Sul lato orientale
della saccatura atlantica associata al ciclone IMKE, con asse
sulla penisola iberica, si intensifica a tutte le quote un intenso
flusso meridionale, caldo e umido, che investe le regioni
nord-occidentali italiane. I contrasti termici e igrometrici sono
evidenti a tutte le quote. Il fronte freddo della perturbazione inizia
ad interessare il bacino occidentale del Mediterraneo dove si sviluppa
una saccatura secondaria, figlia del ciclone atlantico IMKE, che
assume nel corso di sabato 14 caratteristiche di ciclone mediterraneo.
La ciclogenesi sul Mediterraneo � gi� evidente nella situazione
meteorologica rilevata alle 00 del 13/10/2000. Il nuovo ciclone viene
denominato JOSEFINE dal Servizio Meteorologico Tedesco.
Analisi
barica della situazione al suolo - 13 ottobre ore 00 UTC
Fonte: DWD
L'aria fredda
affluita sul Mediterraneo Occidentale si trova a interagire con un
mare caldo, a temperature ancora prossime ai massimi estivi. Il
contributo, in termini di calore sensibile e di vapore, fornito dalla
superficie marina � quindi considerevole e si somma a quello dovuto
all'aria calda preesistente. La differenza termica e igrometrica tra
le due masse d'aria rende disponibili grandi quantit� di prodotti
della condensazione. Inoltre un ulteriore contributo energetico �
fornito dal calore latente (calore di trasformazione) liberato dalla condensazione stessa del
vapore.
Come risultato di tali processi termodinamici, si forma una
intensa nuvolosit� con numerosi Cumulonembi inglobati, responsabili
dei primi picchi di pioggia sulle Alpi. Il moto al suolo del nuovo
ciclone � in parte retrogrado e i venti da sud-ovest si spengono
gradualmente, per essere sostituiti da un intenso flusso sciroccale
che si presenta sul Piemonte con venti tra est e sud-est. Anche sul
Piemonte occidentale, maggiormente esposto a tale circolazione
orientale, le piogge divengono pi� diffuse. Sulle Alpi Graie, sulle
valli del Rosa, e sull'ovest Ossola si rilevano le prime
precipitazioni importanti, associate a un marcato innalzamento del
limite pioggia-neve, determinato dall'intenso flusso sciroccale in
corso.
Alle 01 locali di sabato 14 ottobre il sondaggio
termodinamico di
Milano Linate rileva la quota dell'isoterma zero �C prossima ai 3500 m. A
rendere il fenomeno sempre pi� intenso e con il passare delle ore
particolarmente calamitoso concorrono vari fattori. In primo luogo la
presenza di un robusto promontorio anticiclonico sui Balcani e
sull'Europa orientale rallenta lo spostamento verso est dell'area
ciclonica, favorendo la persistenza dei fenomeni. Intervengono poi i
fattori orografici: le zone alpine e prealpine piemontesi si trovano
sopravvento rispetto alle intense correnti tra est e sud-est che le
raggiungono. Un prolungato e intenso stau orografico (anche detto
sbarramento, fenomeno che si verifica quando un flusso si incanala
e si solleva in
una valle stretta o contro un versante montuoso, in questo caso le valli occidentali) incrementa pertanto le
precipitazioni su tali zone.
La quota elevata
dell'isoterma zero favorisce intense precipitazioni piovose, anzich� nevose, anche sugli
alti bacini montani, con ingrossamento dei corsi d'acqua e fusione
della neve preesistente. Solo nella tarda serata di domenica 15 lo
zero termico si abbassa sensibilmente, portando alcuni fiocchi di neve
fin verso i 1000 m.
La vicinanza geografica tra le Alpi occidentali e
il minimo ciclonico, rende pi� intensa e vorticosa la circolazione
sulle suddette aree, incentivando i moti ascensionali e di conseguenza
le precipitazioni. Nelle giornate 16 e 17, il vortice ciclonico
mediterraneo perde vigore ed � riassorbito nella vasta saccatura
presente sull'Europa centro-occidentale. Il minimo al suolo si sposta
verso nord-nord-est, in direzione della Germania settentrionale.
Dalle carte della situazione meteorologica al suolo dei giorni
14-15-16 ottobre � possibile osservare l'evoluzione del ciclone
mediterraneo JOSEFINE. Alle 00 UTC (02 locali) del 15 ottobre il
minimo � posizionato sul Golfo del Leone (visibile anche
sull'immagine meteosat7 delle 0030 UTC)
Analisi
barica della situazione al suolo - 14 ottobre ore 00 UTC
Fonte:The
Met.Office
Analisi barica della situazione al suolo - 15 ottobre ore 00 UTC
Fonte:The
Met.Office
Immagine Meteosat
banda infrarosso
- 15 ottobre ore 00.30 UTC
Fonte:Universit�
di Nottigham
Analisi barica della
situazione al suolo - 16 ottobre ore 00 UTC
Fonte:The
Met.Office
I nuclei pi�
importanti delle precipitazioni sono stati rilevati nelle valli di
Lanzo, in Valle Orco e sull'Ossola, dove numerose stazioni hanno fatto
registrare valori compresi tra i 500 e i 700 mm. Ottima la rispondenza
della previsione fornita dalle eccellenti prestazioni del Lokal Model
del Servizio Meteorologico tedesco (DeutscherWetterdienst) e dai
modelli italiani BOLAM e LILAM (emessi dal CNR-ISAO di
Bologna, dal
Dipartimento di Fisica dell'Universit� di Genova e dal Polo
Meteorologico della Regione Liguria), sebbene questi ultimi due
abbiano sottostimato la fase pluviometrica registrata sulle Alpi Graie
tra venerd� e le prime ore di sabato.
Modello BOLAM
Previsione del totale delle precipitazioni
Fonte:Centro
Meteo-idrogeologico della Regione Liguria
Totale precipitazioni da Venerd� 13 ore 12 UTC a Sabato 14 ore 00 UTC
Totale precipitazioni da Sabato 14 ore 00 UTC a
Sabato 14 ore 12 UTC
Totale precipitazioni da Sabato 14 ore 12 UTC a Domenica 15 ore
00 UTC
Totale
precipitazioni da Domenica 15 ore 00 UTC a Domenica 15 ore 12 UTC
Totale precipitazioni da Domenica 15 ore 12 UTC a Luned�
16 ore 00 UTC
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