Il 22 ottobre 2012 sono state eseguite le
misure di ablazione sul piccolo ghiacciaio pensile della Croce Rossa,
a quota 3450 m presso la cresta spartiacque tra le Valli di Lanzo (TO)
e la Haute Maurienne (Savoia). Come d'abitudine le operazioni sono
state condotte dal team congiunto
Imageo Srl e Società Meteorologica Italiana, per conto di ENEL.
Nonostante la quota elevata e la posizione su un ripido versante nord-orientale, la
calda estate 2012 si è tradotta in un bilancio di massa fortemente
negativo. Al primo sopralluogo stagionale del 27 luglio 2012 il
ghiacciaio era coperto per circa della metà da neve residua, ma i
successivi intensi calori di agosto lo hanno completamente spogliato,
fondendo spessori di ghiaccio variabili da 52 fino a 190 cm
(nel ripidissimo settore frontale, dove la neve invernale si accumula
con difficoltà e il ghiaccio rimane pertanto esposto più a lungo alla
radiazione solare).
Per la stagione idrologica 2011-12 si calcola un bilancio di massa
pari a -1.06 m di acqua equivalente. Dalle prime misure nel 2001,
solo nel 2003 andò peggio di quest'anno, con un bilancio di ben
-2.31 m.
La stazione meteorologica automatica, sempre in piena efficienza, ha
rilevato una temperatura media del trimestre giugno-agosto di 2.4 °C,
con una punta massima di 14.4 °C alle h 16 del 18 agosto 2012,
seguita da una minima - eccezionalmente tiepida per quella
altitudine – di 8.7 °C alle h 05 della notte successiva. Inoltre,
fatto straordinario, le temperature sono rimaste costantemente
sopra 0 °C per ben 19 giorni, dal 7 al 25 agosto.
In seguito la stagione di fusione si è bruscamente interrotta proprio
al termine dell'estate meteorologica, il 31 agosto 2012, quando una
prima irruzione di aria nordeuropea ha fatto scendere la temperatura a
-7.7 °C, poi una serie di copiose nevicate ha depositato un manto
prossimo al metro di spessore entro il giorno 3 settembre. Attualmente il
ghiacciaio risulta coperto da un manto nevoso recente spesso da 50
a 80 cm.
Scaricamento dei dati di
temperatura su PC portatile. Nonostante il cielo coperto da altostrati
e altocumuli, al momento del sopralluogo (ore 10) si misuravano 0 °C,
in un flusso subtropicale di aria molto mite e vento moderato teso
sud-orientale, che ruotava a Nord-Est sul ghiacciaio a causa
dell'interferenza con la massiccia mole della Croce Rossa (3566 m).
Il ghiacciaio era coperto
da 50-80 cm di neve recente, ma è stato ugualmente possibile
rintracciare 4 delle 6 paline ablatometriche in funzione e rilevarne
le sporgenze dal
ghiaccio – qui da parte di Luca Mercalli - che hanno evidenziato
perdite stagionali
di spessore tra 52 e 190 cm.
Un momento delle misure
di ablazione e di velocità del flusso glaciale tramite GPS. Sullo
sfondo, la Punta d'Arnas (o Ouille d'Arbéron, 3560 m), sfiorata dalla
base degli altostrati.
Manovre di sicurezza per
le misure alla palina n. 17, sul ripido scivolo frontale.
Serie dei bilanci di
massa annui e cumulati al Ghiacciaio della Croce Rossa: in 12 anni,
solo nella stagione 2001-02 si è rilevato un valore timidamente
positivo (+0.20 m di acqua equivalente), per il resto hanno prevalso
le perdite (media: -0.66 m/anno), e la cumulata ha ormai raggiunto -7.9
m, una perdita davvero ragguardevole data la posizione del ghiacciaio
prossima a 3500 m e su versante nord-orientale. La stagione peggiore
fu quella del 2002-03
(-2.31 m), seguita proprio dal 2011-12 (-1.06 m).
Dalla cresta
rocciosa di frontiera, che delimita a Ovest il ghiacciaio della Croce
Rossa,
uno sguardo verso la Valle dell'Arc e la lingua frontale del Glacier
du Baounet,
ancora pressoché priva di neve recente a quota 2500 m.
La Croce Rossa e la fronte del ghiacciaio pensile visti dal Lago della
Rossa, il più elevato
invaso idroelettrico italiano (2718 m).
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