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CORRETTEZZA ED ONESTA': ANCHE NELLA SCIENZA SAREBBERO BENVENUTE
SMI Redazione Nimbus - 17.07.2002
Vagando sulla rete ci è capitato
di ritrovare il nostro rapporto sul lago glaciale di Macugnaga, dal
titolo “A Macugnaga il ghiacciaio del Belvedere soffre il caldo”
inserito sul sito www.gndci.it,
Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Naturali, alla voce
d’indice in home page “Macugnaga” (www.gndci.it/macugnaga.htm).
Inizialmente siamo stati onorati
di essere colà presenti - siamo assolutamente aperti alla
circolazione e alla diffusione di idee ed esperienze altrui - ma
successivamente abbiamo constatato che si trattava di una
trasformazione in formato pdf della nostra pagina, priva di citazione
del sito di provenienza (www.nimbus.it)
nonché di link.
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La prima pagina del sito www.gndci.it
con il link al nostro articolo
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La pagina in questione presentava
inoltre in bella evidenza le collaborazioni:
E la Società
Meteorologica Italiana dov'è ?
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Il nostro articolo, pubblicato
abusivamente in PDF sul sito www.gndci.it
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Pensandoci un po’ ci sembra che
questo modo d’agire sia a dir poco scorretto: chi mai si sogna
oggigiorno di trasformare in pdf le pagine dei siti altrui e inserirli
nel proprio, quando l’ipertestualità della rete è fatta apposta
per costruire connessioni attive?
E senza nemmeno un cenno alla
fonte?
E senza richiedere
un’autorizzazione?
Riprodurre in pdf un articolo,
senza citare la fonte e senza autorizzazione, equivale ad una
violazione di copyright, punibile dalla legge.
Inoltre la pagina originale
presente su www.nimbus.it, è stata perfino alterata, rimuovendo i riferimenti
all’associazione ed alla rivista presenti sulla colonna laterale
sinistra, nonché i link “Per saperne di più..” al fondo della
pagina.
E ancora, la staticità della
pagina pdf priva il lettore della possibilità di sfruttare gli
ulteriori hyperlink contenuti nell’articolo, che completano o talora
sono essenziali alla comprensione del testo. Trattandosi inoltre di
argomenti in rapido divenire, sul sito SMI www.nimbus.it
era chiaramente annunciato che gli articoli riguardanti il fenomeno di
Macugnaga sarebbero stati regolarmente aggiornati e corretti in base a
nuovi dati acquisiti: in questo modo si è invece cristallizzato un
testo con dati che successivamente sono stati precisati o variati,
fornendo un cattivo servizio al lettore.
Prima di ricorrere a metodi
forensi ci è sembrato giusto fare una telefonata di civile
chiarimento, tant’è che con il GNDCI abbiamo sempre avuto un
rapporto estremamente costruttivo.Ecco al telefono la sede CNR di
Perugia, dalla quale dipende anche il sito web del GNDCI. Sorpresa,
cadono letteralmente dalle nuvole! Il sito ufficiale del GNDCI non è
il medesimo da noi consultato, ma corrisponde all’indirizzo.
www.gndci.pg.cnr.it/
.
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Il "vero" sito
ufficiale del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi
Idrogeologiche,
a cura del CNR di Perugia
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Infatti, aperta questa pagina, non
vi è alcun cenno a Macugnaga e al suo lago, nonché alcun nostro
articolo “piratato”.
Ma allora l’altro sito www.gndci.it,
simile ma non uguale, di chi è? Un gentilissimo funzionario del CNR
di Perugia, ci spiega che si tratta di un sito “parallelo” gestito
dal CIMA di Savona i cui rapporti con il sito ufficiale non sembrano
chiari.
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Il secondo sito del GNDCI, copia
parziale del sito ufficiale, a cura del CIMA di Savona.
Qui compare il nostro articolo privo di citazione della fonte e link.
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In effetti l’impostazione
grafica è quasi identica, stesse font, stessi colori, ma per esempio
in www.gndci.it manca il logo CNR in
alto a sinistra e il versetto in epigrafe, di Leonardo sul sito del CNR,
è di
Dante su quello del CIMA.
Due grandi classici che non
meritano di far da testimone a queste stoltezze.
Le altre considerazioni
sull’onestà di alcuni esponenti della ricerca scientifica nazionale
e sull’uso del pubblico denaro, le lasciamo ai lettori, ricordando
loro che gli articoli presenti sul sito www.nimbus.it
non sono costati nulla al contribuente, essendo finanziati dalle quote
dei soci SMI.
(P.S.: prima di pubblicare questa
pagina, si è telefonato anche al CIMA
di Savona (ore 10.30 del 17/07/2002), chiedendo spiegazioni
sull’avvenuto. In mancanza di un responsabile, è stata promessa una
chiamata di chiarimenti, che ancora attendiamo…)
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