OPINIONI 
MA I CANNONI ANTIGRANDINE PROVOCANO LA SICCITA'?
Ecco una lettera di un nostro lettore di Asti 

23 luglio 2001

Egr. redazione Nimbus,
vorrei cercare di capire le vere potenzialità di questi mezzi antigrandine.

Vi scrivo dalla provincia di Asti (per intenderci nelle zone limitrofe di S. Damiano d'Asti), in queste zone vediamo centinaia di ettari di mais seccare la frutta appassire ecc. Siamo praticamente rimasti a secco, perché? Ormai la quasi totalità degli agricoltori (viticoltori a parte) della zona è convinta che questi aggeggi antigrandine servano a fare solo del danno da siccità.

Sarà pur vero che contro la grandine non servono a nulla, però dato l'elevato numero di postazioni istallate, al sincronismo di funzionamento tra le medesime come osservato da molti assistiamo sempre alla stesso, ahimè triste spettacolo.

Vediamo di schematizzare una situazione tipo. Dopo circa 10 min. di formazione delle nubi si scatena una vera e propria guerra (a colpi di cannonate è proprio il caso di dirlo) che  continua per ore fino a quando non è ritornato il sereno.
Esattamente!
In effetti tutte le volte sulla zone trattate dopo circa 30 min. (dipende dallo spessore delle nubi) si comincia a vedere un vero e proprio buco sgombro da nubi a forma circolare. Proprio così poverette le nostre nuvole!

Tutt'attorno vediamo nuvole impotenti, spezzettate ed indebolite incapaci di riunirsi, se non a Km di distanza, foriere di poche gocce d'acqua fini quasi simile a nebbia. Anche il frastuono dei tuoni si riduce rapidamente lasciando voce solo al rumore implacabile delle cannonate. Questa situazione tipo, accade tutte le volte che si avvicina una qualsiasi formazione nuvolosa.

Insisto nel ribadire che tutto questo è assurdo, si agisce con mezzi a limite della legalità contro una natura già compromessa creando danno e disagio a gran parte degli utenti della zona trattata rovinando le formazioni nuvolose che sono di pubblico dominio.

Conclusioni:
E' mai possibile che non si riesca a fermare quest'armata in continuo aumento di numero? Se si continua così, credo che sia inutile fare altre coltivazioni in queste zone. Mi sembra che la gestione di questi mezzi sia mal gestita ed affidata personalmente ai viticoltori che ovviamente insensibili all'ambiente ed alle altre colture, quasi a dispetto ne abusano.

Che cosa dicono i dati scientifici in merito al disturbo creato alle precipitazioni piovose?

Esiste una qualche regolamentazione di questi aggeggi, che cosa sparano?

Da voci di corridoio ho saputo che in alcune zone sono stati eliminati a causa della siccità che provocavano.

Segue la firma


Risponde Luca Mercalli

Grazie per la sua cortese segnalazione, che denota sensibilità e rispetto per la natura.

Tuttavia, almeno in questo caso, possiamo tranquillizzarla: i cannoni antigrandine non sono minimamente in grado di influenzare alcunché, non limitano i danni da grandine, nè tantomeno hanno la possibilità di influire
sulla turbolenza, che è del tutto naturale e richiede enormi quantità di energia per essere generata, infinitamente più grandi dei ridicoli scoppi dei cannoni antigradine.

Semmai è un problema di cultura: da ormai un secolo è stato dimostrato che questi aggeggi non servono a nulla, se non come spaventapasseri. Purtroppo il richiamo ancestrale di suoni tribali, induce l'uomo ignorante e cocciuto a non fidarsi della scienza bensì dei colpi, sorta di scongiuro frammisto a una pseudo teoria scientifica (l'onda d'urto effettivamente si genera, ma a pochi metri dal cannone, mentre la grandine si forma circa 8 km più in alto, e ironia della sorte, proprio in mezzo a un gran frastuono di tuoni!)

Dispiace che per questo giocattolo da bambini vengano spesi centinaia di milioni da parte di consorzi privati e talvolta con il beneficio di fondi pubblici (povere le nostre tasse). Ovviamente questo va bene per alcune ditte che vendono i cannoni, che la sanno lunga sull'antico motto "la madre dei fessi è sempre incinta" e quindi tanto vale guadagnarci su... Invece, un semplice studio statistico sulla frequenza delle grandinate per capire dove sono le zone più colpite, non è ancora stato fatto. Costerebbe molto meno..."

Forum:

Invia un commento
Leggi i commenti


Link:

La battaglia dei cannoni. Articolo apparso su La Repubblica il 29 agosto 2001
I cannoni ad onda d'urto. Un articolo sull'attiva presenza dei cannoni in provincia di Modena
Non tutti sono sfavorevoli ai cannoni (articolo apparso sulla rivista "Terra e Vita" (ed. Edagricole) nell'ottobre 2000)
La grandine sulle colline delle Langhe 
FAQ:che cosa è la difesa contro la grandine?
Sito amatoriale con  fotografie di grandine
Siti su eventi meteorologici estremi
Sito di un costruttore di cannoni antigrandine


Torna indietro

Guida al   sito    |    Contattaci    |    Segnala il sito    |   Credits    |   Copyrights