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TRA SUV E TAV CI PERDIAMO IL
SOL
Riflessioni sul rapace uso del suolo e dell’energia e le conseguenze
irreversibili sul clima e sul territorio
Luca
Mercalli,
SMI redazione Nimbus -
8 giugno
2004
Pagina
di inizio |
CAPITOLO 2
Operazione “Assalto al suolo”: missione compiuta.
Il centro
commerciale “La Certosa” di Collegno (TO) |
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E’ sceso dalla montagna coi calzoni rattoppati, mezzo analfabeta, e
adesso impianta cantieri dappertutto, maneggia milioni, fa la pioggia
e il bel tempo col Comune, coll’Ufficio Tecnico…
Italo Calvino, La speculazione edilizia, 1957
< Panoramica del nuovo centro commerciale "La
Certosa" a Collegno |
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Nel corso del 2003, nel giro di pochi mesi, con l’approvazione del PIP
(Piano di insediamento produttivo) da parte del comune di Collegno, 57
ettari di ottimo terreno agricolo alle porte di Torino venivano
ricoperti di insediamenti industriali e dal nuovo centro commerciale
“La Certosa” con gli ipermercati Carrefour e Castorama.
Nulla contro gli ipermercati, che in “modica quantità” sono un’ottima
proposta in alternativa ad altre soluzioni commerciali, ma dovrebbero
coesistere con queste ultime, non diventare un dilagante e aggressivo
strumento di consumo.
C’era bisogno di un nuovo ipermercato sulla tangenziale di Torino? E’
localizzato a: |
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4,2 km da Auchan Venaria, tempo
percorrenza in auto 5 minuti
-
4,5 km da Carrefour Torino Corso
Grosseto, 5 minuti
-
7,5 km da Auchan Rivoli, 4 minuti
-
5,5 km da Le Gru di Grugliasco, 7 minuti
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Cinque ipermercati in un raggio medio di 5,5 km ovvero una superficie
di circa 24 km2, pari a un ipermercato ogni 4,7 km2 |
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E c’era bisogno di costruire un nuovo svincolo sulla tangenziale,
quando la nuova area è compresa entro un raggio di 800 m dalle due
uscite già esistenti di Collegno/pianezza e Corso Regina Margherita?
Ora le auto potranno infilarsi direttamente dall’autostrada nel
parcheggio dell’ipermercato: il prezzo lo ha pagato la vecchia Cascina
Canonica, depauperata di fertili terreni e deturpata nel paesaggio da
un’immensa rotonda e da una spalmata d’asfalto.
Articolo
su Luna Nuova del 21 maggio 2004 |
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Infelice anche il nome “La Certosa”: le certose sono luoghi di pace
tranquillità e preghiera, costruite in luoghi isolati come la Grande
Chartreuse sui monti presso Grenoble. Tutto il contrario dei clamori e
del mercato che si fa su quelli che furono i campi di mais di Collegno. |
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Oltre all’ipermercato è in atto una colossale operazione di edilizia
industriale, esteticamente distruttiva sul piano del paesaggio e fonte
di nuovo inquinamento e degrado, come si può osservare dalle immagini. |
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Questi fertili terreni di Classe I e II (tra i più produttivi esistenti
in pianura padana), già pesantemente minacciati dallo sviluppo
industriale e residenziale degli anni 1950-70, si sarebbero dovuti
salvaguardare e rispettare con ogni mezzo. Producevano ogni anno tra
50 e 100 quintali per ettaro di frumento o mais, nonché foraggio per
allevamento. Erano fonte di reddito per pochi agricoltori, ma
garantivano un processo vitale di trasformazione di luce solare in
biomassa e cibo, sottraendo CO2 all’atmosfera. Oggi, quegli stessi
terreni sono divenuti sede di attività voraci di energia e quindi
sorgenti di CO2. Inoltre, l’alterazione della superficie vegetata in
asfalto e cemento ha ulteriormente aggravato il cambiamento di albedo
nella zona periurbana, accrescendo l’isola di calore.
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Invece nello stesso territorio comunale restano ampie aree industriali
dimesse inutilizzate… |
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capitolo prima |
capitolo dopo
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Indice capitoli:
Introduzione
- Importanza del suolo per la vita: il primo e ultimo anello della
catena alimentare
- Operazione “Assalto al suolo”: missione compiuta. Il centro
commerciale “La Certosa” di Collegno (TO)
- Linee ferroviarie ad alta velocità: un inutile atto d’arroganza
tecnologica
- I SUV:
un affronto alla limitatezza del mondo fisico
- L'importanza di un nuovo paradigma
- Bibliografia
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