NUBIFRAGI DEL 13 SETTEMBRE 2008 SUL TORINESE:
PIOGGIA RECORD A CASELLE
Daniele
Cat Berro,
Claudio Castellano - SMI redazione Nimbus
-
18
settembre 2008 |
Il tempo della prima decade di
settembre
Dall'avvio dell'autunno meteorologico (1° settembre) il Piemonte è
stato interessato, nelle prime due settimane di settembre, da due
intensi episodi di maltempo che hanno provocato piogge copiose e
localmente superiori ai 200 mm, in gran parte a carattere
temporalesco.
La prima fase instabile e piovosa si è instaurata all'inizio del mese e ha interrotto
il periodo soleggiato e caldo che proseguiva
dall'ultima decade di agosto 2008, interessando con i fenomeni più
intensi la zona compresa tra la Val Sesia e il Lago Maggiore. Durante
tale evento perturbato, durato nei giorni dal 3 al 7, correnti umide
mediterranee sono state trasportate verso le Alpi da venti meridionali
che hanno determinato una prolungata fase di sbarramento tra i bacini
del Sesia e del Ticino, con temporali ripetuti. Nel complesso lungo le
aste vallive piemontesi e svizzere a nord del Lago Maggiore si sono
accumulati durante l'evento 200-300 mm di pioggia, con massimi di 400
mm sul Sopraceneri svizzero.
Questa fase instabile della prima settimana di settembre è stata
seguita da una parentesi anticiclonica di stampo estivo grazie
all'apporto - da martedì 9 settembre - di aria sempre calda ma
asciutta, di origine nord-africana; l'aumento termico provocato dalla
risalita della massa d'aria di origine subtropicale è stato avvertito
in quota nel corso del 9 con un sensibile innalzamento della quota
dello 0 °C fino a 4500 m; l’avvezione calda afromediterranea è stata
associata a correnti sud-occidentali in moderata intensificazione, con
trasporto di sabbia desertica che ha reso l'atmosfera caliginosa in
alta montagna, poi precipitata al suolo con le prime piogge di giovedì
11.
La struttura anticiclonica che ha portato nuovamente le temperature
intorno ai 30 °C in pianura (a Torino massima di 30.8 °C il 10
settembre) ha subìto infatti un cedimento a partire dall’11 con il
sopraggiungere di masse d'aria più umide ma ancor calde dal
Mediterraneo, pilotate da una circolazione depressionaria in
organizzazione sul Golfo di Biscaglia. Un primo fronte perturbato di
moderata intensità collegato alla depressione atlantica riesce a
transitare nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 portando fenomeni
irregolari e localmente a carattere temporalesco, più duraturi sul
Piemonte settentrionale per il flusso portante in quota ancora
sud-occidentale. Nonostante il passaggio frontale le schiarite diurne
di venerdì 12 mantengono ancora elevate le temperature (a Torino la
massima supera nuovamente i 30 gradi, con 30.4 °C) e lo zero termico a
3900 m. |
La giornata del 9 settembre 2008 inizia serena e limpida con il
rafforzamento del promontorio anticiclonico di origine
afro-mediterranea. In quota si riduce nettamente la visibilità al
sopraggiungere della massa d'aria calda e caliginosa per la presenza
di sabbia sahariana, che nell'immagine inizia ad offuscare le Alpi
Marittime e la vetta del Monviso, fotografati dal Colle Ciardoney
(3140 m, Gran Paradiso). Se ne troverà abbondante traccia due giorni
dopo, nei brevi piovaschi caduti anche su Torino e dintorni giovedì 11
settembre (foto Luca Macario). |
09.09.2008. Ripresa dall’elicottero sul Vallone di Piantonetto, verso
ovest (alta Valle Orco). Nel primo pomeriggio i banchi di stratocumuli
sono più compatti, e l’orizzonte è notevolmente offuscato anche oltre
i 3000 m per l’arrivo di aria calda dal Nord Africa carica di
finissima sabbia sahariana in sospensione (f. D. Cat Berro). |
La depressione Olivia e il forte
peggioramento del 13 settembre 2008
Nel corso di venerdì 11 settembre 2008 la depressione centrata sul
Golfo di Biscaglia, ove transita nel contempo l'ex uragano Hanna ormai
innocuo ed evoluto in depressione extra-tropicale, si estende fino al
Sud della Francia con una discesa di aria più fredda che raggiunge il
Golfo del Leone alle ore 00 UTC di sabato 13 settembre. Nella parte
anteriore della depressione il flusso umido tra Sud e Sud-Ovest si
intensifica investendo le Alpi occidentali e provocando la formazione
di un minimo di pressione al suolo sulle Alpi Marittime (si origina la
depressione OLIVIA). La prima fase del peggioramento si sviluppa tra
le ore 00 e le 12 di sabato 13, ed è caratterizzata da un'avvezione
umida con flusso portante in quota tra Sud e Sud-Ovest; durante tale
intervallo intensi fenomeni convettivi si originano sulle zone
prealpine occidentali e vengono velocemente trasportati dai forti
venti meridionali in quota verso le valli di Lanzo, Orco e Chiusella,
ma i primi fenomeni alle ore 02 locali raggiungono anche la pianura
torinese localmente con grandine (come a Torino-centro, chicchi dalle
dimensioni di noci) e forti raffiche di vento, ma quantità di pioggia
ancora moderate e comprese tra i 10 e 20 mm. I fenomeni più violenti
invece si concentrano sull'alto Canavese, dove le stazioni
pluviometriche della rete ARPA Piemonte registrano 120 mm di
precipitazione a Colleretto Castelnuovo – Santa Elisabetta (59.6 mm in
1 ora) e 199 mm a Traversella – Succinto (73 mm in 1 ora); dalla bassa
Valle Orco alla Valle Sacra e fino all’alta Valchiusella si abbatte
una grandinata straordinaria, che si protrae per circa 45 minuti con
chicchi come uova che danneggiano gravemente vetture, tetti e defogliano completamente la vegetazione. Nelle ore successive, dopo le
04 locali, il sistema di celle temporalesche si muove verso il
Biellese (39.2 mm in 1 ora a Piedicavallo, in Valle Cervo) e il
Verbano. Alle prime luci dell’alba le montagne della Valle Sacra e
della Valchiusella biancheggiano estesamente per la grandine caduta
nella notte. |
La carta del geopotenziale alle ore 00 UTC del 13 settembre 2008 al
livello isobarico di 500 hPa evidenzia la circolazione depressionaria
sulla Francia alimentata da aria fredda di origine nord-atlantica
estesa con una saccatura fino al Sud della Francia. Un intenso flusso
da Sud-Ovest interessa le Alpi occidentali, dove si generano celle
temporalesche poco dopo le 00 locali di sabato 13 settembre.
|
La grandine caduta attorno alle ore 02.30
- 03 locali del 13.09.2008 in Valchiusella resiste ancora in parte al
mattino lungo la strada tra Traversella e Fondo (f. Emiliano Stabile). |
Effetti della grandinata su un orto di Chiesanuova, in Valle Sacra
(f. Ruffatto, La Sentinella del Canavese). |
Ciò che resta dei cavoli in un orto di Colleretto Castelnuovo – fraz.
Cossi, Valle Sacra
(f. P. F. Currado). |
Presso il Santuario di Santa Elisabetta (Colleretto Castelnuovo, 1211
m) i boschi di betulle sono stati completamente defogliati (f. P. F.
Currado). |
Santa Elisabetta, abete scorticato dalla grandine sul lato Nord-Ovest
(f. P. F. Currado). |
Santa Elisabetta, frassino defogliato (f. P. F. Currado). |
Santa Elisabetta, effetti della grandine della dimensione di uova sui
serramenti delle abitazioni
(f. P. F. Currado). |
Santa Elisabetta, effetti della grandine su un’autovettura (f. P. F.
Currado). |
Nel corso della mattinata del 13
settembre la saccatura depressionaria sulla Francia evolve in una
circolazione chiusa (cut-off) che va a isolarsi sulla Costa Azzurra,
facendo ruotare il flusso in quota da Sud a Sud-Est. Il fronte
principale fa perno intorno alla neonata depressione Olivia e con la
tipica struttura ad arco si muove verso Nord; un' intensa linea
temporalesca si estende dal Lago Maggiore al Triveneto con fenomeni da
moderati a forti. Sulle Alpi occidentali fluisce ancora aria umida che
viene sbarrata dalla catena alpina a causa delle correnti orientali,
le quali favoriscono una persistenza della nuvolosità e dei fenomeni,
in prevalenza temporaleschi. L'isolamento del minimo in quota sulla
Costa Azzurra infatti provoca una forte avvezione di vorticità
ciclonica positiva proprio verso il Piemonte occidentale, fattore che
riesce a innescare intensi moti verticali dell'aria. L'aumento della
vorticità ciclonica provoca infatti una divergenza delle masse d'aria
in quota, calo della pressione al suolo e convergenza verso il centro
della depressione, con innesco di velocità verticali ascendenti. Tali
fattori hanno favorito lo sviluppo di nuove nubi temporalesche poco
dopo il mezzogiorno tra Cuneese e Torinese, anche grazie all'ingresso
della massa d'aria fredda in quota e al contrasto termico ancora
attivo con la massa d'aria caldo-umida presente sulla Pianura Padana.
In tale contesto dinamico si è inserita la convezione profonda che ha
interessato una ristretta zona a Nord-Ovest di Torino, tra Caselle
Torinese, San Maurizio Canavese e Ciriè, dove una serie di celle
temporalesche rigeneranti ha scaricato quantità di pioggia eccezionali
tra le ore 14 e le 20 circa. I fenomeni sono stati accompagnati da
intensa attività elettrica, raffiche di vento e grandine, specialmente
tra Ciriè e San Maurizio.
La stazione meteorologica ARPA Piemonte installata all’aeroporto di
Caselle ha rilevato la massima precipitazione, pari a 273 mm nelle 24
ore (h 00-24 UTC), di cui 75.8 mm in 1 ora, 148 in 3 ore e 233 in 6
ore. Circa 5 km a Nord-Ovest, in territorio di Cirié, il pluviometro
di una stazione privata ha rilevato 268 mm nelle 24 ore (fonte: rete Meteonetwork).
Quantità di pioggia di questa entità non erano mai state rilevate a
Caselle dall’inizio delle misure pluviometriche nel 1955 (massimo
precedente in 1 giorno: 174.6 mm il 5 novembre 1994), né altrove su
Torino e dintorni (nel capoluogo le precipitazioni sono misurate dal
1802). Si può dunque affermare che quello abbattutosi il 13 settembre
sulla cintura Nord-Ovest di Torino sia classificabile come il più
intenso nubifragio di cui si abbia registrazione in questo tratto di
pianura. Secondo la regolarizzazione della serie di piogge intense con
il metodo di Gumbel, il tempo di ritorno di quest'evento sarebbe di
1700 anni mentre con il metodo GEV si ottiene un valore di 250 anni,
entrambi eccezionali. |
Serie delle
precipitazioni massime giornaliere a Torino - Caselle aeroporto dal
1955 al 2008 |
L’enorme quantità d’acqua ha causato il
collasso della rete di
drenaggio superficiale, in particolare lungo l’asse del Torrente Banna
– Bendola da San Carlo e Ciriè fino a Settimo Torinese. Tutta la zona
è stata interessata da estese inondazioni, con battenti d’acqua talora
prossimi al metro, che in serata si sono propagate verso la foce in
Po. Gravi danni sono stati segnalati a carico di attività commerciali,
industriali e dei servizi (allagata l’area industriale di Settimo).
All’aeroporto di Caselle tutti i voli sono stati cancellati o
dirottati fino a fine giornata, e la viabilità è rimasta compromessa
tra il basso Canavese e la cintura Nord di Torino fino a notte
inoltrata (chiusura dell’autostrada Torino – Aosta tra San Giorgio e
Settimo, parziale chiusura della Tangenziale Nord e della ex-SS 460).
Con la forte diminuzione della temperatura (alle ore 19 del 13
settembre i termometri segnavano 12÷14 °C in pianura) sulle Alpi Graie
la neve è scesa fino a 2200-2300 m (25 cm al Colle del Nivolet). |
Alle ore 12 UTC del 13 settembre 2008 si isola un minimo chiuso in
quota al livello isobarico di 500 hPa; sul Piemonte il flusso in quota
ruota a SE. |
Con il posizionamento del minimo in quota sulla Costa Azzurra sul
Piemonte si registra una marcata avvezione di vorticità positiva,
fattore che favorisce moti verticali ascendenti a causa della
divergenza delle masse d'aria ad alta quota. I nuclei di vorticità
sono maggiori ove la curvatura delle isoispse del geopotenziale è più
marcata; il contemporaneo ingresso di aria fredda in quota e l'avvezione
di vorticità positiva hanno innescato una convezione profonda a
Nord-Ovest di Torino, responsabile di un intenso e persistente
temporale che ha fatto accumulare a Caselle Torinese 233 mm di pioggia
in appena 6 ore, valore eccezionale per la località, ma in generale
per l'intera pluviometria della pianura torinese. |
Carta isobarica al livello del mare con la depressione Olivia centrata
sulla Costa Azzurra alle ore 12 UTC di sabato 13 settembre 2008.
|
I modelli ad area limitata hanno
manifestato una buona prestazione nella
previsione dell'evento, evidenziando massimi di precipitazione
giornaliera tra i 75 e i 150 mm nella fascia compresa tra il Torinese
e il Lago Maggiore. L'evento di Caselle Torinese ha accumulato lungo
le 24 ore 273 mm di pioggia, ma su una superficie assai inferiore alla
risoluzione di un buon modello ad area limitata, intorno ai 15 km.
Tuttavia anche i modelli ad area limitata con risoluzione di 2-4 km
non sono ancora in grado di prevedere e localizzare correttamente nel
tempo e nello spazio eventi come quello accaduto a Caselle Torinese
nel pomeriggio di sabato 13 settembre. Tuttavia la previsione di
nuclei di precipitazione convettiva di 50-100 mm consente di
evidenziare l'elevata probabilità di avere su una determinata zona
(estesa però 20-30 km2) temporali intensi, responsabili di allagamenti
e danni da grandine anche gravosi. |
Carta delle isoiete (precipitazione in mm) del giorno 13.09.2008 sul
Torinese. E’ evidente la concentrazione degli apporti più importanti,
superiori a 100 mm, su una ristretta zona della pianura a Nord di
Torino. La pianura a Sud della città, il Chivassese e il Canavese
orientale sono rimasti al di sotto dei 20 mm. |
Caselle Torinese, durante il nubifragio
del pomeriggio del 13 settembre 2008
(f. Federica e Cristina Foglietta). |
Caselle Torinese, allagamenti in una
delle pause tra i rovesci torrenziali
(f. Federica e Cristina Foglietta). |
Segue una sequenza di immagini riprese tra le 18.30
e le 19 di sabato 13.09.2008 a Caselle Torinese,
durante la fase finale del nubifragio (f. D. Cat Berro). |
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Leinì, ore 22 (f. P. Camerano).
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