LA
TRAGEDIA DEL CAMPEGGIO DI SOVERATO
Sono 12 i corpi recuperati da forze dell'ordine,vigili del fuoco e volontari che da ieri
pomeriggio scavano nel fango, nella zona di Soverato, in Calabria, dove il torrente
Beltrame � straripato travolgendo il campeggio "Le Giare". Soltanto 8 vittime
sono state identificate. Restano da identificare altre tre donne. Incertezza sul numero
dei dispersi (sarebbero 4) perch� i registri delle presenze sono andati distrutti
nell'alluvione. Nella struttura c'erano almeno 64 ospiti dell'Unitalsi, pi� alcune
famiglie in vacanza. In molti avevano lasciato il campeggio il giorno prima per il
maltempo. Per l'emergenza in Calabria un consiglio dei
ministri straordinario proclamer� nel pomeriggio lo stato di calamit� naturale. Sar�
preceduto da una riunione del Comitato d'emergenza della Protezione civile. La regione ha
dichiarato lo stato di lutto. "Per far luce sulle responsabilit� c'� un'inchiesta
della magistratura": taglia corto il ministro dell'Interno Bianco rispondendo a chi
chiede ragione di un campeggio aperto da 20 anni in una zona a rischio."Il camping
non doveva essere l�" sostiene comunque il ministro. Sulle polemiche per i
soccorsi,precisa che le forze dell'ordine erano sul posto dopo 20 minuti dalle
segnalazioni. Dopo la tragedia, divampa la polemica. I politici chiedono di
"accertare le responsabilit�". In un'intervista al 'Corsera', il ministro dei
Lavori pubblici, Nerio Nesi, parla dell'abusivismo in Calabria che "prosegue anche in
settori diversi dalla casa,pure per le installazioni provvisorie" come in una sorta
di deserto in cui tutti sono"deresponsabilizzati". "I bollettini meteo
erano inequivocabili" dice il capo della Protezione Civile, Barberi:
"Regioni,comuni e prefetture avrebbero dovuto mettersi in preallarme". Il
ministro all'Ambiente Bordon si augura che "la comune indignazione sopravviva alle 48
ore di prammatica".
L'ONDA DI PIENA E' ARRIVATA DI
NOTTE NEL CAMPEGGIO
SOVERATO - L'ondata assassina � arrivata poco prima delle 5. Ed ha sorpreso nel sonno
tutto il campeggio, dove insieme ai soliti turisti c'erano tanti disabili organizzati in
una specie di colonia. � stata una strage. Il fango ha travolto tutti e tutto, lasciando
pochissime vie di scampo: i tetti dei bungalow in muratura ed i salici centenari. Chi non
ha avuto la forza, la prontezza ed il coraggio di saltare sui muri e sugli alberi non ha
trovato scampo, a meno di un miracolo. L'elenco dei morti � sotto gli occhi del prefetto
Vincenzo Gallitto che tre anni fa s'era dato un gran da fare ad Alessandria per
l'alluvione. Anche l� ci furono tante vittime. Queste di Soverato sono 11, ma l'elenco �
destinato ad allungarsi perch� ci sono 5 persone dichiarate disperse. Tutta gente che non
si trova, travolta dalla piena mentre stava in vacanza. Il teatro della tragedia � il
camping Le Giare, alle porte dei Soverato, una trentina di chilometri da Catanzaro lungo
la jonica. E mentre qualcuno ha gi� provveduto a ribattezzare il campeggio Le Bare, in
tanti si sono resi conto solamente ieri che la piccola struttura turistica sorgeva troppo
vicina all'alveo di un torrente. Fino ad appena quattro giorni fa, quando c'erano 35 gradi
all'ombra e file d'ombrelloni sulla spiaggia, il torrente Beltrame era solo un rivolo
d'acqua quasi a secco. Ma dopo quarantotto ore di pioggia battente quel torrentello �
diventato un fiume. I detriti ed i resti degli innumerevoli incendi che si sono succeduti
durante l'estate hanno fatto da tappo, ad una decina di chilometri a nord, nel comune di
Petrizzi, poi le migliaia di metri cubi d'acqua accumulati nel vallone hanno avuto la
meglio. La diga che s'era formata per l'incuria dell'uomo ha ceduto, e gi� alla foce
dell'ex torrentello � arrivata un'ondata di fango. L'acqua si � riappropriata del suo
spazio originario. Tempesta di fango. Nello spazio di qualche minuto il camping � stato
cancellato. � cambiato lo stato dei luoghi: davanti all'ingresso ora c'� una barriera di
fango alta pi� di un metro, il bar ed i piccoli uffici sommersi fino al soffitto, molti
bungalow sono completamente ricoperti, le auto del parcheggio raggomitolate ed ammassate
quasi tutte sulla sponda sinistra del torrente dando l'impressione di uno sfasciacarrozze.
Un vasto e folto canneto � stato messo gi� in pochi secondi. Il letto del torrente �
aumentato di almeno venti volte. Difficile, se non impossibile quando il livello del
terreno si alza di circa un metro e mezzo, cercare qualcuno o qualcosa rimasto sotto. Ieri
mattina erano circa trecento gli uomini impegnati nelle ricerche dei dispersi. I
fuoristrada erano inutilizzabili. L'unico modo per tentare il salvataggio di qualcuno era
ripercorrere le sponde scrutando con attenzione sulla superficie fangosa. L'altro sistema
adottato � stato l'elicottero. Che per� s'� potuto alzare fino alle 13. Dopo �
ricominciata la pioggia abbondante. Polizia, carabinieri, guardia di finanza, Croce rossa,
Protezione civile e volontari non si sono arresi, e sotto l'acqua hanno continuato il
tentativo di salvare qualche altra vita. Poco dopo mezzogiorno dall'elicottero gialloverde
della finanza hanno avvistato un corpo in mare. Galleggiava in balia delle onde altissime
alimentate da un forte libeccio. Per un attimo qualcuno a bordo ha pensato che si avesse a
che fare con un superstite. Ma � bastato avvicinarsi un po' di pi� per capire che si
trattava di un corpo senza vita. Era quello di una donna, molto giovane, biondissima, che
indossava ancora un bikini. La furia del torrente l'aveva spinta a mezzo miglio dalla
costa. Il cadavere � stato portato all'ospedale di Soverato dove fino a ieri sera �
proseguito lo straziante arrivo dei parenti delle vittime. Ma fino alle 22 quel corpo non
era stato ancora identificato. Disabili in colonia. Erano arrivati da qualche giorno nel
camping e si erano sistemati tutti nei bungalow. Il gruppo catanzarese dell'Unitalsi,
l'associazione di volontariato che si occupa dei viaggi della speranza a Lourdes, aveva
pensato a tutto ma non certamente al pericolo d'una piena. Erano arrivati in 62 da
Catanzaro, tra portatori di handicap e volontari, ma ieri erano diventati 49 dopo che
qualcuno aveva pensato bene di farsi portare a casa perch� la pioggia aveva ormai
rovinato la vacanza. Cos� erano rimasti 17 disabili e 32 tra assistenti e parenti. In
pi� c'erano i turisti, quelli _normali_. Il registro delle presenze s'� perso nel fango,
e da una prima ricostruzione sembra ci fossero nel camping due famiglie. Una delle quali,
arrivata con auto e roulotte era la famiglia Gentile, padre, madre e figlia che venivano
da Milano. Di loro non si sa nulla, tranne che il capofamiglia � un dipendente del
Credito Italiano. Dell'altro nucleo familiare, quattro persone in tutto, si sarebbero
salvati tutti. Arriva il ministro. Erano le 18 quando Enzo Bianco, ministro dell'Interno,
insieme al ministro degli Affari regionali Agazio Loiero, � arrivato alla sede del Comune
di Soverato dov'� stata creata l'Unit� di crisi. Ad accoglierlo c'erano il responsabile
dell'Agenzia della protezione civile Franco Barberi, il prefetto catanzarese Vincenzo
Gallitto, il presidente della Provincia Michele Traversa ed i sindaci di Catanzaro Sergio
Abramo e di Soverato Gianni Calabretta. Ma nessun rappresentante della Regione. Bianco ha
annunciato: "Sono in continuo contatto col presidente della Repubblica e col
presidente del consiglio, a cui ho chiesto che domani si tenga una riunione urgente del
governo per dichiarare lo stato di calamit� in Calabria". Il maltempo infatti non ha
messo in ginocchio soltanto Soverato ma tutta la Jonica calabrese. I pi� colpiti, secondo
Bianco, sono i Comuni di Sant'Andrea, Davoli, Santa Caterina, Chiaravalle e Guardavalle,
tutti lungo la costa catanzarese. Poi il ministro ha parlato della macchina dei soccorsi
che s'� mossa con tempestivit� ed efficienza. E proprio mentre Bianco discuteva coi
giornalisti arrivavano sul posto della sciagura le grandi _torri-faro_ per illuminare la
zona dove le ricerche dei dispersi non si sono fermate mai.
DECINE DI IMBARCAZIONI INGOIATE
DAL MARE
CASTROVILLARI - Fango. Detriti. Sterpaglie. Ovunque i segni della catastrofe ambientale
che s'� abbattuta nel Cosentino. La gente, adesso anche qui ha paura della pioggia
assassina, teme che l'acqua possa gonfiare i fiumi e seminare morte e distruzione. I danni
il maltempo li ha gi� fatti. Dappertutto ha lasciato tracce evidenti della sua ira. Nel
Rossanese, per far fronte alla grande emergenza, i vigili del fuoco hanno inviato rinforzi
da Cosenza, Salerno, Matera e Taranto, una cinquantina di uomini in tutto per irrobustire
il contingente del distaccamento locale che da solo, ormai, non riusciva a rispondere a
tutte le chiamate di soccorso registrare dalla centrale operativa del "115". Coi
pompieri anche elicotteri dell'Aeronautica militare utilizzati per prestare soccorso alle
persone anziane ed ai bambini delle contrade di Colagnati dove il torrente � straripato e
s'� portato via un pezzo di strada. Richieste d'aiuto anche dagli abitanti di Pesco, di
Gatto, di Ceradonna, di Trenta Demoni. A rischio anche le aree periferiche di
Vallonaranci, di Pirromalena, di Amica, di Toscano, di Fossa e di Fabbrica, dove, secondo
le ultime segnalazione, l'acqua ha raggiunto oltre il metro. Il previsto incontro di
calcio, valido per la coppa Italia, Rossanese-Cariatese, non s'� giocato perch� lo
stadio � diventato pista d'emergenza per i velivoli, secondo le disposizioni del primo
cittadino di Rossano, Giuseppe Caputo. Allo Scalo, invece, l'acqua ha invaso le case a
piano terra, i magazzini, gli uffici. Lo stesso comando della polizia municipale �
inagibile. Grave pure il momento vissuto dalle popolazioni del Cariatese. A Murante il
torrente � straripato invadendo i centri dell'area interna, allagando le case e
distruggendo gli arredi. Superano il miliardo e mezzo i danni subiti dalla Meridionale
Infissi i cui locali sono stati travolti dalla massa di fango in movimento. Nel
Coriglianese la gente � in ansie per frane e smottamenti. A rischio i rioni San Martino e
San Domenico. Problemi nelle frazioni di Schiavonea, Scalo, Salice, Cantinella, Piano
Caruso, Fabrizio, Villaggio Frassa, Apollinara, Mezzofato. Grande attenzione, pure, per il
livello dei torrenti le cui acque continuano pericolosamente a lievitare. Problemi anche
per la viabilit�. Sulla 106 Jonica si transita con difficolt� per via degli ostacoli
disseminati sull'asfalto. Identico il panorama sul Tirreno. Una decina di piccoli natanti
ormeggiati nel porto di Cetraro sono stati ingoiati dal mare. Sulla statale 18, nei pressi
di Campora San Giovanni, il vento ha ribaltato due autovetture. Nel Paolano, le frustate
di Eolo hanno abbattuto degli alberi sulla statale 107. E, per fortuna, non sono segnalate
vittime.
STRARIPATO IL TORMACHIELLO
VIBO VALENTIA - Piove da quattro giorni e
l'emergenza maltempo scoppia anche nel Vibonese: dalle Serre a Nicotera. Frane,
smottamenti, fiumi di fango che si riversano sulle strade, tombini saltati, cunette
intasate di detriti, alcune arterie interrotte, viabilit� a rischio su tutto il
territorio provinciale. A Vibo Marina, invece, si ripropone il problema degli allagamenti
in via Emilia, viale delle Industrie, via Senatore Parodi ed il quartiere Pennello. Nella
zona di Bivona il torrente Tomarchiello � straripato ed il campetto di calcio, accanto
alla chiesa, si � trasformato in una vera e propria palude. Disagi anche a Vibo centro
dove i vigili urbani ed alcuni operai, ieri mattina, hanno avuto un bel da fare per
salvare dall'acqua tutti i fascicoli della ripartizione urbanistica. Gli uffici comunali,
infatti, si sono completamente allagati. Sulle strade limitrofe del capoluogo, le squadre
di soccorso sono intervenute per rimuovere alcuni massi sulla provinciale per Stefanaconi.
La Prefettura � in stato di massima allerta. Il dott. Giuseppe Ranieri, responsabile
dell'ufficio di Protezione civile, ha interessato tutti i sindaci, l'Amministrazione
provinciale, l'Anas, la Questura, il Comando provinciale dei carabinieri, vigili del fuoco
ed il Corpo della guardia forestale che hanno mobilitato uomini e mezzi inviandoli nelle
zone pi� colpite dall'ondata di maltempo. Le squadre di soccorso, sempre nella mattinata
di ieri, sono intervenuti sulla Statale _182_, all'altezza di Serra San Bruno, per
sgomberare la strada da una frana. Completamente invasa dal fango la Provinciale
Simbario-Cardinale, dove la viabilit� � difficoltosa; chiusa al traffico la strada
provinciale Brognaturo-Santa Caterina sullo Ionio: in localit� _Acqua del Sorcio_ la sede
stradale � ceduta e per questo motivo i carabinieri, in via precauzionale, hanno deciso
di deviare il traffico su un percorso alternativo. E sempre nelle Serre il maltempo ha
provocato il parziale crollo di un ponte a Brognaturo, in localit� _Lacina_. Per questo
motivo anche la strada che conduce a Cardinale � stata sbarrata. Ma la pioggia non ha
provocato danni e disagi solo alla viabilit�, bens� anche alle linee telefoniche ed
elettriche. Segnalazioni in tal senso sono arrivate in Prefettura da Monterosso,
Francavilla Angitola, Fildalfia, Nicotera e Ricadi. In quest'ultimo comune la zona
interessata all'interruzione della corrente elettrica, per alcune ore, � stata quella del
litorale, con particolari disagi nei campeggi. Il prefetto Gianfranco Casilli per tutta la
giornata di ieri si � tenuto in stretto contatto con i sindaci dei comuni pi� colpiti
dal maltempo. "La situazione _ ha detto ieri pomeriggio il dott. Ranieri � sotto
controllo".
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NELLA LOCRIDE
DECINE DI CENTRI ISOLATI
ROCCELLA JONICA - Un uragano inarrestabile di pioggia battente continua a flagellare senza
sosta i centri della Locride da quasi 48 ore. Due giornate che stanno facendo rivivere la
tragica alluvione degli anni '50. Anche se tutto il comprensorio, che conta ben 42 comuni
dei 96 compessivamente esistenti nella provincia di Reggio Calabria, � battuto
incessantemente dalla pioggia torrenziale, i centri pi� colpiti dai danni (ammontano a
decine di miliardi) sono Roccella, Marina di Gioiosa, Gioiosa Jonica, Caulonia, Grotteria,
Mammola, Martone, San Giovanni di Gerace, Placanica, Stignano, Riace, Camini, Monasterace
e la vallata dello Stilaro. La situazione pi� critica, come del resto � avvenuto gi�
sabato, si registra a Roccella, dove circa un centinaio sono le case allagate ed evacuate.
Pi� di 300 famiglie hanno trascorso la notte tra sabato e domenica fuori dalle loro
abitazioni andando a stare in case di parenti e amici. Pi� di cento anche le autovetture
distrutte e trasportate per decine e decine di metri lungo le principali arterie cittadine
insieme a decine e decine di bidoni dell' immondizia finiti anche contro le case. Una
decina di autovetture, dopo un percorso di oltre mezzo chilometro, sono addirittura finite
sulla piaggia. Decine e decine le imbarcazioni distrutte e finite in mare. Danni
ingentissimi a ben sei stabilimenti balneari. Un vastissimo costone, composto da pietre e
argilla, del castello medioevale che fu dei principi Carafa, si � staccato dalla sede
naturale andando a finire, dopo una "caduta" di oltre cento metri, addosso ad
una mezza dozzina di abitazioni distruggendone due. Salvi gli occupanti delle case fuggiti
in strada. Competamente allagata la stazione ferroviaria. Bloccate e intransitabili tutte
le strade interne, compreso il tratto di Statale 106 che attraversa la cittadina. Saltato
tutto il sistema fognario e le tubature dell'acqua. In tilt anche, in diversi quartieri,
il servizio telefonico. Le chiamate di soccorso fatte ai vigili del fuoco, ai carabinieri
e alla polizia sono pi� di 500. Allagati un centinaio di esercizi commerciali posti in
centro e in periferia. Le zone periferiche e le contrade sono isolate dalle 21 di ieri.
Danni anche a Marina di Gioiosa. Caulonia, Monasterace, Brancaleone, con torrenti
ingrossati che rischiano di straripare. A Caulonia scena apocalittiche. Carcasse di
animali portate a valle dell'Allaro in piena, solitamente a secco di questi tempi, come
l'Amusa e il Precariti. Famiglie isolate, nelle contrade San Nicola, Pirarelle, Ursini,
Campoli, Agromastelli, Popelli e Crochi manca l'energia elettrica. Un centro storico gi�
prostrato da un vecchio dissesto idrogeologico nei quartieri Maietta e Tinari,
ulteriormente aggredito da smottamenti che rendono pericolosissima la permanenza dei
cittadini che abitanto nella parte pi� alta di piazza Baglio, nelle adiacanze del
castello. Due delle tre strade provinciali che dalla Statale 106 portano al centro storico
sono interrotte in pi� punti. Il ponte sul torrente Preceriti che delimita i territori di
Caulonia e Stignano si � incrinato. Al momento si transita solo su una corsia. A Locri
altra situazione di gravissimo allarme. Allagamenti e smottamenti di terreno in diverse
frazioni. L'erogazione dell'acqua e della luce si � interrotta e solo nella tarda serata
di ieri l'energia elettrica � tornata nelle case. Definitivamente saltate le reti idrica
e fognaria. Interrotta anche per diverse ore la strada che collega Locri a Sant'Ilario.
Pressoch� impossibili i collegamenti con i paesi del comprensorio. Ancor pi� gravi le
condizioni in cui si trovano i centri dell'entroterra, perlopi� isolati e al momento non
raggiungibili. L'ALLARME
ERA STATO DIRAMATO
ROMA - L' allarme per una situazione meteorologica critica su diverse regioni meridionali
era stato inviato gi� gioved�, con validit� fino a oggi, a tutte le Prefetture dalla
Protezione civile. Il nubifragio, che ha investito alcune zone della Calabria, non si pu�
dunque definire imprevisto dal momento che il primo avviso per "avverse condizioni
meteorologiche" per le regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Sicilia, Campania e
Puglia) � stato diramato alle 13.30 di gioved� 7 settembre e ha raggiunto tutte le
Prefetture interessate. Un nuovo avviso, con il quale venivano prolungate le condizioni
negative per le successive 12-18 ore, � stato diramato sabato sera alle 22. Il messaggio,
che reca i dati di previsione meteorologica dell' Aeronautica militare e dei servizi
regionali, analizzati dalla "veglia meteorologica" della Protezione civile
preannunciava, a partire dalle prime ore di venerd� e per le successive 36-48 ore
"precipitazioni abbondanti, anche a carattere temporalesco", pi� intense
"sui versanti ionici". Particolare attenzione veniva segnalata per la Sicilia
orientale e la Calabria centro-meridionale. I messaggi, inviati a tutte le strutture
operative della Protezione civile interessate, sia a livello centrale che locale attivano
le procedure codificate nella direttiva "Attivit� preparatoria a procedure di
intervento in caso di emergenza per protezione civile". L'avviso di "condizioni
meteorologiche avverse" diramato dalla Protezione civile il 9 settembre, ribadisce la
gravit� della situazione e precisa: "Persistono per le prossime 12-18 ore
precipitazioni abbondanti, a carattere temporalesco su Basilicata, Calabria e
Sicilia". E, aggiunge: "si prevedono anche venti forti orientali su Campania,
Basilicata, Calabria e Puglia". A rafforzare l'allarme ci sono le previsioni delle
quantit� di precipitazioni previste (fino a 100 millimetri). Si legge infatti:
"Mappe pluviometriche di Ecmwf delle ore 00.00 del 9 settembre, per periodo
00.00/utc-24.00/utc di domenica 10 settembre, indicano quantitativi complessivi previsti
di circa 60 millimetri di precipitazioni con massimi di 46 millimetri su Sicilia orientale
(nel corso della mattinata) e di 37 millimetri su Calabria ionica (tra il pomeriggio e la
sera)". A questo si aggiungono le elaborazioni, segnalate nello stesso avviso
diramato dalla Protezione civile, "di modello lambo di Smr Emilia-Romagna-Romagna
delle ore 00.00/utc del 9 settembre 2000" che indicano "tra le ore 00.00/utc e
le ore 24.00/utc di domenica 10 settembre, precipitazioni previste tra i 50-100 millimetri
su settori ionici calabresi e siciliani". La validit� dell'avviso - � sottolineato
con un carattere neretto - "deve intendersi prolungata sino alle ore 06.00/utc di
luned� 11", ovvero oggi.
UN ECCEZIONALE VORTICE
CICLONICO, di Samuele Mussillo (Stretto di Messina S.p.A.)
Un enorme vortice ciclonico capace di produrre violentissime precipitazioni. Gi� la
classificazione meteorologica d� l'idea della gravit� dell'evento che ha colpito il
versante ionico della Calabria. Ma � analizzando l'andamento della perturbazione che
nelle ultime 60 ore ha flagellato le estreme regioni meridionali, che si ha l'esatta
cognizione del disastro. Un minimo di bassa pressione del valore di 1004 millibar,
venerd� si � collocato tra l'isola di Ustica e le Eolie, alimentato da un flusso d'aria
molto fredda e instabile proveniente dalla Scandinavia: l'enorme energia termica
accumulata nelle settimane precedenti di gran caldo, ha favorito la formazione dei
cumulonembi temporaleschi. Questi, ruotando in senso antiorario intorno all'occhio
ciclonico, hanno bersagliato in modo violentissimo il versante ionico calabrese con una
serie ininterrotta di nubifragi che si sono protratti dalla serata di sabato fino all'alba
di domenica. La Sicilia orientale, trovandosi all'interno dell'occhio del ciclone, �
stata parzialmente preservata, ma il ramo orientale della perturbazione ha investito in
pieno la Calabria ionica. A intensificare la violenza del maltempo ha contribuito in
maniera determinante un particolare fenomeno conosciuto dai meteorologi con il termine di
sta� . La vastissima nuvolosit�, visibile nell'immagine inviata dal satellite polare
(nella f oto ), nell'affrontare i salienti delle Serre vibonesi, ha immediatamente formato
i temibilissimi cumulonembi temporaleschi, capaci di riversare una quantit� enorme di
pioggia, con un devastante effetto moltiplicatore dovuto al rapidissimo raffreddamento
dell'aria gi� fortemente instabile. Si pu� quantificare che, se sul litorale sono caduti
dai 50 ai 60 litri per metro quadro, sui rilievi la quantit� di precipitazione non �
stata inferiore ai 100-120 litri: una quantit� enorme, portata verso il mare dal fiume
Beltrame. Le condizioni meteorologiche migliorano con estrema lentezza, a causa
dell'opposizione operata dall'alta pressione posizionata sul Mediterraneo orientale, e
soltanto nel pomeriggio di oggi la perturbazione si porter� verso le coste greche
procurando altri guasti. Ancora per oggi il tempo sar� dunque moderatamente perturbato
sulla Calabria ionica e la Sicilia orientale, con cielo in prevalenza coperto,
accompagnato da piogge intermittenti di debole e media intensit�, mentre locali rovesci
temporaleschi si potranno verificare sulle zone teatro della tragedia. Il tempo si
ristabilir� definitivamente mercoled�, anche se l'atmosfera permarr� instabile e
marcatamente autunnale. |
ALLUVIONI IN
ITALIA
Ecco l'elenco delle alluvioni pi�
devastanti che hanno colpito l'Italia: - Calabria, 22 ottobre 1951 : un' alluvione colpisce la Calabria
meridionale. I morti un centinaio.
- Polesine, 14 novembre 1951 : l'alluvione fa straripare il Po
che sommerge i due terzi della provincia di Rovigo. Distrutti 29 comuni dell'Alto
Polesine. I morti 89.
- Salerno, 26 ottobre 1954 : un'alluvione colpisce Salerno e
molti centri della costiera amalfitana e della provincia. I morti circa 300.
-Firenze, 4 novembre 1966 : un'alluvione provoca lo straripamento
dell'Arno. I morti, 35. I danni ingenti: oltre alle case distrutte, moltissime le opere d'
arte spazzate via dall'acqua.
-Piemonte, 3 novembre 1968 : un'alluvione colpisce soprattutto il
Biellese. I morti circa 60. -
Trapani, 5 novembre 1976 : un'alluvione si abbatte sulla citt� e
dintorni. I morti 13. I danni, decine di miliardi di lire.
- Piemonte, 9 agosto 1978 : un' alluvione si abbatte in Val d'
Ossola. I morti, 18. I danni oltre 50 miliardi di lire.
-Toscana, 14 novembre 1982 : maltempo e pioggia fanno straripare
il fiume Frigido nella zona di Massa Carrara.
- Sardegna, 13 ottobre 1986 : un violento nubifragio colpisce la
parte sud-orientale dell'isola provocando i danni pi� gravi nella zona di Cagliari e del
Sulcis con crolli, allagamenti e smottamenti. I morti 5.
- Valtellina, 18 luglio 1987 : dopo tre giorni di pioggia, frane
e straripamenti di corsi d' acqua travolgono circa 60 dei 78 paesi della Valtellina;
Morignone e Sant'Antonio Morignone sono completamente distrutti, cos� pure la statale
Bormio-Sondrio. I morti 53, i senzatetto 1.500.
- Toscana, 16 novembre 1991 : per la pioggia incessante
straripano l'Ombrone e il Bisenzio, rendendo critica la situazione nella zona di Firenze e
Pistoia. I danni,
circa 200 miliardi di lire.
- Liguria, 22 settembre 1992 : un'alluvione colpisce Savona, e il
27 settembre
- Genova. I morti cinque. I danni 710 miliardi di lire.
Liguria, 23 settembre 1993 : un violento nubifragio si abbatte su
Genova causando allagamenti e in citt� e nei Comuni limitrofi, alcuni dei quali sono
completamente isolati. I morti 2. I danni oltre 1.000 miliardi di lire. -
Piemonte, 6 novembre 1994 : per un'ondata di maltempo sul Nord
alluvioni e straripamenti devastano soprattutto Piemonte e Liguria. I morti 68, i
senzatetto pi� di 10.000.
- Toscana, 19 giugno 1996 : un violento nubifragio colpisce la
Versilia e la Garfagnana. -
Calabria, 14 ottobre1996 : un'ondata di maltempo colpisce la
regione e a Crotone straripano il fiume Esaro e il torrente Passovecchio. I morti 6. I
danni oltre 200 miliardi di lire. -
Campania, 5 mag 1998 : dalle montagne che costeggiano il fiume
Sarno si staccano frane di fango che devastano soprattutto Quindici (Av) e Sarno (Sa). I
morti 147. I feriti 95. |
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