CATANZARO
Il maltempo ha causato danni nel quartiere marinaro: alcuni motoscafi a picco e
stabilimenti balneari devastati
Il lungomuro ha retto: nella notte tra venerd� e sabato, quando violenti marosi si sono
abbattuti sulla spiaggia di Lido, l'antiestetico muro costruito a difesa dell'abitato,
tanto criticato per l'evidente impatto ambientale, ha svolto egregiamente le funzioni per
le quali � stato costruito, la difesa dell'abitato che dunque non ha subito i consueti
allagamenti. Si sono per� contati danni: alcuni motoscafi ricoverati alla meglio nello
specchio d'acqua del porto andati a fondo, altri portati a riva solo in extremis. Ieri
pomeriggio non hanno retto le strutture del Lido dei Trulli e del Lido Azzurro e del Lido
Sirena, che sono stati letteralmente inghiottiti dalle onde; a rischio anche i lidi Greco
e Duemila , Smeraldo e Mancuso . Nel quartiere il maltempo ha risvegliato umori in parte
sopiti in attesa che il prossimo anno venga completato l'iter burocratico concernente le
procedure di appalto dei lavori di demolizione e ricostruzione del porto rifugio, e gli
ulteriori danni subiti dal molo sottoflutto e dalle imbarcazioni ormeggiate all'interno
del bacino, hanno riaperto ferite che il tempo aveva malamente curato nei 45 anni
trascorsi dall'inizio dei lavori alla struttura portuale e, in particolare, dal 1993 ad
oggi. Come detto, alcuni motoscafi - il numero � imprecisato - sono andati a fondo,
mentre i pescatori hanno vegliato tutta la notte a guardia delle imbarcazioni ancorate nel
sempre pi� devastato porto-rifugio di Casciolino. Non sono mancate alcune erosioni in
prossimit� del villaggio dei pescatori provocate dai flutti entrati prepotentemente
dall'imboccatura del porto. Come accennato, il lungomuro ha retto bene ed il centro
abitato � stato protetto; solo in rari punto un po' di sabbia � stata depositata sulla
passeggiata, trasportata grazie a qualche onda pi� alta delle altre. C'� dunque da
ritenere che con il progetto di riqualificazione del lungomare recentemente approvato, si
potr� coniugare positivamente il dato della sicurezza, che c'�, con quello di un impatto
ambientale meno violento. Anzi, il progetto messo a punto dall'Ufficio tecnico servir� a
dotare l'arteria turistica del capoluogo regionale di quei servizi e quelle attrezzature
in grado di dare risposte positive alla popolazione. Nemmeno il tempo per cambiare le
divise estive con quelle invernali ed i vigili del fuoco sono tornati all'opera. Questa
volta per� non per spegnere le fiamme ma per togliere acqua: le quasi 48 ore di pioggia
ininterrotta caduta sul capoluogo ha infatti mandato in tilt tutti i sistemi di raccolta
delle acque, provocando svariati danni non solo alla circolazione veicolare, quanto anche
a molti locali e abitazioni che si sono allagati. Sono stati, infatti, numerosi gli
interventi che ieri i vigili del fuoco hanno effettuato in tutta la citt� e
nell'hinterland catanzarese. In particolare hanno fatto evacuare per impraticabilit� un
appartamento situato in via Masciari che era praticamente sommerso dalle acque. Anche
altri uffici pubblici hanno avuto delle infiltrazioni d'acqua, che fortunatamente non
hanno causato nessun danno di particolare gravit�. La zona di Lido � stata
particolarmente danneggiata, tant'� che numerose sono state le segnalazioni di
allagamento in tutto il quartiere. In particolare i vigili del fuoco sono dovuti
intervenire per l'allagamento della sede della circoscrizione che � stata quasi
interamente ricoperta dall'acqua.
CROTONE
Automobilisti in panne, il Milano partito con 3 ore di ritardo.
Pioggia, frane e smottamenti, siepi divelte, alberi e cornicioni pericolanti, pozzetti
delle fogne intasate, auto bloccate per il fango sulla SS 106 e frane e smottamenti sulle
strade dell'interno. Quella di ieri � stata una vera e propria giornata campale per i
Vigili del fuoco del Comando provinciale. Ieri pomeriggio alle 19 le squadre dei pompieri
avevano infatti gi� affettuato decine e decine di interventi in citt� ed in provincia. E
le segnalazioni dei cittadini sono continuate ad arrivare senza soste al centralino del
115 , cos� come senza soste per l'intera giornata di ieri la pioggia ha continuato a
cadere fitta e violenta. Ma oltre alla pioggia nella notte tra venerdi e sabato a fare
danni � stato anche il vento. Folate improvvise e violente di scirocco e levante hanno
infatti sdradicato e abbattuto molti alberi di eucaliptus nella villetta ubicata alle
spalle dell'ospedale vecchio. Da ieri mattina poi, a decine si sono susseguite le chiamate
che segnalavano cornicioni pericolanti dai tetti ed allagamenti di scantinati, fogne e
strade dappertutto. Davanti alla stessa sede del Comando Vigili del Fuoco e su tutta via
Regina Margherita l'acqua ha invaso la strada, rendendo difficoltoso il transito delle
auto. Situazione critica soprattutto in provincia. Sulla strada provinciale per Strongoli
i Vigili del fuoco sono dovuti intervenire per soccorrere un'automobilista che era rimasto
bloccato con suo furgoncino a causa dell'acqua che aveva invaso la carreggiata. Frane e
smottamenti ieri pomeriggio sono stati segnalati inoltre sulla Statale 492 tra l'abitato
di Strongoli e San Nicola dell'Alto. In localita Lazzovino un intera montagna zuppa
d'acqua ha minacciato di franare: fango e detriti hanno invaso la strada sottostante,
bloccando la circolazione stradale ed i collegamenti. La prefettura ha tenuto sotto
stretto controllo la situazione venutasi a creare a causa del maltempo monitorando passo
dopo passo tutte le situazioni d'emergenza che venivano segnatate qu� e l� un p�
dovunque. Difficolt� e intralci alla circolazione stradale si sono verificati soprattutto
lungo la Statale 106 ionica nel tratto compreso tra Torre Melissa a Torretta di Crucoli:
lungo la principale arteria che collega la fascia ionica crotonese al nord della Regione,
i temporali hanno colpito duro. Il fango e l'acqua hanno invaso l'abitato di Torre Melissa
ed i locali di un'azienda posta a lato della strada. Ma il fango l'ha fatta da padrone
soprattutto sulla carreggiata della contigua Statale 106 all'altezza dell'abitato di
Crucoli Torretta. Qui decine di automobilisti hanno dovuto fare i conti coi detriti
portati sull'asfalto dalla pioggia. Ed in tanti sono rimasti bloccati con le loro auto
seppur per poco tempo: sul posto dopo le segnalazioni effettuate dai carabinieri della
locale stazione intervenuti subito sul tratto di strada interessato dagli smottamenti,
sono giunti i Vigili del Fuoco, le squadre dell'Anas e una pattuglia della Polizia
stradale. Il maltempo di ieri ha provocato disagi per� non solo agli automobilisti. La
pioggia ha infatti causato problemi anche alla circolazione ferroviaria. La strada ferrata
� stata interessata da allagamenti in parecchi tratti. Ed il treno Crotone -Milano �
partito dalla stazione cittadina con tre ore di ritardo. Ieri sera la prefettura ha
attivato la macchina della protezione civile ed ha messo in stato di preallerta le
associazioni di volontariato.
MESSINA
Sono bastate le prime piogge per provocare frane e smottamenti e per mandare in tilt le
condotte di smaltimento delle acque bianche
Le prime piogge non sono state, in fondo, nemmeno troppo intense. Ma il territorio della
zona sud della citt� e dei villaggi ha manifestato i soliti inquietanti segni di
fragilit� e profondo dissesto idrogeologico. I danni registrati dalle abitazioni pi�
esposte (per posizione, struttura, vetust�) e soprattutto dai muri di contenimento di
costoni rocciosi non sono stati, complessivamente, gravissimi. Ma comincia a rinnovarsi lo
scenario tristemente noto delle alluvioni degli autunni del '96 e del '98 quando ad ogni
precipitazione di una certa intensit� si rischiava la vita. Nel '98 si sono registrati
anche quattro morti. Ieri mattina, giustamente, il prefetto Giosu� Marino ha disposto la
riapertura, per 48 ore, della bretella che sulla statale 114 bypassa il ricostruendo ponte
Santo Stefano: occorreva ridare respiro a una circolazione veicolare continuamente in tilt
sulla stretta Nazionale vecchia di Santa Margherita. Il Comune, in queste ore, sta
ultimando le procedure per la demolizione di una vecchia casa pericolante di Galati
Sant'Anna. Il caso edilizio pi� spinoso, e da valutare con la massima attenzione, �
quello della casa della famiglia Romeo, posta a monte della strada provinciale 33
(Giampilieri-Altolia): le acque hanno eroso la parte esterna, lato strada, della
collinetta su cui poggiano le sue fondazioni. Sul posto sopralluoghi decisivi saranno
compiuti dall'ingegnere capo del Comune e dai vigili del fuoco. Tornando agli effetti in
generale del maltempo, va detto che i disagi divenuti abituali, nell'autunno-inverno, per
migliaia di cittadini residenti sulle colline e lungo la statale 114 a Mili, Giampilieri,
Galati Sant'Anna, Briga, Molino, Altolia, Pezzolo rappresentano ormai un dato acquisito,
una realt� ben conosciuta dalla Protezione civile della Prefettura, dagli assessori alle
Opere pubbliche, dagli ingegneri-capi e responsabili dei settori Viabilit� di Comune e
Provincia, dei vigili del fuoco, della polizia municipale, dell'Enas. Senonch�, per una
combinazione di fattori storici con recenti e attuali responsabilit� amministrative
(quante somme vengono spese per mettere al riparo le strade collinari?) ancora una volta
ci si � trovati a dover tamponare una serie di smottamenti, frane, situazioni di allarme,
tutti in contemporanea su un fronte esteso decine di chilometri. Ma vediamo dunque i
problemi maggiori. Strada statale 114 Per tutta la giornata di ieri le pale meccaniche ed
i bobcat del Comune, di MessinAmbiente e dell'Enas hanno lavorato per la rimozione delle
masse di melma e terriccio che gioved� sera hanno bloccato la circolazione su un lungo
tratto della statale 114, nei rettilinei tra Briga Marina e Giampilieri Marina. Gli
interventi sono stati coordinati dal responsabile della Viabilit� del Comune, l'ingegnere
Mario Pizzino che ha inviato ricorrendo all'Autoparco e ad alcune ditte in contratto
aperto col Comune e perfino reperite sul posto oltre una dozzina di mezzi. L'intervento
pi� lungo � stato quello compiuto all'altezza del torrentello Fallica per riportare il
manto stradale in condizioni di sicurezza: negozi e ditte artigiane, lato mare, sono stati
invasi dalle acque e dalla fanghiglia mentre, a monte, una serie di abitazioni sono state
tagliate fuori per ore. Va sottolineato come nei momenti di maggiore disagio, tra il
pomeriggio e la notte di gioved�, l'azione dei vigili urbani sia stata generosa visto che
ben 70 vigili (ben oltre i 30 reperibili) si sono impegnati a fondo per evitare gravi
incidenti.
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Altolia-Molino
Lungo la Provinciale 33, che conduce da Giampilieri Superiore agli abitati di Altolia e
Molino, si sono registrati i danni pi� preoccupanti dal punto di vista idrogeologico. Un
sopralluogo � stato compiuto ieri dal dirigente della Viabilit�, ing. Giovanni Caminiti
per verificare lo stato dei muri a secco che contengono alcune collinette tra le quali
quella sulla quale � costruita la casa della bracciante agricola Anna Romeo. Secondo il
proprietario una grande quantit� d'acqua avrebbe invaso dalla parte alta della strada il
suo terreno determinando lo scivolamento di una notevole massa di terra dal costone
sottostante la sua abitazione mentre, secondo la Provincia, il violento accesso delle
acque di scolo sarebbe dipeso da ben altre cause che sono in corso di accertamento. E
sempre lungo la 33 , in una curva alle porte di Altolia, un'altra frana ha riversato una
gran massa di terra sulla carreggiata, rimossa nella giornata di ieri. E consistenti
disagi si sono registrati, ancora nella giornata di ieri, a Molino: le due piazze sono
state ricoperte da uno alto strato di fango spazzato ieri con il concorso di un mezzo
privato. E in questo villaggio di 500 abitanti in molti hanno fatto notare l'assenza di un
qualunque sistema di acque bianche , carenza che accentua in maniera esponenziale gli
effetti di ogni pioggia torrenziale: le vie si allagano e, letteralmente, non si pu� pi�
uscire di casa. Messina Nord Ma il nubifragio di gioved� ha causato danni anche nella
zona opposta della citt�: a Giostra alta, in prossimit� dei cantieri per la costruzione
degli svincoli, alcune piccole abitazioni sono state bersagliate da fango e piccoli
detriti. E ai laghi di Ganzirri, addirittura, � crollato un muro di sostegno del canalone
di comunicazione tra i pantani e il mare. Dovr� intervenire il Genio Civile Opere
marittime.
La lezione dimenticata delle alluvioni del '96 e del '98
Un semplice sopralluogo nella zona sud della citt�, all'indomani di una decina di ore di
pioggia, riporta alla memoria le immagini dei primi di ottobre del 1996, quando la zona
sud, in particolare, si ritrov� sotto una pioggia di fango e detriti. Non si parlava
allora con la frequenza di oggi dell'emergenza idrogeologica messinese. Eppure fin dalla
seconda met� degli anni '80 l'emergenza-acque (dire torrenti � riduttivo) era gi�
cominciata. Nell'ottobre del 1996, in particolare, il villaggio di Mili San Marco fu
invaso da una autentica marea di fango, tracimato da un vallone, che soltanto per un
miracolo non caus� vittime. Due anni dopo, purtroppo, il 27 settembre del 1998, il
miracolo non si ripet� sugli alvei sconvolti dei torrenti Annunziata e Pace della zona
nord, laddove le acque uccisero quattro cittadini. Cos'� cambiato, dunque, dal '96 a
oggi? Nella zona sud dei villaggi, come abbiamo constatato ieri, quasi niente. A parte
qualche rete di protezione apposta dalla Provincia o dal Comune su alcuni dei costoni pi�
friabili, si � confermato che i punti di emergenza sono sempre gli stessi: troppi da
fronteggiare, in contemporanea, all'ultimo momento. E i corsi d'acqua? Basti l'esempio di
due torrenti quali il Guidara e il Santa Margherita. Il Guidara, torrentello poco sopra
l'incrocio con la strada statale 114, si presentava ieri mattina come sempre: la solita
palude di fango che nega l'accesso a casa ad oltre una ventina di famiglie residenti in un
condominio che avrebbe meritato miglior fortuna. Ed a raccogliere il loro grido di dolore
come fa da quando opera da queste parti solo il comandante della stazione dei carabinieri
di Tremestieri, il maresciallo Francesco Carteri. Il torrente Santa Margherita, invece,
offriva ieri il suo volto peggiore proprio nel punto ormai notissimo della bretella
dell'Enas (ieri riaperta per 48 ore) laddove nell'aprile del '99 croll� lungo la Statale
114 il ponte Santo Stefano: detriti e spazzatura in quantit� industriale che per pochi
centimetri non hanno sommerso la parte del bypass che congiunge i due tronconi del
popoloso villaggio di Santa Margherita. Insomma il territorio messinese, i torrenti come
le colline, si trova ancora all'anno della protezione zero . Quando finir� questo
Purgatorio ancora non � dato sapere. A quando gli studi e i monitoraggi che si traducono
in interventi risolutivi? A quando, insomma, una citt� pi� civile?
Scaletta Zanclea
Scaletta superiore � rimasta isolata. Nella tarda mattinata di ieri, infatti, la
strada provinciale che conduce nel centro collinare ionico � stata, infatti, interrotta
da uno smottamento di terra e detriti che, staccatisi dal costone sottostante al campo
sportivo di contrada Palazzo, si sono riversati sulla carreggiata. In seguito alla frana e
al pericolo incombente di ulteriori crolli, il sindaco di Scaletta Zanclea, Michelangelo
Manganaro, ha disposto con un'ordinanza la chiusura dell'arteria. Sul posto sono
intervenuti tecnici e operai della Provincia che, sotto le direttive del responsabile
della Viabilit�, l'ing. Giovanni Caminiti hanno avviato gli interventi per la demolizioni
delle parti cadenti. La riapertura della strada dovrebbe avvenire oggi. Altrettanto
bersagliata dal violento nubifragio � stata la zona di Scaletta Marina: nella
centralissima via Roma � crollata una vecchia costruzione a due piani fino a poco tempo
fa abitata da un'anziana. Taormina riferisce il corrispondente Pippo Monaco la pioggia ha
procurato danni: particolarmente colpita la parte bassa della citt�. A Trappitello,
l'acqua ha fatto scoppiare i tombini e la circolazione stradale � andata in tilt. I
tombini sono saltati anche in pieno centro storico, sul Corso Umberto. A Villagonia,
invece, i tecnici comunali hanno seguito con trepidazione l'ondata di piena che ha
interessato le nuove condutture dell'impianto di deflusso delle acque bianche. L'allarme
� cessato poco dopo mezzogiorno. Infine, sulla strada che collega il casello di Spisone
della A18 al centro citt�, si sono verificati piccoli smottamenti. Alcune pietre sono
cadute sull'asfalto creando problemi agli automobilisti. A Giardini Naxos la pioggia ha
mandato in tilt la circolazione. A farne maggiormente le spese informa Michele La Rosa �
stata la zona di Recanati: all'incrocio tra via Jannuzzo e via Recanati due tombini sono
esplosi e si sono formate lunghe code di auto in mezzo a un vero e proprio fiume . A S.
Alessio Siculo, la pioggia ininterrotta ha provocato un notevole disagio costituito da una
grande quantit� di acqua ristagnata in mezzo alla curva che, dal ponte sul torrente
Agr�, immette nell'abitato: qui, a causa dei tombini otturati, si � ricreato un lago che
nella nottata si � reso alquanto pericoloso tanto che parecchie auto sono rimaste in
panne. Ma quel che, forse, nessuno si attendeva era il mare mosso, non pi� di forza 4 ma
quanto � bastato per far correre ai ripari i proprietari dei lidi posti sulla spiaggia.
Si sono dovuti precipitare a smontare le strutture sotto la pioggia insistente e con la
minaccia del mare che era l� a due passi per evitare danni di riievo. Di sorpresa sono
state colte anche le imbarcazioni da diporto, parecchie delle quali, ancorate a qualche
metro dal bagnasciuga, sono state sballottate violentemente dalle onde. A Roccalumera e
Furci Siculo si � verificato un analogo problema come riferisce Pino Prestia con sei
barche inghiottite dal mare e numerosi lidi allagati in entrambe le localit�. A Furci la
fitta pioggia ha causato qualche problema di allagamento sul lungomare della via Cesare
Battisti. A Nizza i tombini non sono riusciti a contenere la furia delle acque piovane
fino all'esplosione della condotta fognaria con l'allagamento degli scantinati e delle
case al primo piano in via Bentivegna. La rete fognante � saltata pure in via Vittorio
Emanuele Orlando a S. Teresa di Riva , causando problemi ai residenti. Maltempo / Eolie
isolate, affondati due natanti
LIPARI
Maltempo protagonista nell'arcipelago eoliano, dove l'infuriare del vento ha reso
impossibili i collegamenti marittimi a mezzo aliscafo con Alicudi, Filicudi, Panarea e
Stromboli. Le ultime due isole sono state raggiunte dal mototraghetto "Vittore
Carpaccio", partito da Milazzo con destinazione Napoli. Per le isole minori, pi� che
un problema di navigazione, si � trattato di impossibilit� a operare negli approdi.
Proteste in questo senso arrivano dal piccolo borgo di Ginostra, non collegato in aliscafo
da oltre 36 ore. Residenti e turisti che dovevano lasciare la frazione, evidenziano come
lo spirare dei venti di grecale e tramontana non tocca quello scalo che, quindi, risulta
agibile. Pressoch� regolari, ad eccezione di un comprensibile ritardo accumulato per le
avverse condizioni meteomarine, i collegamenti fra il resto dell'arcipelago e i porti
siciliani di riferimento. I natanti da diporto e i pescherecci si sono rifugiati nel porto
liparese di Pignataro. Affondato a Porticello di Lipari il pontone Trinacria, che sta
effettuando lavori al pontile dell'Italpomice. A picco anche due piccoli natanti alla
fonda a Canneto. Il Circomare e la guardia costiera si sono dovuti attivare, coadiuvati
dai vigilantes di Antonio Stecca, per trasportare da Sottomonastero a Pignataro una barca
a vela che, in assenza dei proprietari tedeschi, che si erano spostati a Stromboli per una
escursione sul cratere, rischiava di infrangersi contro la struttura portuale. Disagi
notevoli per il vento si sono registrati anche a terra, specie nelle zone alte e pi�
esposte. Non � riuscita ad attraccare addirittura a Lipari la nave Bellini, costretta a
tornare con tutti i passeggeri a Milazzo. A completare il quadro ci si � messa anche la
pioggia, caduta copiosa nella notte fra venerd� e sabato. In alcune zone di Lipari per
eliminare le pietre e il terriccio trasportato dalle acque meteoriche sulla sede stradale,
sono dovuti intervenire i mezzi comunali di Protezione civile. Qualche frana, seppure di
lieve entit�, si registra nelle isole minori di Filicudi e Alicudi. |
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