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8 Agosto 2003
PERCHE’ COSI’ TANTO CALDO NELL’ESTATE 2003?
Claudio Castellano - Società Meteorologica
Italiana, Redazione Nimbus
Come si originano le ondate di caldo sull’Italia?
La struttura meteorologica responsabile delle più intense ondate di
caldo sull’Italia è l’alta pressione africana; è del tutto normale che
promontori di alta pressione si spingano dal Nord Africa verso il
continente europeo proponendo picchi di temperature molto elevate nel
periodo estivo, di solito di breve durata, e talvolta temperature
inusuali anche nel trimestre invernale.
Quando subentra
un’anomalia climatica?
Un’anomalia climatica si impone quando la stessa struttura meteorologica
tende a persistere per molto tempo sulle stesse zone, riproponendo le
stesse condizioni meteo per settimane o mesi, salvo brevi interruzioni.
Dal mese di maggio 2003 l’alta pressione africana ha pressoché
caratterizzato costantemente lo scenario meteorologico su gran parte
dell’Europa centro-meridionale, Italia compresa.
Esistono naturalmente anomalie di segno opposto, quando sono le
depressioni a prevalere sulle stesse aree per lunghi periodi, provocando
talora anche alluvioni.
Nell’estate 2002 la persistenza delle alte pressioni privilegiò la
Penisola Scandinava, dove si rilevò l’estate più calda e siccitosa
dall’inizio dei rilevamenti meteorologici, mentre molte località del
Nord Italia vivevano l’estate più piovosa degli ultimi 100 anni.
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Le più importanti anomalie
climatiche rilevate il 2 agosto 2003. La linea rossa 6 circonda le zone
europee che registrano condizioni di caldo anomalo da 11 settimane.
Nella stessa area le zone evidenziate in giallo registrano condizioni
fortemente siccitose da 10 settimane. (Fonte: Climate Prediction Center,
NOAAA,
www.cpc.ncep.noaa.gov).
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Perché quest’anno l’anticiclone africano è così robusto e persistente?
Il comportamento degli anticicloni dinamici dipende dalla circolazione
generale dell’atmosfera, quanto meno a livello emisferico. Non c’è
un’unica causa ben identificabile, ma vi sono molti fattori che
interagiscono tra loro tra cui la temperatura superficiale delle grandi
masse oceaniche, l’estensione dei ghiacci nelle zone polari,
l’estensione e la tipologia della vegetazione sulle terre emerse, la
presenza o meno di varie anomalie anche a scala locale. I motivi di
questa particolare configurazione verranno indagati con attenzione solo
quando l’anomalia si sarà conclusa e non è neanche detto che si
ottengano risposte esaurienti.
Sono state diffuse voci che la
responsabilità dell’estensione verso nord dell’anticiclone africano sia
da imputare a una maggiore attività del monsone africano; si tratta del
settore di indagine climatologica delle “teleconnessioni”, sicuramente
promettente, ma che al momento non consente ancora di trarre delle
conclusioni così categoriche.
Per saperne di più:
http://www.met.rdg.ac.uk/~swsthcri/tropical.html
http://www.ofps.ucar.edu/amma/amma_summary.htm
http://orca.rsmas.miami.edu/classes/mpo551/mike/
Perché
temperature così elevate nell’estate 2003?
Un’ondata di caldo è tanto più intensa quanto più forte è la struttura
di alta pressione che la genera. L’anticiclone africano invadendo una
regione europea installa gradualmente condizioni di forte calore,
accrescendo di giorno in giorno le temperature massime giornaliere e
riducendo anche l’escursione tra la notte e il dì (aumento anche delle
temperature minime).
Ciò accade perché, in tali
condizioni di alta pressione dinamica, l’energia che viene accumulata
durante il giorno dall’atmosfera e dalla terra a opera della radiazione
solare, viene ceduta solo in parte durante la notte ai bassi strati
dell’atmosfera, mentre la presenza di aria calda anche alle alte quote
ne blocca la dispersione. In tal modo il calore si accumula con il
trascorrere delle notti e se la struttura persiste i valori di
temperatura possono raggiungere punte eccezionali.
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L’espansione dell’anticiclone africano
verso il continente europeo, responsabile del caldo eccezionale in
Spagna, Francia, Italia e Inghilterra. |
Inoltre un’altra serie di fattori non trascurabili devono essere tenuti
in considerazione per spiegare le ragioni di temperature così spesso
oltre i 35 gradi anche in zone del Nord Italia:
-
il periodo tra fine luglio e la
prima parte di agosto è statisticamente il più caldo dell’anno
-
le condizioni di gran secco
possono favorire ulteriormente l’aumento della temperatura;
l’evaporazione dell’acqua dal suolo e dalle piante limita l’aumento
della temperatura, mentre in condizioni di terreno molto secco e di
vegetazione in stress idrico l’energia radiativa del sole viene
interamente impiegata per il riscaldamento del suolo e quindi
dell’aria soprastante , come accade nei deserti, innalzando le
temperature diurne a valori inusuali per le pianure del Nord Italia.
Si può ritenere
eccezionale la situazione dell’estate 2003?
La persistenza di tale situazione e di temperature così elevate è del
tutto eccezionale. Per molte località italiane l’estate 2003 risulterà
essere l’estate più calda, battendo il precedente record rilevato
nell’estate del 1950.
Il caldo
dell’estate 2003 è correlato all’incremento dell’effetto serra?
Non è possibile associare direttamente e in corso di evento l’attuale
anomalia climatica al riscaldamento globale dovuto all’incremento
dell’effetto serra. Un cambiamento climatico si può valutare con
l’analisi statistica di dati su lunga durata. Tuttavia ormai sappiamo
che la temperatura media della Terra ha subito un aumento di 0.8 °C e
secondo gli scenari climatici delineati a seguito dell’aumento della
concentrazione dei gas serra nell’atmosfera, la frequenza dell’ondate
anomale di caldo aumenterà così come aumenterà ulteriormente la
temperatura media. E le condizioni che si osservano nell’estate 2003 non
smentiscono tali scenari.
Le ondate di freddo, che pur si sono avute negli ultimi anni, spesso
classificate come record dalla stampa, non hanno mai raggiunto entità
così eccezionali come è avvenuto durante ondate calde. L’ondata di
freddo del dicembre 2001 costituiva per esempio un evento di ricorrenza
ventennale.
Pertanto, pur senza trarre conclusioni affrettate basate su un solo
episodio eccezionale, la coerenza dell’attuale situazione con la teoria
del riscaldamento globale deve indurre ad attente riflessioni e invitare
alla prudenza nei confronti di tutte le cause di alterazioni del fragile
equilibrio climatico globale.
Quanto durerà il
gran caldo?
L’attendibilità di qualunque previsione che vada oltre i 7 giorni è
molto bassa, ancor meno quella delle previsioni stagionali. Basti un
esempio: nessuna previsione stagionale aveva delineato un’estate così
calda, anzi qualche previsione o qualche annuncio circolante su web a
fine primavera paventava perfino che l’estate 2003 sarebbe stata fredda
come quella memorabile del 1816!
Ci saranno
alluvioni nell’autunno 2003?
Sarà possibile prevedere condizioni favorevoli alle alluvioni con 5-7
giorni di anticipo. E’ pur vero che temperature delle acque marine più
elevate potranno accentuare l’intensità di fenomeni piovosi, ma solo se
si creeranno condizioni favorevoli alla formazione di depressioni sul
Mediterraneo. Ma se nel corso dell’autunno prevarranno condizioni
anticicloniche nessun contrasto termico verrà a crearsi sul Mediterraneo
e le acque tiepide del mare consentiranno di prolungare le attività
balneari bel oltre la fine dell’estate. Per esempio dopo la caldissima
estate italiana del 1950 nessuno sconvolgimento climatico e nessun
uragano dalle caratteristiche tropicali si formò sul Mar Mediterraneo
nel periodo autunnale. |
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