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TRA SUV E TAV CI PERDIAMO IL
SOL
Riflessioni sul rapace uso del suolo e dell’energia e le conseguenze
irreversibili sul clima e sul territorio
Luca
Mercalli,
SMI redazione Nimbus -
8 giugno
2004
Pagina
di inizio |
CAPITOLO 3
Linee ferroviarie ad alta velocità: un inutile atto d’arroganza
tecnologica |
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Ciò di cui ti si priva, è dei venti, delle piogge, delle nevi, del
sole, delle montagne, dei fiumi e delle foreste: le vere ricchezze
dell’uomo!
Jean Giono, Les vraies richesses, 1936.
< Viadotti in
costruzione sulla linea TAV Torino-Milano presso Chivasso |
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L’Italia è un paese di superficie limitata (301.277 km2) e in gran
parte montuoso, con molte città a breve distanza l’una dall’altra. Non
è un contesto geografico consono all’alta velocità come invece accade
nella vicina Francia di superficie quasi doppia (543.964 km2) e in
gran parte pianeggiante con poche grandi città molto distanti tra
loro.
Per questo gli elevatissimi investimenti e i conseguenti impatti
ambientali (consumo di suoli, imponenti emissioni di CO2 in fase di
cantiere) della rete ferroviaria ad alta velocità sono ingiustificati,
a fronte dei vantaggi che si sarebbero ottenuti migliorando
tecnologicamente la rete esistente e soprattutto l’efficienza nelle
tratte brevi, quelle usate ogni giorno da milioni di pendolari, che
mai saliranno su un TAV a lunga percorrenza necessario a una minoranza
degli utenti.
E’ infatti sulle tratte brevi che si realizzerebbe il grande vantaggio
dello spostamento del traffico su gomma verso quello su rotaia, con
evidente riduzione delle emissioni, mentre sulle tratte lunghe oggi il
treno è già competitivo rispetto all’autovettura quanto meno in
termini di costi, sicurezza e stress. Per quanto riguarda le merci,
queste possono viaggiare già oggi, giorno e notte, sulle linee
esistenti (non necessitano di guadagnare poche decine di minuti di
tempo di percorrenza…), che tuttavia sono sottoutilizzate così come il
trasporto marittimo. Inoltre semplici calcoli già disponibili per la
Francia, dove notoriamente la rete ferroviaria è assai evoluta,
dimostrano che è illusorio trasferire grandi frazioni del traffico su
gomma verso la rotaia quindi non è onesto sostenere che questi onerosi
investimenti avranno spettacolari ricadute positive in termini
ambientali e di efficienza dei trasporti.
Possiamo
sostituire tutti i veicoli con dei treni? Articolo in francese |
Rifacimento
con allargamento di tutti i viadotti che attraversano l'autostrada A1
nel tratto tra Piacenza e Bologna, per far posto al passaggio
della linea ad alta velocità |
Chi percorre l’autostrada Torino-Milano
ha la possibilità di comprendere quale sia l’atmosfera dell’inferno
dantesco. Il territorio è stato pesantemente compromesso, arrivando ad
alterare perfino la linea d’orizzonte: lunghi terrapieni e viadotti e
rilevati in calcestruzzo serrano lo sguardo verso sud impedendo la
vista delle colline del Po. Enormi cavalcavia avvinghiano come
tentacoli l’autostrada e la ferrovia in costruzione in un folle
delirio d’onnipotenza. Ci si trova in un ambiente artificiale
inospitale e opprimente.
Le cifre di questo cantiere sono trionfalmente declamate come se
costituissero titoli di merito (articolo su La Stampa del 26.05.2004): |
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124,5 km di lunghezza
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20,5 km di viadotti e ponti (in numero di oltre 85)
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98,5 km di trincee e rilevati
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50 km di barriere antirumore (una “soluzione” a un problema creato
ad
hoc)
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1313 ettari di suolo occupato (13,1 km2) poco meno della superficie
del lago di Varese (14,5 km2)
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2,5 milioni di m3 di calcestruzzo (circa come la piramide di Cheope)
300.000 tonnellate di ferro per armature e centine
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18,1 milioni di m3 di inerti da cava
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10 milioni di m3 di terreno di scavo
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74,5 km di elettrodotto ad alta tensione (132 kV)
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Velocità massima di esercizio dei treni: 250 km/h
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Risparmio tempo di percorrenza 40 minuti (su 1 ora e 30
attuale)
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Rilevato della
linea ad alta velocità presso Chivasso. |
Si tratta di un uso di materie prime, di suolo vergine e di energia
assolutamente sproporzionato rispetto ad un risparmio di 40 minuti sui
tempi di percorrenza, oltre a un danno paesaggistico imponente e
irreversibile.
Si sostiene che queste nuove linee avranno una positiva ricaduta
ambientale per via dell’appetibilità che eserciteranno sugli
automobilisti e sugli autotrasportatori, e permettendo quindi di
trasferire su rotaia ingenti frazioni del traffico su gomma. Per ora
un processo possibile solo sulla carta. |
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Intanto non si contano le emissioni di gas a effetto serra che vengono
invece prodotte dal cantiere fin d’ora.
Per esempio, pochi sanno che la produzione del cemento è responsabile
di imponenti emissioni di CO2 (il 5-7 % a livello mondiale). Infatti
nella reazione chimica che la roccia calcarea subisce quando viene
sottoposta a cottura a circa 1500 °C si liberano 525 kg di CO2 per
tonnellata di materia prima. Aggiungendo il combustibile per
alimentare il forno e l’energia elettrica a corredo, si arriva in
media a circa 1 tonnellata di CO2 per tonnellata di cemento. |
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Pertanto, il cantiere TAV Torino-Novara con 2,5 milioni di metri cubi
calcestruzzo sta comportando l’emissione di 750.000 tonnellate di CO2,
(1) pari all’emissione annuale di una città di 75.000 abitanti.
(1) Un metro cubo di calcestruzzo è composto da sabbia, ghiaia e circa
300 kg di cemento.
<
Viadotti in costruzione sulla linea TAV Torino-Milano presso Chivasso |
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A queste emissioni si devono aggiungere quelle per la produzione e il
trasporto delle 300.000 tonnellate di ferro, quelle per la
movimentazione dei 28 milioni di metri cubi di inerti e terreno di scavo (una
quantità che occupa oltre un milione e mezzo di autocarri), quelle per
il funzionamento delle migliaia di mezzi da cantiere, ruspe, gru,
camion, illuminazione notturna…, quelle della logistica generale e del
riscaldamento e raffrescamento degli alloggiamenti di oltre 6.000
addetti ai lavori per alcuni anni. Un ammontare di emissioni di gas
serra che non risulta sia stato quantificato.
Poiché il treno che viaggerà su questa linea userà comunque della
corrente elettrica e causerà quindi sempre delle emissioni di gas
serra, quale sarà il bilancio netto effettivo dell’operazione?
E se si moltiplica tutto ciò per le altre tratte italiane in
costruzione?
Le grandi opere richiedono sacrifici. Si accettano quando i benefici
sono importanti e irrinunciabili (per esempio una diga per ottenere
acqua potabile e energia idroelettrica pulita, o un complesso
ospedaliero), ma costituiscono un grave speco di risorse primarie e
insostituibili quando i benefici sono marginali.
Sicuramente costituiscono un interessante pozzo di San Patrizio per il
consorzio delle imprese costruttrici (CAV.TO.MI, composto da Fiat
Engineering Spa, Impregilo Spa e Società Italiana per Condotte d’Acqua
Spa) che possono contare su 6878 milioni di Euro (13.317 miliardi di
Lire) pagati dagli italiani per la sola tratta Torino-Milano
Aggiungendo le altre tratte in costruzione (Milano-Bologna,
Bologna-Firenze, Firenze-Roma, Roma-Napoli) l’investimento programmato
è di 26.701 milioni di Euro (51.700 miliardi di lire).
Sulla redditività di tali investimenti faraonici è sufficiente
considerare il fiasco finanziario del Tunnel sotto la Manica. |
Tunnel sous la Manche : révélations sur un fiasco
Reportage de Stéphane Martin sur M6 / Capital 6.6.2004
Dix ans après son inauguration, le tunnel sous la Manche a perdu 85%
de sa valeur en bourse. C’est pourtant une formidable réussite
technique et commerciale : le Londres-Paris en trois heures tient ses
promesses et les trains font le plein. Mais le tunnel croule sous les
dettes. Sa construction a coûté trois fois plus cher que prévu.
Comment le chantier a-t-il dérapé ? Les 600.000 actionnaires qui
croyaient s’enrichir ont-ils été trompé ? Français ou Anglais, qui
paient les pots cassés ? |
Tunnel
sotto la manica, i dati finanziari: 9 miliardi di euro di debito |
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Il risparmio di tempi dichiarato per le
linee TAV italiane è il seguente: |
Tratta |
Distanza attuale (km) |
Tempi attuali |
Tempi su nuove linee
(minuti) |
Risparmio
(minuti) |
Torino-Milano |
153 |
1h30 |
50' |
40’ |
Milano-Bologna |
215 |
1h42 |
60' |
42’ |
Bologna-Firenze |
92 |
59’ |
30' |
29’ |
Firenze-Roma |
254 |
1h35 |
1h20' |
15’ |
Roma-Napoli |
214 |
1h45 |
1h05'** |
40’ |
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Ne vale la pena?
Nel tempo risparmiato ci si può leggere un giornale in più o un
capitolo di un libro.
Inoltre con queste opere si deturpa gravemente il paesaggio, influendo
in modo negativo sul potenziale turistico del futuro: chi verrà in
Italia per vedere solo strade, viadotti, capannoni industriali, centri
commerciali o residenziali? Istruttivo a riguardo il limpido articolo
dell’economista Giorgio Daidola:"Turismo: la vera qualità sta nelle
emozioni. "
Si veda inoltre:
Contro la linea Torino-Lione da:
Contro
le Grandi Opere con particolare riferimento all'Italia
nord-est
|
capitolo prima |
capitolo dopo
|
Indice capitoli:
Introduzione
- Importanza del suolo per la vita: il primo e ultimo anello della
catena alimentare
- Operazione “Assalto al suolo”: missione compiuta. Il centro
commerciale “La Certosa” di Collegno (TO)
- Linee ferroviarie ad alta velocità: un inutile atto d’arroganza
tecnologica
- I SUV:
un affronto alla limitatezza del mondo fisico
- L'importanza di un nuovo paradigma
- Bibliografia
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