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Il METEOMUSEO
DEL CERVINO
La proposta SMS & Nimbus per il recupero della
stazione meteo di Plateau Rosa
Gli osservatori meteo dalta quota
La meteorologia dalta quota ha sempre suscitato la
curiosit� degli uomini e lintraprendenza degli studiosi, ma per le difficolt�
ambientali da superare non ha mai avuto vita facile.
Fin dal 1817 un osservatorio meteorologico
permanente venne istituito ai 2472 m del Passo del Gran San Bernardo, tra Valle
dAosta e Vallese: � attivo ancora oggi nellambito della rete svizzera ISM.
Il 7 settembre 1871 fu fondato lOsservatorio
dellOspizio Sottile, promosso da padre Denza, dal teol. Farinetti e dallabate
Carestia, ai 2480 m del colle di Valdobbia che collega la valle di Gressoney con la
Valsesia. Era ritenuta la pi� elevata stazione meteorologica dEuropa e fu
fortemente voluto dalla sezione di Varallo Sesia del Club Alpino Italiano che apr� una
pubblica sottoscrizione per lacquisto degli strumenti: furono raccolte oltre 2000
Lire, a testimonianza dellimpegno dellambiente culturale e scientifico privato
dellepoca. Ormai � chiuso e dimenticato da quasi un secolo.
La costruzione della strada dello Stelvio consentir� di ottenere
un nuovo primato con losservatorio a 2543 m, anche questo oggi estinto.
DallItalia i primati si spostano in Francia con i 2870 m del Pic du Midi (Pirenei) e poi in Austria, con i 3106 m
del Sonnblick, ancora oggi
perfettamente in funzione.
Nel 1880, � il prof. Tacchini, direttore dellUfficio
Centrale di Meteorologia e Geodinamica in Roma a lanciare la prima idea di osservatorio
dalta quota sul Monte Rosa. Nel 1893, con la costruzione della Capanna Margherita a
4554 m sulla Punta Gnifetti, il sogno diviene realizzabile e dallestate 1904 le
prime osservazioni meteorologiche pi� alte del mondo cominciano a portare lustro alla
scienza italiana sotto la guida di Camillo Alessandri. Contemporaneamente alla Capanna
Margherita lastronomo francese Jules C�sar Jannsen aveva eretto nel 1893 un
osservatorio sulla vetta del Monte Bianco, che tuttavia, non assicur� mai un servizio
affidabile e venne inghiottito dai ghiacci nel 1909. Il primato rimase a lungo in mani
italiane.
Dodici ore di marcia
Nessun elicottero, nessuna comunicazione salvo il telegrafo ottico. Eppure
losservatorio della Capanna Margherita era equipaggiato con i pi� prestigiosi
strumenti dellepoca, tra cui un pireliometro progettato appositamente
dallillustre fisico svedese Angstrom.
La Prima Guerra Mondiale interruppe tuttavia lattivit� di
osservazione, che riprese con rinnovato vigore nel 1926, sotto la direzione
dellindimenticato glaciologo gressonaro Umberto M�nterin. Scomparso nel 1940,
losservatorio sub� nuovamente un fermo, anche per il nuovo conflitto mondiale, ma
fu il figlio Willy a riattivarlo con tenace determinazione nel 1952 e sempre sotto
legida del Ministero dellAgricoltura a mantenerlo attivo fino al 1958.
E questo lanno nel quale lItalia butta ai rovi
il lavoro dei propri padri della scienza e chiude definitivamente lepopea della
meteorologia eroica, perdendo non solo i primati, ma anche il patrimonio fino ad allora
accumulato: i dati non saranno mai pubblicati e studiati in modo organico, molti andranno
dispersi e bisogner� attendere fino al 1993 la loro restituzione alla comunit�
scientifica internazionale.
Plateau Rosa raccoglie leredit� nel 1951
Sebbene oltre 1000 metri pi� in basso rispetto alla Capanna
Margherita, con la costruzione della funivia di Cervinia Plateau Rosa, si venivano
a creare le condizioni per linstallazione di un osservatorio dalta quota
funzionale, sicuro, accessibile tutto lanno a 3488 m.
Il Servizio Meteorologico dellAeronautica Militare d�
quindi avvio alle osservazioni tra il 1951 e il 1953, istituendo una stazione sinottica
collegata con la rete meteorologica internazionale.
Plateau Rosa diviene quindi la pi� elevata stazione meteo in territorio italiano.
Lampio pianoro glaciale non era nuovo alla meteorologia,
giacch� ospit� quasi un secolo prima una delle imprese pi� eroiche della storia della
scienza alpina, listituzione dellosservatorio Dollfus-Ausset a 3350 m, attivo
per un intero anno, dal 1 agosto 1865 al 1 agosto 1866.
Leroico osservatorio Dollfus-Ausset Nella Biblioteca Regionale di Aosta si trova un bel volume, dorso in pelle,
oltre 500 pagine di tabelle e descrizioni, stampato da Savy a Parigi nel 1866. Esso
consegna al futuro una imponente messe di informazioni meteorologiche dalta quota
frutto della tenacia di un pugno duomini di montagna e di scienza: le guide Joseph
Gorret di Valtournanche, e Melchior e Jacob Blatter di Meyringen, su incarico dello
studioso svizzero Dollfuss-Ausset.
Essi utilizzarono il piccolo rifugio in pietra del San Teodulo,
costruito nel 1858: 5 m x 3.6 m, una stufa in ghisa, un armadio, una tavola, due panche e
due letti. Vino, pane, formaggio, caff� e uova, oltre alla legna da ardere per tutto
linverno (solo per cucinare, non era sufficiente a scaldare il locale), furono
trasportati a spalle da Valtournanche. Gli strumenti meteorologici furono installati sul
ghiacciaio e tarati con cura. Le misure di temperatura, umidit�, pressione, ore di sole,
vento, ablazione glaciale, stato del cielo e fenomeni, venivano fatte continuamente ogni
ora dalle 6 alle 21, dal 1 agosto 1865 al 1 agosto 1866, per un totale di circa 4000
osservazioni e quasi 100.000 dati acquisiti.
"Ces observations m�t�orologiques et glaciaires ne
laissent absolument rien � d�sirer: disons quelles sont faites avec vouloir-faire
et savoir-faire, avec une p�rs�verance sto�que, a 3350 m alt."
Noi, comodi umani del 2000, non possiamo che
accettare con umilt� questa modesta autocelebrazione in condizioni di vita tanto isolate
e severe: temperature quasi costantemente sotto zero, minimi fino a 21.4 �C, neve
al suolo fino a 240 cm, continue bufere di vento e 2228 ore di nebbia. Eppure, anche senza
radio e telefoni satellitari, i registri manoscritti delle misure raggiungevano
regolarmente ogni mese la scrivania ginevrina di Dollfuss-Ausset, con tanta pazienza,
sfidando il freddo, le valanghe e la fatica delle marce nella neve.
Qui a fianco, il "Pianoro dei Ghiacciai" questo il
significato di Plateau Rosa, dal termine locale roisa = ghiacciaio, visto attorno
al 1922 dal Cervino, quando i ghiacci erano ancora in una fase di notevole espansione.
Qui, gi� cinquantanni prima, erano state compiute le prime osservazioni regolari
oltre i 3000 metri, di cui lumanit� abbia traccia.
Una stazione di punta
La stazione sinottica di Plateau Rosa (o Pian Ros�), nota in codice come WMO 16052,
indicativo aeronautico LIMH, in comune di Valtournenche (AO) ai piedi del Cervino, sul
confine italo-elvetico (45�56N - 007�42E ) rappresenta oggi uno dei pi�
importanti punti di rilevamento meteorologico della rete di osservazione europea, gestito
dal Servizio Meteorologico dellAeronautica Militare Italiana. La sua collocazione a
quota 3488 m la rende estremamente significativa sia ai fini della meteorologia dinamica
(� quasi una misura in libera atmosfera) sia a fini climatologici (lassoluta
assenza di fattori di disturbo locali, nessun centro abitato nelle vicinanze, e
lelevata ventosit� rendono particolarmente affidabili soprattutto le misure
termiche e quelle di radiazione solare). La collocazione degli strumenti in territorio
coperto da ghiacciai (e dalle piste da sci di prestigio internazionale del comprensorio
Cervinia-Zermatt) rappresenta una fonte di dati unica in Italia e rara in Europa per le
applicazioni allo studio dei cambiamenti del clima e alla glaciologia. La serie storica
delle misure, iniziata nel 1953, costituisce un patrimonio statistico di estremo valore
scientifico per gli utenti locali, per lintero arco alpino e per la comunit�
internazionale. Tra i progetti di ricerca internazionali nei quali i dati di LIMH sono
risultati basilari si ricordano la campagna MAP, il programma ALPCLIM e il progetto
CLIMOVEST. Per citare un utilizzo pi� "turistico" i dati di Plateau Rosa sono
stati fondamentali per gestire lassistenza meteorologica durante le edizioni 1997 e
1999 del "Trofeo Mezzalama".
Ecco i dati
Che faccia freddo al Plateau, tutti lo sanno, e forse per questo il dato che giungeva
regolarmente su Televideo RAI era tra i pi� consultati, vuoi per curiosit�, vuoi per
motivi professionali, vuoi per fini turistici. Pochi sanno che � stato il termometro al
cospetto del Cervino ad aver registrato la temperatura ufficiale pi� bassa dItalia:
-34.6 �C del 6 marzo 1971 e - di poco
differenti, i -34.0 �C del 14 febbraio
1956. E la massima? "Solo" 14.2 �C il 2 luglio 1952.
Negli ultimi anni le temperature hanno mostrato un netto
aumento, mai verificatosi in tutta la serie di dati precedenti, aggiungendo un
dato significativo al complesso problema della stima del riscaldamento globale. I
ghiacciai, del resto, hanno reagito di conseguenza, andando incontro a una massiccia
riduzione.
Il mondo ci chiede di mantenere la stazione
Il sondaggio indetto su questo sito ha raccolto un centinaio di adesioni:
certo non sono molte, a confronto dei grandi numeri dello sport o dello spettacolo, ma per
la scienza bastano. Autorevoli commenti di servizi meteorologici delle nazioni alpine,
rappresentanti del mondo universitario e degli istituti di ricerca italiani (non molti,
per la verit�), e tanti amatori e simpatizzanti, sciatori, alpinisti, piloti,
studenti
tutti concordi sullimportanza della funzione scientifica e operativa
dellosservatorio, tutti convinti che questa vicenda sia ennesima prova del degrado
istituzionale del nostro Paese, incapace di garantire la sopravvivenza delle proprie
strutture pi� significative.
Riaprire la stazione, uno sforzo banale
Ristrutturare i locali: forse cento milioni di lire, forse un miliardo
uno sforzo
economico banale se confrontato con tante altre spese inutili (o addirittura offensive del
senso civile), alle quali siamo abituati e delle quali siamo impotenti spettatori, ahim�,
ogni giorno.
Molti ci hanno suggerito di risolvere rapidamente il problema con
una stazione automatica. Extrema ratio, se non si potr� risolvere
diversamente la questione dellalloggio del personale. Infatti a quella quota e con
laria umida marittima tipica delle Alpi, il funzionamento delle stazioni automatiche
� precario, a causa della continua formazione di ghiaccio e brina sui sensori che
pregiudica lattendibilit� delle misure.
Il nostro progetto: una stazione meteo "viva", un
museo dellatmosfera nel cuore dellatmosfera Cos� come gli acquari ci
presentano i segreti degli abissi marini, la purezza e la variabilit� dellatmosfera
alpina si prestano come nessun altro luogo alla scoperta dei segreti dellaria. E se
una peculiarit� del clima di montagna si estrinseca con i ghiacciai, affascinanti
elementi del paesaggio che da sempre eccitano la curiosit� umana, perch� non dedicar
loro uno spazio culturale e didattico proprio "sul posto"?
Plateau Rosa rappresenta unopportunit� unica per realizzare
un grande progetto culturale, allalba di quel millennio che vedr� il genere umano
come non mai alle prese con il clima e i suoi mutamenti.
Ristrutturare i locali dellarrivo della vecchia funivia e
aprire un museo della meteorologia, del clima e dei ghiacciai delle Alpi: le attuali
difficolt� di gestione della stazione trasformate in opportunit� turistica, in
innovazione culturale.
Immaginate
Immaginate un percorso tra strumenti antichi e moderni,
storie di pionieri della scienza, conquiste della meteorologia moderna, satelliti.
Immaginate di vivere in pochi minuti il mutare delle stagioni, dal fondovalle alla vetta
del Cervino, di ascoltare il sibilo assordante della tormenta e il silenzio
dellanticiclone, di capire cosa significa "clima severo" e di scoprire
come esso consenta tuttavia alla vita di trovare il proprio adattamento. Immaginate di
osservare dai vetri o dal terrazzo meteorologico le nubi e dar loro un nome e una storia,
di respirare laria frizzante e comprendere se giunge dalle sconfinate distese
atlantiche o dai deserti africani, di osservare i ghiacciai di oggi e confrontarli con le
immagini di ieri e con le ricostruzioni del territorio alpino fino a 10.000 anni fa.
Immaginate di scoprire nel vostro itinerario come il tempo ha condizionato e condizioner�
la vita delluomo e cosa luomo sta facendo per comprenderne levoluzione.
Immaginate di visitare losservatorio "vivo", e parlare con gli uomini che
ogni giorno contribuiscono al funzionamento della previsione del tempo di tutto il mondo.
Immaginate di tornare a valle pi� ricchi, pi� consapevoli della straordinaria
complessit� e delicatezza dellatmosfera terrestre, pi� responsabili di fronte ai
danni che le stiamo infliggendo. Il tutto non in uno sterile museo di pianura, ma a
3500 metri, nel cuore dellatmosfera.
Altri ci sono riusciti.
Ci sono molti osservatori dalta quota che hanno unito la qualit� dellindagine
scientifica alla comunicazione culturale e alla
fruizione turistica. Tutti di fondazione ottocentesca, oggi rappresentano poli di
attrazione di primaria importanza per le montagne che li ospitano.
In Austria c� il Sonnblick, a 3100 m, e poi il delizioso Museo della Natura Alpina "W.
Haslauer" ai 2273 m della strada del Grossglockner. In Svizzera il
famoso osservatorio "Sphinx" ai 3580 m dello Jungfraujoch, ormai battezzato "Top of the world"
per la frequentazione cosmopolita, e il "Giardino dei Ghiacciai" di Lucerna. In Francia il Mont Aigoual , a soli 1580 m, ma sferzato
dalle bufere mediterranee delle Cev�nnes, � diventata stazione simbolo di M�t�o France
e museo storico della meteorologia, inserito addirittura in un circuito nazionale di
escursioni meteorologiche "Promenades m�t�orologiques en France".
E infine, la recente ed entusiasmante esperienza
turistica del prestigioso Osservatorio del Pic
du Midi, sui Pirenei, tutta da copiare e ricca di spunti sui cui
riflettere
Ora tocca a noi
Saremo capaci di dimostrare che c� un posto reale per i
progetti di turismo di qualit�, di riqualificazione dellambiente alpino, di
diversificazione dellofferta turistica, di aumento del livello culturale, di cui
tanto si parla in mille convegni, forum, accordi, convenzioni e celebrazioni?
Sarebbe bello ridare a chi scia distrattamente sulle Alpi, tutto preso solo
dalla preoccupazione dellattrezzatura "high-tech", dellabbronzatura
"top class" (e gli UV, questi sconosciuti
?), dellabbigliamento
"trend-up", del cellulare "dual-band", un po di stupore per la
variet� dellambiente montano, in gran parte plasmato dal clima che consente tra
laltro allignaro umanoide, di praticare il suo sport preferito. Sarebbe bello
ridargli un po di curiosit� per i sorprendenti meccanismi della natura dalta
quota, un po di risposte sulla storia passata del territorio e un po di dubbi
su quella futura. Sarebbe bello pensare di spostare anche solo per unora
lattenzione dalle futili vanit� umane verso i grandiosi valori universali che fanno
correre le nuvole sopra la nostra testa. La Terra, forse, si guadagnerebbe un po di
quel rispetto del quale ha pressante necessit�.
Proviamo a passare ai fatti?
Cerchiamo
qualcuno che voglia (e possa) aiutarci.
Il nostro moto � quello di Dollfus-Ausset, 1865
"Vouloir-faire et savoir-faire, avec une p�rs�verance sto�que".
Altri osservatori di vetta nel mondo
Zugspitze, Germania
Pikes peak,
Colorado
Osservatorio
Ben Nevis, GB, 1883-1904
The
Blue Hill Meteorological Observatory - home of the Oldest Continuous Weather
Data Records in North America, Milton, Massachussets
The Mount
Washington Observatory
The first regular meteorological observations on Mount Washington were conducted by the
U.S. Signal Service, a precursor of the Weather Bureau, from 1870 to 1892. The Mount
Washington station was the first of its kind in the world, setting an example followed in
many other countries. ...MOUNT WASHINGTON RETAINS WORLD RECORD FOR HIGHEST WIND... THE
WIND GUST OF 231 MILES PER HOUR RECORDED AT THE SUMMIT OF MOUNT WASHINGTON ON APRIL 12
1934 WILL REMAIN AS THE WORLD RECORD FOR THE HIGHEST RECORDED WIND GUST.
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