Sono stati stanziati 160 milioni per la esecuzione di
questi lavori che vorremmo affidare all'Esa (Ente di sviluppo agricolo), che in un recente
passato ha fatto dei buoni lavori nel potenziamento delle risorse idriche del capoluogo,
trivellando alcuni pozzi. L'Esa dovr� darci una risposta entro dieci giorni, in caso
contrario provvederemo ad interpellare una ditta specializzata nel settore per avere
eseguiti i lavori nel pi� breve tempo possibile. Abbiamo bisogno che questi tre pozzi -
continua Nicotra - possano riprendere la loro erogazione normale in modo da aumentare di
diversi litri le nostre potenzialit� idriche. Stiamo anche lavorando per migliorare le
condizioni della condotta di distribuzione che, in qualche zona, presenta delle perdite
consistenti che vorremmo eliminare. Per questo progetto dovremmo poter avvere dei
contributi dall'assessorato regionale ai Lavori Pubblici". L'obiettivo primario
dell'Asen � quello di dotare il capoluogo ennese di una dotazione idrica, proveniente dai
pozzi comunali, di circa 50 litri al secondo in modo da essere, per certi aspetti, quasi
autosufficienti, diminuendo la richiesta di acqua dalla diga di Ancipa con minori spese ed
una diminuizione del costo dell'acqua. "E' un progetto che possiamo concretizzare -
prosegue Giovanni Nicotra - ma � anche vero che dobbiamo realizzare degli altri serbatoi,
nella zona dello Spirito Santo, in modo che per caduta , quindi senza consumo di energia
elettrica, si possano alimentare il quartiere Monte e quello della zona di San Tommaso.
Stiamo anche contattando l'Eas perch� il consumo di energia elettrica, per portare
l'acqua da Enna bassa nelle vasche di raccolta del Castello di Lombardia, venga
addebbitato all'ente regionale'. 'Questo comporterebbe per la nostra azienda speciale -
conclude Nicotra - uno sgravio finanziario decisamente notevole". |
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MESSINA
Si ribalta un autotreno L'autostrada chiusa per dodici ore
Con le prime piogge torrenziali si ripropone il problema degli allagamenti in citt�.
Tombini scoperchiati, torrenti ingrossati, traffico in tilt. La zona pi� colpita �
quella nella periferia sud. Le precipitazioni hanno sconvolto i costoni sovrastanti le
strade comunali e provinciali che collegano Giampilieri, Briga, Molino, Altolia ed il
bivio per Pezzolo. Sulla statale 33 si sono riversati fiumi di fango che hanno isolato
completamente Giampilieri e Molino. C'� voluto l'intervento dei mezzi del Comune che
hanno lavorato ininterrottamente per ripristinare la viabilit�. Ad Altolia una frana ha
divelto alcuni pali dell'Enel creando un black-out totale durato per pi� di tre ore. A
Briga Marina numerosi sono stati i negozi allagati, per il repentino innalzarsi del
livello dell'acqua, dovuto all'otturazione degli scarichi. A Galati Sant'Anna, decine di
automobili hanno transitato con l'acqua ormai fino agli sportelli, tant'� che il
dirigente della viabilit�, Pizzino, ha inviato prontamente ruspe per la rimozione dei
detriti ammassatisi sulla carreggiata. La sala operativa dei vigili urbani, diretta dal
comandante Minutoli, � stata sommersa da numerose chiamate di aiuto ed anche i vigili del
fuoco hanno avuto il loro da fare con l'invio nella zona sud di numerosi mezzi di
soccorso. E grande lavoro � stato fatto anche da parte della protezione civile della
prefettura, per il coordinamento degli automezzi impegnati nel ripristino della viabilit�
ormai totalmente congestionata. Molta la paura infine per gli abitanti in prossimit� dei
torrenti, perch� ancora � vivo il ricordo del nubifragio del settembre '98, in cui
persero la vita 4 persone nel torrente Pace per l'ingrossarsi delle acque. TRAPANI
Arriva la pioggia, citt� in ginocchio
Una giornata campale quella di ieri per i vigili del fuoco del Distaccamento di Via
Selinunte. Una decina gli interventi che hanno dovuto effettuare in citt� e in periferia
a causa dei violenti nubifragi che durante la notte e le prime ore del mattino si sono
abbattuti sulla citt�. I tombini hanno risposto bene in quanto nelle scorse settimane, in
previsione delle possibili piogge (per altro verso attese ed auspicate), l'amministrazione
comunale ne aveva disposto la pulizia e l'acqua � defluita verso il mare pressocch�
normalmente. Allagamenti, invece, si sono verificati sulla via Mazara, in corrispondenza
della Villa Araba. Qui la sede stradale � rimasta completamente allagata per alcune ore
con gravi disagi per il traffico automobilistico. Alcuni interventi sono stati effettuati
nel centro urbano per liberare gli scantinati dall'acqua che vi si era riversata. Un
intervento � stato fatto anche alla stazione degli autobus in piazza del Popolo proprio
per infiltrazioni d'acqua. I vigili del fuoco sono intervenuti inoltre per rimuovere rami
d'alberi finiti sulle strade e rimuovere pericolose insegne luminose, cartelloni
pubblicitari e alcuni cornicioni pericolanti.
Viticoltori in crisi, la siccit�
ha 'bruciato' la produzione
Si susseguono le iniziative per cercare di tamponare la grave crisi che ha colpito i
viticoltori trapanesi a causa del gran caldo di agosto e il perdurare della siccit� che
hanno "bruciato" oltre il 40 per cento della produzione di quest'anno.
L'assessore regionale all'agricoltura, Tot� Cuffaro e l'onorevole Massimo Grillo,
componente della commissione Agricoltura della Camera hanno incontrato a Roma il ministro
delle politiche agricole, Paolo Pecoraro Scanio, su quella che � la drammatica situazione
della viticoltura oggi. I due esponenti politici hanno cos� ricevuto precise
assicurazioni da parte del Ministro sulla principale emergenza odierna legata alla
siccit�. Come � noto da parte dei deputati regionali e nazionali e delle organizzazioni
sindacali e di categoria c'� una mobilitazione generale per il riconoscimento dello stato
di calamit� naturale legato, appunto, a quelle che sono state le condizioni climatiche
degli ultimi mesi. C'� preoccupazione negli ambienti vitivinicoli locali, che appaiono in
preda ad una sorta di sfiducia, proprio perch� la situazione � di estremka gravit� e
proprio lo stato di calamit� naturale, coistituirebbe l'unica ancora di salvezza per la
categoria cos� durametente colpita. Al governo regionale � stato chiesto uno specifico
intervento volto a fare slittare alcune scadenze che incombono sui viticoltori. Sono
quelle relative alle cambiali agrarie e al pagamento degli oneri contributivi. 'Senza
questi provvedimenti - dicono i viticoltori - sar� la fine definitiva di molte delle
nostre aziende agricole'. E anche se questi temi, oltre che sulla questione dei programmi
di arricchimento dei prodotti vitivinicoli, l'impegno di Pecoraro Scanio che, intanto,
domani sar� a Palermo.
CALTANISSETTA
Acqua, l'emergenza rimane anche se piove
Piove, ma resta l'emergenza idrica, anzi, come dice il sindaco Tot� Messana: 'Non � il
momento di abbassare la guardia, ma dobbiamo essere sempre vigili e sollecitare l'inizio
dei lavori delle opere previste dal decreto della Protezione Civile'. La poca acqua di
queste ultime ore � comunque servita ad integrare, anche se di poco, le magre scorte
della diga del Fanaco in territorio di Castronovo e le scorte dell'invaso Leone. Si parla,
comunque, di un modesto quantitativo di acqua, quasi ininfluente, per modificare il
programma restrittivo che l'Eas ha predisposto per diminuire la dotazione idrica di alcuni
comuni dell'Isola. Grazie proprio a questo programma di razionalizzazione rispetto alle
contigenti disponibilit�, l'Eas ha potuto fino ad oggi garantire il fabbisogno della
popolazione e ritardare il completo esaurimento della disponibilit� di acqua presente
negli invasi. Ieri l'altro, il sindaco Messana e il vice commissario straordinario
dell'Eas, Liguori, hanno sollecitato per l'ennesima volta il ministero dell'Ambiente per
la richiesta di valutazione dell'impatto ambientale necessario e propedeutico per l'inizio
dei lavori dell'avantiga del Blufi. Dopo la consegna dello 'studio' sull'ambiente
commissionato dall'Eas, il ministro si era riservato 60 giorni di tempo per formulare le
proposte o dare il via libera all'inizio dei lavori. Siamo gi� quasi alla scadenza del
termine prefissato dallo stesso ministero dell'Ambiente, ma ancora non si intravedono
segnali positivi o negativi sulla richiesta del parere di impatto ambientale. Bisogner�
adesso evitare - come dice il sindaco Messana - che queste poche gocce di acqua cadute in
queste ultime ore possano indurre gli enti preposti a ritardare l'inizio dei lavori
programmati per migliorare l'approvvigionamento idrico del capoluogo. Tra queste opere
figura, come prioritaria, la costruzione del potabilizzatore della diga Olivo e delle
vasche di raccolta dei fanghi provenienti dall'acqua depurata. Era una delle opera i cui
lavori avrebbero dovuto iniziare prima delle fine dell'estate per consentire entro il mese
di novembre di derivare, in caso di effettivo fabbisogno, un milione di metri cubi di
acqua, atraverso l'acquedotto Geraci-Geracello, in direzione di Caltanissetta. I lavori
non sono ancora iniziati e a quanto sembra non � stata nemmeno esperita la gara di
appalto per l'affidamento dei lavori ad una impresa. |
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