COLATE DETRITICHE DEL 3 SETTEMBRE 2011 A NOVALESA E VENAUS (VAL
CENISCHIA, PROVINCIA DI TORINO): RAPPORTO D'EVENTO PRELIMINARE
a cura di Laura Turconi,
CNR-IRPI Torino
con la collaborazione di Domenico Tropeano e
Gabriele Savio
Nel pomeriggio di sabato
3 settembre 2011 a partire dalle ore 15 circa precipitazioni
temporalesche di elevata intensità (superiori ai 35 mm in 30 minuti e
15 mm in 5 minuti) hanno interessato l’intera conca di Novalesa
provocando, con la cessazione del rovescio, l’innesco di processi di
trasporto in massa lungo quasi tutte le aste torrentizie. In
particolare, nell’arco di circa un’ora e mezza, in comune di Novalesa
si sono prodotte colate detritiche, dapprima a carattere di colata
lenta a grossi blocchi lungo il T. Marderello, poi in forma di colata
dapprima lenta poi rapida lungo il T. Claretto (che attraversa
l’abitato), a cui sono seguite ulteriori pulsazioni di colata via via
più fluidificata lungo il T. Marderello e infine lungo il Rio Gioglio,
che era latente per tali processi dal settembre 1994.
In Comune di Venaus un processo di trasporto in massa lungo il Rio Bar
ha prodotto la rimobilizzazione di alcune migliaia di metri cubi del
detrito presente nel settore medio-inferiore del bacino, prodotto
dell’attività parossistica del 2008 (Tropeano,
2008), con interruzione del guado di attraversamento appena a monte
della Colonia estiva in località Fondo Bar.
Il materiale detritico rimobilizzato nel settore
medio-inferiore del Rio Bar
in loc. Fondo Bar (Comune di Venaus) è connesso all’evento
parossistico
avvenuto il 29 maggio 2008.
Lungo tutta l’asta
torrentizia del Cenischia sono stati osservati ingenti apporti
detritici da parte dei diversi tributari su citati, con magnitudo
complessiva nell’ordine di oltre 100.000 m3;
in corso di piena il deflusso solido-liquido è risultato molto
complesso, soprattutto per le ingenti ostruzioni temporanee prodottesi
in corrispondenza della confluenza con le aste secondarie (soprattutto
del T. Gioglio e del T. Claretto) e degli attraversamenti. La miscela
detritica lungo il Cenischia ha sormontato la scogliera in destra,
raggiungendo il ponte ad arco, appena a valle della confluenza con il
T. Claretto, che è stato temporaneamente ostruito.
Ponte ad arco in Novalesa, lungo il T. Cenischia
poco a valle della confluenza con il T. Claretto. La miscela detritica
che ha percorso l'asta principale ha sormontato la sponda destra,
abbandonando anche grossi massi, dopodiché ha intasato la luce
dell'attraversamento utile al deflusso creando notevole apprensione
per possibili ulteriori danni (ad esempio possibile asportazione di
cisterne del gas).
Il T. Claretto ha
replicato quanto occorso il 17 giugno 2003 (Ambrogio
& Turconi, 2003) e il 24 giugno 2006 (Savio
& Turconi, 2006); come evidenziato da ricognizioni in quota il
coinvolgimento dei bacini è avvenuto sin dai settori di testata, visto
che le precipitazioni hanno interessato anche le quote più elevate
(es. Ca’ d’Asti, quota 2854 m, in cui nella tarda mattinata del
04/09 erano ancora testimoniate precipitazioni a carattere intenso).
La miscela fangosa che ha percorso l’asta del Claretto, da immagini
video, ha proseguito nel tratto medio-inferiore con notevole velocità,
spazzando via la passerella in legno di loc. Costa e sormontando
lateralmente i manufatti che lo contengono. I due attraversamenti in
abitato hanno prodotto temporaneo ostacolo al deflusso, provocandone
un innalzamento; in particolare le tracce lasciate sul lato di monte
del ponte ad arco all’ingresso d’abitato superano i 7 metri dal fondo.
A sensazione degli scriventi, la miscela ha superato per velocità e
quantità di materiale transitato gli eventi più recenti osservati,
sicuramente quello del giugno 2003, in cui la causa dell’innesco era
il prolungato rialzo termico in quota e la fusione di ponti di neve
residuali lungo le incisioni di testata.
Tracce lasciate dal passaggio della miscela detritica lungo il T.
Claretto e
evidenze dei tratti di sormonto, con altezze oltre i 7 metri dal fondo
alveo.
Il T. Marderello, che
rispetto agli altri corsi d’acqua della conca di Novalesa ha una
frequenza maggiore di riattivazione, ha prodotto una colata a
pulsazioni multiple con mobilizzazione complessiva di diverse decine
di migliaia di metri cubi di detrito. In corrispondenza degli
attraversamenti lungo la strada comunale (Ponte di S. Anna) e della
strada provinciale si sono prodotti processi di sormonto con invasione
di materiale detritico sulla carreggiata. Alcuni testimoni hanno
documentato l’arrivo di un rapido fronte d’onda che ha superato la
balaustra del ponte provinciale e riversato alcuni grossi massi
sull’asfalto.
Evidenze del passaggio della miscela
fangoso-detritica lungo l'asta
del T. Marderello a monte del ponte di S. Anna.
Il Gioglio è fuoruscito
in sinistra cercando di raggiungere con più lobi laterali di arresto
il suo precedente percorso a monte dell’abitato di Novalesa,
rischiando di riconquistare una sua direzione di deflusso a scapito di
parte del recente edificato. Nell'area di confluenza con il T.
Cenischia si è espanso notevolmente, con mobilizzazione di diverse
migliaia di metri cubi di detrito e provocando il sormonto di un
attraversamento a monte di Novalesa.
Settore di confluenza del T. Gioglio nel T.
Cenischia in cui è visibile
il cospicuo apporto di materiale
fangoso-detritico apportato
nel corso
dell’evento del 3 settembre 2011.
L’attivazione
concomitante di pressoché tutte le aste torrentizie della Conca di
Novalesa, così come occorso in questa occasione, è molto particolare;
precedenti analoghi sono da ricercare attraverso notizie storiche nel
settembre 1947 e prima ancora nell’agosto del 1868 (Tropeano
& Turconi, 1999).
Lo stesso torrente Cenischia ha, per un certo tempo, mantenuto
condizioni di deflusso assimilabili a quelle di una colata
fangoso-detritica fluidificata; esso ha lasciato tracce di cordoli
laterali osservabili sino all’abitato della città di Susa, vale a dire
per circa 7 km su pendenza del 2.4%.