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LE PIOGGE DEL 13-15 LUGLIO 2002 SULL'ITALIA
LA CRONACA DELLA PIENA IN VALLE GESSO
Gabriele Scanavino, socio SMI – Entracque (CN)
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29 Lug 2002 - A metà mattinata di lunedì 15
luglio 2002 i
torrenti locali erano grossi, ma ancora ampiamente negli argini. Nella
notte è piovuto parecchio ma discontinuamente. Dalla tarda mattinata
le precipitazioni si sono fatte più intense e continue.
Nel primissimo pomeriggio sono stati evacuati un gruppo di ragazzi di
Gesuiti, a titolo precauzionale; la frazione dove erano è al sicuro
ma per il timore che potessero restare isolati e per tranquillizzare i
genitori in ansia si è preferito riportarli a valle. Altri residenti
locali, avendo ampie riserve di cibo, sono restati in loco. Stessa sorte, evacuazione, per numerosi altri gruppi di boy-scout che
si erano accampati troppo vicini al torrente. (Il loro è un vizio
genetico).
Per tutto il pomeriggio diluvio, con la violenza di un temporale, ma
continuo.Tutti i torrenti si sono ingrossati e sono diventati limacciosi.
Alle 19 viene chiuso il ponte che poco più a valle ci collega con la
provinciale: siamo isolati. Anche in questo caso il ponte è in piedi
ma la sponda ove appoggia una spalla comincia ad essere erosa in modo
preoccupante. Stessa sorte per altri due grossi ponti.
Alle 19,30 viene aperta la paratia
mobile dello scolmatore alla Diga Piastra che permette lo sfioro
dell’acqua in eccesso.
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La paratia dello scolmatore della
diga Piastra aperta
la sera del 15 luglio 2002 permettere il deflusso delle acque in
eccesso
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Le acque nella Diga Piastra
raggiungono il limite di sfioro; si tratta di un normale deflusso
delle acque in eccesso, che avviene quando l’invaso è completamente
pieno. Nonostante in questo modo dalla diga fuoriesca esattamente la
quantità di acqua in ingresso, si ha tuttavia un effetto positivo nei
confronti del potere erosivo in quanto nel tratto dove il bacino
interrompe il corso d’acqua naturale, la corrente rallenta, il
flusso diviene laminare e il trasporto solido si riduce (ndr).
Alle 20,30 un amico mi informa che
è andato sott'acqua il suo allevamento di trote. Non succedeva dal
1890 ma non sa in quale stagione sia accaduto. In contemporanea un
robusto ponte vicino viene travolto e le acque minacciano un
vicino ex mulino ristrutturato a centro per lo sci di fondo.
Siamo seriamente preoccupati.
Si telefona al Rifugio Pagarì (2700 m) e purtroppo anche lassù piove
a dirotto e si sta portando via la neve che, nonostante il caldo
precedente era sopravvissuta ancora relativamente abbondante. Alle 22 continua a piovere seppure con minor insistenza. La situazione
in paese è tranquilla.
Ma la situazione precipita rapidamente.
Alle 23 pioviggina e il termometro
segna 12 °C. Il punto più critico è in località Mulino dove l'onda
di piena raccolta dal torrente Bousset, ove confluiscono le acque del
lunghissimo Vallone del Sabbione, ha demolito tutto quanto ha
incontrato. Più a monte non vi sono manufatti di rilievo. Il Mulino
è vicinissimo ad una Cappelletta del 1600 e sorge poco oltre
una strettoia dell'alveo ove più avanti, nei secoli, il torrente ha
sempre divagato. La cappella e il mulino però ci sono da 400 anni. L'
acqua è entrata nel piano terra portandosi via tutta l'attrezzatura
del noleggio sci e manutenzione piste. I gatti per la battitura piste
sono stati messi in salvo al pelo.
Il fragore della corrente è terrificante.
L'acme della piena è stato poco
dopo le 23. Il Bousset si è portato via un ponte e ne ha reso
inagibile un altro. Il mulino è salvo, almeno nelle sue strutture più
antiche, quelle appoggiate ad un enorme masso e con fondamenta
non su suolo alluvionale. Tutto il resto della struttura, dehors, parcheggi e altre strutture recettive cresciute intorno al nucleo più
antico negli ultimi 50 anni sono state cancellate. In ogni caso l'
onda di piena è stata eccezionale perchè nessuno si ricorda che l' acqua sia mai arrivata ad invadere il piano terra. Una
settantina di abeti piantati davanti al mulino sono stati spazzati
via.
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Alcuni danni provocati dal Rio
Bousset. Il Vallone del Sabbione, dove scorre il Rio Bousset, è un
vallone molto lungo, quasi 14 chilometri e del tutto disabitato, che
confina col bacino dell'alta Val Vermenagna, la valle di Limone
Piemonte che ha subito parecchi danni ed è rimasta anche per
parecchio isolata. Si conclude al Passo del Sabbione oltre il quale si
scende nel Vallone di Casterino, laterale della Valle Roya verso sud,
verso il mare di Ventimiglia.
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