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ALPI OVEST, 30 OTTOBRE 2021:
PRIMA NEVE SOTTO I 2000 M
foto di Gianni Castagneri, Socio SMI
Dopo un ottobre anticiclonico e insolitamente
soleggiato (il pi� radioso almeno dell'ultimo
ventennio all'osservatorio
di Moncalieri), la prima significativa serie di
perturbazioni atlantiche � giunta proprio a ridosso
del ponte di Ognissanti portando le prime nevicate
sotto i 2000 m sulle Alpi occidentali (perfino in
ritardo: di solito a queste quote arrivano a met�
ottobre). Al mattino di sabato 30 ottobre 2021, e
nuovamente al mattino di luned� 1� novembre sotto
rovesci pi� intensi, i boschi in splendida veste
autunnale si sono imbiancati fino a quote di 1600-1700
m. Nell'immagine, cortesemente inviataci da Gianni
Castagneri (socio SMI, storico osservatore meteo
nonch� sindaco di Balme, nelle Valli di Lanzo -
Torino) mostra i lariceti spruzzati di neve sabato 30
al Pian della Mussa, a circa 1800 m, proprio sopra
Balme.
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META' APRILE 2021,
FREDDO E NEVE SULLE ALPI
foto di Massimo Lucca
La seconda decade di aprile 2021 � stata tra le pi�
fresche da un trentennio sulle Alpi. Tra il 15 e il 16
correnti fredde e umide da Est hanno generato
un'intensa nevicata sulle montagne piemontesi, specie
sulle Valli di Lanzo. A Balme (1450 m) il sindaco e
socio SMI Gianni Castagneri ha rilevato 58 cm di neve
fresca, evento rilevante per la stagione tenendo anche
presente che il suolo si � imbiancato fino a 600 m. Ma
ritorni di freddo e neve a met� aprile non sono cos�
rari. Sempre a Balme si misurarono ben 140 cm di neve
fresca il 6 aprile 1969, 50 cm il 27 aprile 1989, 80
cm il 21 aprile 1990, 52 cm il 10 aprile 2004... per
citare i casi pi� significativi. Nella foto,
situazione nella vicina Ala di Stura (1080 m) al
mattino del 16 aprile 2021, con circa mezzo metro di
neve al suolo.
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GENNAIO 2021,
GALAVERNA SULL'APPENNINO BOLOGNESE
foto di Giancarlo Anfossi
Aghi di galaverna ripresi l'8 gennaio 2021 nella zona
del Corno alle Scale (Appennino bolognese), non
distante dal sito di rilevamento
MeteoMont in localit� Cavone (1416 m) che il
giorno precedente ha fatto registrare ben 200 cm di
neve totale al suolo.
La galaverna (soft
rime in inglese), che si manifesta come aghi
di ghiaccio leggeri e fragili, si forma per
congelamento delle goccioline di nebbia sopraffuse
(ovvero liquide nonostante temperature sotto 0 �C) in
condizioni di aria calma. In presenza di nebbia, gelo
e vento, come spesso avviene in alta montagna, si
forma invece la calabrosa (hard
rime), strato pi� o meno spesso di ghiaccio
opaco, pi� duro, amorfo e crostoso della galaverna,
che ricopre gli oggetti con formazioni spettacolari (e
talora dannose) sul lato rivolto verso il vento.
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GENNAIO 2021, NEVE
ABBONDANTE SULLE ALPI
foto di Maddalena Veronese
Dopo l'alluvione
di inizio ottobre e la siccit� di novembre, la
neve ha copiosamente coperto le Alpi Marittime a
partire dalla prima decade di dicembre 2020, quando in
un lungo periodo perturbato � caduto oltre un metro di
neve fresca. Alla stazione
ARPA Piemonte di Terme di Valdieri (1390 m, Valle
Gesso - CN) il manto totale al suolo era di 117 cm gi�
il 6 dicembre, e si � ulteriormente incrementato fino
a 162 cm il giorno dell'Epifania 2021 a seguito delle
nuove nevicate del periodo natalizio. Un innevamento
notevole per inizio inverno, triplo rispetto alla
media degli ultimi vent'anni, ma inferiore al caso
straordinario del gennaio 2009 (208 cm di neve al
suolo il giorno 9). Nella foto, il paesaggio innevato
del 6 gennaio 2021 nella vicina localit� di Entracque
(893 m).
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FINE SETTEMBRE 2020:
BRUSCO ARRIVO DEL FREDDO
foto
di Valentina Acordon
Le prime due decadi di settembre 2020 in Italia sono
trascorse estive (+3 �C rispetto al normale), tanto
che il mese pareva lanciato a divenire il settembre
pi� caldo nelle lunge serie di misura. Poi tra sabato
26 e domenica 27 una saccatura fredda nord-atlantica
ha portato un calo termico di 10-15 �C in 24 ore, e il
contrasto con il Mediterraneo ancora caldo (3 �C di
troppo) ha scatenato nubifragi e tornado (Rosignano,
Nettuno, Casal di Principe, Salerno). La prima neve ha
imbiancato un po' precocemente le Alpi interne fin sui
1500 m (a lato, Sestriere al mattino del 26
settembre), ma anche gli Appennini: rari a fine
settembre i 15 cm del M. Amiata (1738 m). Il 27 si
sono stabiliti alcuni record di temperatura massima
pi� bassa per settembre in oltre 60 anni, 11,6 �C ad
Arezzo e 12,2 �C a Grosseto. Ma nonostante la sterzata
fredda finale, il mese nell'insieme � rimasto tra i
10-15 pi� caldi in oltre un secolo.
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12-13
DICEMBRE 2019: PRIMA NEVE IN VALPADANA
foto
di Luca Lombroso
Santa Lucia ha portato un
assaggio d'inverno al Nord Italia, ma � durato poco...
Con la tramontana di luned� 9 - marted� 10 dicembre �
fluita aria pi� fredda, e nella notte serena di
mercoled� 11 si sono rilevate temperature minime di
-17 �C in Val di Vizze (Bolzano) e -6 �C a Belluno,
valori normali alle soglie del Solstizio d'Inverno. La
perturbazione atlantica di gioved� 12 ha trovato
condizioni adatte a far scendere la prima spruzzata di
neve della stagione (in genere 1-3 cm) dalla pianura
lombardo-emiliana alle coste della Romagna. Con il pi�
intenso sistema frontale di venerd� 13 nuovi fugaci
rovesci di neve hanno attraversato la Valpadana
depositando al suolo alcuni centimetri e imbiancando
stavolta anche Torino. Nell'immagine di Luca Lombroso,
i tetti di Modena al mattino di sabato 14, con i 4 cm
di neve caduti il giorno precedente, visti dalla torre
dell'Osservatorio
Geofisico. Ma a seguire, aria nettamente pi� mite
da Sud (marted� 17 dicembre, Tmax 2 �C sul M. Cimone,
2165 m) far� fondere rapidamente la neve anche sul
crinale appenninico.
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DICEMBRE 2019, NEVE STRAORDINARIA SULLE ALPI
foto
di Raffaella Miravalle
Le
eccezionali precipitazioni che dal 15 ottobre 2019
hanno interessato l'Italia si sono tradotte anche in
un innevamento precoce e fuori dal comune sulle Alpi.
Dapprima sono stati i settori orientali (Trentino Alto
Adige, Veneto, Friuli) a ricevere gli apporti pi�
imponenti, con valanghe e interruzioni di strade e
linee elettriche (12-13 novembre), poi grandi nevicate
sono avvenute anche in Piemonte e Val d'Aosta (14-15 e
22-24 novembre, 1� dicembre). Nell'immagine inviata in
redazione da Raffaella Miravalle, guardaparco del
Parco
Nazionale del Gran Paradiso, lo spessore nevoso
prossimo ai 2 metri alla Casa di Caccia del Gran Piano
(2222 m, Noasca, Valle Orco), sotto il cielo sereno
del 3 dicembre 2019, mentre il fondovalle era coperto
da strati nuvolosi bassi addensati da correnti umide
orientali. Secondo i dati delle dighe
IREN del Teleccio (1917 m) e del Serr� (2275 m), a
queste quote altezze di neve paragonabili o superiori,
a inizio dicembre e negli ultimi sessant'anni, si
ebbero solo nel 1959, 1976, 1982, 1996 e 2003.
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META'
NOVEMBRE 2019:
COPIOSE NEVICATE SULLE ALPI
foto
di Gianni Castagneri
Depressioni tra l'Europa
occidentale e il Mediterraneo hanno determinato
frequenti situazioni perturbate sulle Alpi nella prima
met� di novembre 2019, con le prime nevicate a bassa
quota a partire da domenica 3. Episodio dopo episodio,
il limite pioggia-neve si � via via abbassato, e in
particolare con l'intensa perturbazione del 14-15
novembre si sono imbiancati anche i fondovalle a quote
di 500-700 m sulle Alpi occidentali. Tra le Valli di
Lanzo e il Gran Paradiso � caduto oltre mezzo metro di
neve fresca sopra i 1000 m: nella foto, ecco come
appariva il paese di Balme (1450 m) al mattino del 15,
con 77 cm di neve al suolo. Non � per� un record: l'8
novembre 2003 si misurarono 124 cm totali al suolo, di
cui 113 caduti in 24 ore, entrambi valori da primato
per novembre dall'inizio delle misure nivometriche nel
1929.
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INIZIO
FEBBRAIO 2019: GRANDE NEVICATA SULLE ALPI
foto di Luigi Schiara
Dopo una prima met� dell'inverno per lo pi� asciutta
sotto frequenti venti da Nord (f�hn), una bella
nevicata sulle Alpi italiane � giunta a inizio
febbraio 2019 con l'intensa depressione "Quirin". Con
il flusso umido da Sud-Ovest (libeccio), venerd� 1�
febbraio abbondanti precipitazioni dal versante
francese hanno raggiunto le montagne tra le Alpi
Marittime e l'alta Val Susa: nella foto, 60 cm di neve
fresca a Salbertrand (1030 m, Val Susa). In Valpadana
ha nevicato solo a Ovest di Milano e Parma (al pi�
5-10 cm); pi� a Est,
per effetto dell'aria mediterranea mite,
in pianura ha prevalso la pioggia, che sull'Appennino
settentrionale si � spinta fino a 2000 m (359 mm in 36
ore all'Abetone, fiumi in piena, inondazioni per la
rotta del Reno nel Bolognese). Anche sulle Alpi
orientali la neve � caduta a quote mediamente pi�
elevate che su quelle occidentali, ma con totali
imponenti in quota, ben 168 cm di neve fresca in 48
ore al Rifugio Gilberti (1850 m, Alpi Giulie)!
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NEVE ABBONDANTE SULLE ALPI
di Gabriele Scanavino
Dopo la siccit� dell'autunno 2017, da dicembre la
situazione meteorologica tra Europa e Mediterraneo �
radicalmente cambiata. I periodi di alta pressione
sono divenuti rari a favore di ricorrenti flussi
perturbati atlantici, molto miti nel gennaio 2018 (con
piogge anche fino a 2000 m al Nord Italia), ma pi�
freddi in febbraio e marzo, quando � intervenuta anche
una fase molto rigida
a cavallo dei due mesi, seguita ancora da un avvio di
primavera piuttosto stentato nella seconda met� di
marzo (simile tuttavia al caso recente del 2013). Il
risultato � un notevole innevamento sulle Alpi, specie
oltre i 1500-1800 m, ma talora anche in bassa
montagna, come nel Cuneese: nell'immagine, circa un
metro di neve al suolo il 19 marzo 2018 ai 900 m di
Entracque (Valle Gesso), spessore che a questa data si
osserva ogni vent'anni circa (il record � 130 cm nel
1972). E, pi� in alto, ben 2,5 m gi� a quota 1500 m! |
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GELICIDIO IN VAL TANARO
di Mirko Odasso
L'11 dicembre 2017
la vigorosa tempesta atlantica "Yves" ha sospinto aria
molto mite e umida da Sud-Ovest, dal Mediterraneo,
sopra quella fredda giunta appena 36 ore prima, che
ristagnava nei fondovalle tra le Alpi Marittime e il
versante padano dell'Appennino Settentrionale: qui le
temperature rimanevano infatti sotto 0 �C, mentre
salivano rapidamente a circa 10 �C a 1500 m sulle
montagne al confine con la Liguria! Si � cos�
verificato un intenso ed esteso evento di pioggia
congelantesi (o "gelicidio"), causato dal congelamento
immediato sulle superfici in prossimit� del suolo
della pioggia liquida in arrivo dagli strati
atmosferici soprastanti aventi temperature positive.
E' un fenomeno che di tanto in tanto si osserva in
queste zone, ma raramente con questa estensione e
intensit�. Qui i lunghi festoni di ghiaccio in un
giardino di Garessio, in Val Tanaro (CN). |
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MARZO
2016 BEN INNEVATO SULLE ALPI OCCIDENTALI
di Domenico Rosso
Al termine dell'inverno
2015-16, particolarmente mite e secco al
Nord-Ovest italiano,
sulle Alpi piemontesi la
neve � finalmente arrivata con alcuni episodi
abbondanti soprattutto in marzo, colmando in buona
parte il deficit idrico accumulato tra novembre 2015 e
gennaio 2016. Una situazione che ricorda un po' quanto
avvenuto anche nella stagione 1992-93 (che tuttavia fu
assai meno tiepida di questa). Nell'immagine ripresa
il 18 marzo - durante le schiarite successive
all'intensa perturbazione del giorno 16 - la coltre di
neve � spessa circa un metro e mezzo sui tetti di
Serre di Ostana (Valle Po, Monviso), a quota 1500 m.
Ma con l'episodio di met� mese anche la pianura da
Torino verso Sud si � imbiancata (30 cm a Cuneo),
evento comunque non eccezionale per il periodo. |
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INTENSE
NEVICATE SUGLI APPENNINI, MA NESSUN RECORD
di Luigi Sette
Tra il 5 e il 7 marzo 2015 la depressione "Anton" ha
portato non solo violente tempeste di vento da
Nord-Est con gravi danni soprattutto tra Appennino
Settentrionale e Toscana (raffiche a 150-200 km/h,
tetti scoperchiati, distruzione di foreste, una
vittima a Urbino), ma anche bufere di neve sulle
alture dall'Abruzzo alla Calabria, esposte allo
sbarramento dei venti nord-orientali. Attenzione per�
alle false notizie in merito a nuovi record mondiali,
secondo cui a Capracotta (1421 m, Isernia) e
Pescocostanzo (1395 m, L'Aquila) sarebbero caduti
oltre 2 m di neve fresca in meno di 24 ore, dati
misurati in condizioni non standard, ed evidentemente
riferiti ad accumuli di neve soffiata dal vento
all'interno delle vie e contro gli edifici. I valori
ufficiali dal
Servizio Meteomont (pur di difficile rilevazione
in condizioni di manto fortemente irregolare per
l'azione eolica) indicano, pi� verosimilmente, apporti
di circa 1 m di neve fresca in 36 ore. Nell'immagine,
il centro di Pescocostanzo sommerso dalla neve l'8
marzo. Il record mondiale omologato resta quello di
Silver Lake (Colorado), 193 cm di neve caduti in 24
ore il 14-15 aprile 1921. |
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NEVICATE STRAORDINARIE SULLE ALPI CENTRO-ORIENTALI
di Stefano
Anghileri
Non solo le Dolomiti, le Prealpi venete, la Carnia
e le Alpi Giulie hanno ricevuto nevicate fuori dal
comune durante il temperato ma umido inverno 2013-14,
ma anche i rilievi lombardi, ben esposti allo
sbarramento dei flussi di aria marittima proveniente
tra Sud-Ovest e Sud. A lato, circa 2 metri di spessore
nevoso sui tetti di Starleggia, frazione di
Campodolcino a quota 1565 m (Val San Giacomo, Spluga)
sotto il sole del 25 gennaio 2014. Nuove copiose
nevicate si aggiungeranno nelle settimane seguenti,
portando il manto totale talora ai massimi storici da
almeno mezzo secolo (come nell'adiacente localit�
svizzera di San Bernardino, dove si sono misurati 243
cm al suolo
l'8 febbraio 2014, primato dal 1961; fonte:
MeteoSvizzera).
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NEVICATE STRAORDINARIE SULLE ALPI ORIENTALI
di
Massimiliano Calligola
I ripetuti flussi da Sud-Ovest di aria marittima,
temperata e umida, continuano a determinare
straordinarie precipitazioni sia sui versanti
liguri-tirrenici sia al Nord-Est italiano, e le Alpi
orientali (in particolare Cadore, Carnia e Alpi
Giulie) sono letteralmente sepolte da un innevamento
tra i pi� importanti da decenni sopra i 1300-1500 m
(al di sotto � frequentemente piovuto, date le
temperature elevate). Qui il villaggio di Sauris (1400
m, Carnia) come appariva dopo la caduta di 130 cm di
neve fresca tra gioved� 30 e venerd� 31 gennaio 2014;
il paese � rimasto isolato per una valanga e soggetto
a un lungo black-out elettrico. Il manto nevoso ha
raggiunto livelli impressionanti: luned� 3 febbraio,
318 cm totali al suolo al Passo Rolle (1980 m, fonte
MeteoTrentino), e ben 555 cm al Livinal Lunc (1837
m, Alpi Giulie, fonte
Protezione Civile FVG).
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IN VOLO
SULLE ALPI ORIENTALI INNEVATE
di Alessio
Bozzo
Il 6 gennaio
2014 il cielo torna sereno (o al pi� velato da
Cirrostratus) sulle Alpi dopo l'intensa
perturbazione che tra il 4 e il 5 ha recato nuove
copiose nevicate, anche oltre mezzo metro di neve
fresca sul settore centro-orientale dell'arco alpino,
ma solo a quote superiori a 1500-1800 metri dato il
flusso mite da Sud-Ovest. Ecco qui un'immagine aerea
con visibilit� eccellente sul Trentino - Alto Adige,
in direzione Nord-Est: si riconoscono le vallate dalla
zona di Trento fino alla Nordkette di Innsbruck. Al
centro, la conca di Bolzano, nella parte bassa la Val
di Sole a sinistra e la Val di Non a destra, separate
dalle propaggini settentrionali delle Dolomiti di
Brenta. In alto a destra, le Dolomiti di Fiemme, Fassa
e Gardena, e il solco della Val Pusteria fino a Lienz. |
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NEVE
ABBONDANTE SUL ROCCIAMELONE
di Gabriele
Savio
Dopo una primavera fresca
e straordinariamente ricca di precipitazioni, a inizio
luglio 2013 l'innevamento � ancora abbondante in alta
quota sulle Alpi.
Il Ghiacciaio del Rocciamelone, qui visto dall'omonima
vetta (3538 m, Val di Susa) al mattino del giorno 7 in
direzione del versante francese, � interamente coperto
da neve residua, con limite della copertura continua
attorno a 2600 m. Sar� finalmente un'annata favorevole
ai ghiacciai? E' ancora presto per dirlo, e dipender�
dalle temperature dei prossimi due mesi. Nell'immagine
si notano anche cumuli in sviluppo sul versante
italiano (sinistra) per effetto di aria leggermente
pi� fresca e umida da Nord-Est. |
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NEVE DI PRIMAVERA SUL SASSOLUNGO (DOLOMITI)
di Luca Lombroso
Una bella parentesi soleggiata caratterizza il 1�
aprile 2013 (Pasquetta) sulle Dolomiti, caso raro in
una lunga sequenza di settimane frequentemente
nuvolose e piovose/nevose. Qui il Sassolungo, a
cavallo tra la Val di Fassa e la Val Gardena, ripreso
dai dintorni del Passo Pordoi. Il cielo � sereno salvo
alcuni modesti Cumulus humilis. Ma a Ovest gi�
incalza una nuova perturbazione. L'inverno 2012-13 �
stato ricco di nevicate sulle Alpi centro-orientali,
esposte ai ricorrenti flussi umidi provenienti dal
settore compreso tra Sud-Ovest e Ovest. |
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NEVICATA IN ALTA VAL VARAITA (CN)
di Matteo Gramaglia
Il 23 febbraio 2013 riprende a nevicare sulle Alpi
occidentali per effetto della depressione "Thomas", ed
entro il mattino del 25 si accumuleranno spessori di
neve fresca dell'ordine del mezzo metro in montagna, e
di 5-15 cm sulla pianura piemontese intorno a Torino.
Qui uno splendido scorcio dei boschi al Colle San
Bernardo (1517 m), presso Gilba (bassa Val Varaita,
CN), durante le prime fasi della nevicata. |
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NEVICATA SU GENOVA
di Luca Onorato
L'11 febbraio 2013 la depressione nord-atlantica "Reinhold"
si � posizionata sul Golfo Ligure facendo cos�
confluire aria umida mediterranea con quella fredda
artica giunta da Nord nei giorni precedenti. Estese
nevicate hanno imbiancato tutto il Nord Italia
(apporti di circa 8-9 cm a Torino, 20 a Milano, 25 a
Modena, 33 a Piacenza, fino a 40 in Lunigiana e sul
Carso triestino), ma con la "tramontana scura"
traboccante dalla Valpadana attraverso i valichi
appenninici si sono imbiancate anche le coste liguri,
specialmente tra Genova e Savona. Qui il litorale
genovese, in zona Sturla, velato da un paio di
centimetri di manto. |
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NEVE
ABBONDANTE SULLE ALPI LIGURI
di Massimo Sciandra
La depressione atlantica �Gong� centrata tra le
Baleari e il Golfo del Leone richiama venti
meridionali umidi e temperati verso il Nord Italia, ma
sul bacino padano occidentale resiste uno strato
d'aria fredda che tra il pomeriggio del 19 e il
mattino del 20 gennaio 2013 permette alla neve di
cadere fin sui fondovalle e in pianura, abbondante
sulle Alpi Liguri e Marittime con apporti fino a 50-55
cm. Qui la spessa coltre di neve sui tetti di Upega
(1291 m), in alta Val Tanaro (CN). |
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NEVE E GELO gennaio-febbraio 2012 |
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PRIMA
NEVE A CERESOLE REALE
(TO)
di Federica Moretti
25.10.2011: prima neve della stagione (circa 10
cm) a Ceresole
Reale, 1600 m, grazie a una perturbazione atlantica associata a
forti venti da sud |
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31.3.2007: DOPO LA
NEVE IL SOLE A PRAGELATO (TO)
Il monte Albergian,
3041 m visto dalla frazione Soucheres Basses
Foto di Marco DANIELE |
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31.3.2007: DOPO LA
NEVE IL SOLE A PRAGELATO (TO)
Foto di Alessandro BISCONTI |
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31.3.2007:
LA NEVE A MONCENISIO (TO)
Foto di Amelia BELMONDO |
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31.3.2007: NEVICATA IN
VALLUNGA, PARCO
PUEZ-ODLE (BZ)
Foto di Marco MENGHINI |
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31.3.2007: ROVESCI
NEVOSI NOTTURNI HANNO IMBIANCATO LA SACRA DI SAN
MICHELE E LA BASSA VAL DI SUSA (TO)
Almese (TO) foto di Luca MERCALLI
Nella notte fra venerd� 30 e sabato 31 marzo forti
rovesci hanno portato la neve fino agli 800 m. |
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25.3.2007: CON UN
RITORNO DI INVERNO E' ARRIVATA LA NEVE, NEL TORINESE
A QUOTE SUPERIORI AI 1000 M
Vai
allo SPECIALE NEVICATA 25-26 MARZO 2007 |
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21.3.2007 -
PRECIPITAZIONI NEVOSE AL DI SOTTO DI NUBI
CUMULIFORMI
Foto di
Vittorio Valesio
Da Torino verso il gruppo dell'Orsiera-Rocciavr�. Si noti al di sotto delle
nubi le "virga" di neve, precipitazioni che non
raggiungono il suolo ma evaporano nell'aria
asciutta. |
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21.3.2007 -
PRECIPITAZIONI NEVOSE AL DI SOTTO DI NUBI
CUMULIFORMI
Foto di Emiliano Stabile
A Vistrorio (TO), si noti al di sotto delle
nubi le "virga" di neve, precipitazioni che non
raggiungono il suolo ma evaporano nell'aria
asciutta. |
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20.3.2007: LE ALPI
APUANE INNEVATE VISTE DA PISA
Foto di Alessandro NERELLI |
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IL MONTE TOBBIO
DOPO LA LEGGERA NEVICATA
Bosio (AL), 20.3.2007, fotografia ripresa a
circa 700 m di altitudine. |
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STESSA FOTO A POCHE ORE DI DISTANZA
Novi Ligure (AL), 20.3.2007, foto di Mario
BAVASTRO
Una leggerissima nevicata ha imbiancato Novi
ligure. La prima immagine � stata scattata alle
ore 08.09 la seconda alle 12.58. |
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NEVE
NEL BOSCO
Pino Ruisi
Monte Musin� (TO), gennaio 2003
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TRAMONTO
SUL LAGO FINLANDESE
A cura di Andrea
Rolle
La foto � stata da me scattata a fine dicembre del 1998 nei pressi di Savonlinna, in Finlandia.
Quello che ho sotto i piedi � ,naturalmente, un lago ghiacciato.
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NEVE
IN COLLINA
A cura di Andrea
Rolle
La foto fu scattata nel gennaio del 1987 nella frazione Gauna che si trova, alla quota di 570 metri, in provincia di Torino.
Per coloro che all' epoca fossero troppo giovani per ricordarsela bene, o perch� residenti in altre regioni, mi permetto di rammentare che tanta neve si deposit� al suolo per effetto di un' unica (in tutti i sensi!) nevicata, protrattasi per tre giorni.
Cominci� di mercoled� e, al venerd� mattina, si misurarono addirittura 118 cm di neve fresca; poi ridottasi a circa un metro: a causa della pioggia che, per qualche ora, sostitu� la neve.
Un anziano del paese (classe 1910), in quei giorni, mi confid� che solo nell' inverno del 1929 forse ne era caduta di pi�.
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NEVE
SU REGGIO EMILIA - 17 Gennaio 1985
A cura di Marco Pifferetti
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Ho scattato personalmente alcune fotografie dopo le storiche nevicate del gennaio 1985, purtroppo la qualit� lascia un po' a desiderare, le condizioni di luce non erano ideali.
Ecco qui alcune che mi sembrano pi� significative, sono state scattate a Reggio
Emilia e ad Albinea (RE) la mattina del 17/01/1985, dopo cinque giorni quasi ininterrotti di neve che avevano depositato un manto nevoso di 70 cm, la temperatura era risalita a 0 �C dopo aver toccato i -20 �C nei giorni precedenti
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