Veduta d'insieme
del Ghiacciaio Basei ripresa il 28.08.2011 dai pressi del Lago Rosset
(f. E. Bergerone). Solo sul settore superiore, sopra i 3150-3200 m,
resiste parte
della neve invernale, mentre più in basso, verso la fronte, si sono
ulteriormente
ampliati gli affioramenti rocciosi che testimoniano la perdita di
spessore glaciale.
In
corrispondenza del segnale di misura 2006 FL il margine frontale è
arretrato
rispettivamente di 2,5 e 5 m, in direzione 220° e 250°.
Il settore
frontale del ghiacciaio, completamente privo di neve residua,
visto dai pressi del segnale 2006 FL. Sono scomparsi anche gli
accumuli eolici
e valanghivi solitamente presenti alla fronte presso il segnale CL59.
Il settore
centrale del ghiacciaio visto dal segnale 2006 FL. Al centro si nota
l'affioramento roccioso emerso nel 2009 e poi via via ampliatosi.
La forte
perdita di spessore nel settore frontale (valutabile
nell'ordine di un metro), dovuta alle straordinarie condizioni di
ablazione, ha causato l'emersione di residuati
bellici: si tratta di spezzoni incendiari di origine britannica,
probabilmente utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale per
appiccare il fuoco ai solai degli edifici di Torino. Trovandosi in una
zona di alta montagna completamente fuori bersaglio, potrebbero essere
stati scaricati da un bombardiere di ritorno da una missione fallita.
Per la
prima volta dal 2008 è tornato a scoprirsi il margine frontale in
corrispondenza
del segnale CL59 (la cui indicazione di richiamo "2003" è pure
riapparsa dopo 3 anni);
da allora la variazione frontale non era più stata misurabile a causa
di persistenti
accumuli di neve da valanga o riportata dal vento, nonostante il resto
dell'apparato
risultasse sempre in gran parte privo di neve residua. La protezione
offerta da
questi accumuli localizzati di nevato negli anni recenti ha ostacolato
il regresso
in questo settore della fronte, situazione non rappresentativa delle
generali
condizioni di intensa perdita di massa del ghiacciaio. Qui la misura
ha evidenziato
un ritiro di appena 1 m rispetto alle posizioni (identiche) del 2003 e
del 2008.
La zona
frontale, ormai smembrata dalla nuova emersione di fasce rocciose
e sconvolta da frequenti crolli di massi.
Al segnale
CL59 il ritiro frontale di 1 m ha portato a 45 m il regresso totale
dal 1969,
tuttavia le variazioni rilevate in questo tratto della fronte – a
causa della morfologia che favorisce persistenti accumuli nevosi fino
al termine dell'estate - sottostimano fortemente le reali condizioni
di regresso del ghiacciaio, meglio rilevabili con i recenti segnali
2006 FL e FL1.
Al segnale
2006 FL il regresso lungo la direzione 220° è stato di 2,5 m, con
ritiro totale di 40 m negli ultimi 5 anni. Il dato eclatante del 2010
(-25 m) deriva dal rapido smembramento di un sottile strato di
ghiaccio in corrispondenza di un gradino roccioso.
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