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LE PIOGGE DEL 13-15 LUGLIO 2002 SULL'ITALIA
ANALISI METEOROLOGICA DELL'EVENTO

Claudio Castellano, SMI redazione Nimbus 
 
L’evoluzione meteorologica del 13-16 luglio 2002 sull’Italia è stata caratterizzata dalla presenza di una circolazione depressionaria sul Mediterraneo centro-settentrionale avente caratteristiche autunnali e responsabile di episodi di maltempo di rilevante intensità, tali da procurare locali situazioni alluvionali nelle valli alpine. 

La dinamica di tale evento meteorologico, per l’entità dei fenomeni attesi e per la sua durata, ha ben pochi precedenti in pieno luglio. 

Venerdì 12 luglio 2002
Una vasta area depressionaria centrata sul Nord Europa, che ha avuto fino a venerdì 12 luglio un’influenza marginale sul Nord Italia, si estende con una saccatura verso il Golfo di Biscaglia, i Pirenei e il Golfo del Leone, attivando un flusso di aria da sud-ovest verso l’Italia Occidentale. 

La carta di analisi barica al livello isobarico di 500 hPa alle ore 00 UTC del 13 luglio 2002 mostra la discesa della saccatura depressionaria dall’Islanda verso la Francia meridionale e la presenza di un flusso da sud-ovest sul Nord Italia. 
L’aria fredda che discende verso sud, sul lato posteriore della depressione, raggiunge nella serata di venerdì il Golfo di Biscaglia, mentre sull’Italia si accentua un flusso di aria calda e umida dai quadranti meridionali, responsabile ancora di elevate temperature (oltre 35 gradi in Puglia, oltre 30 gradi anche sulle pianure del Nord, fino a 6 gradi alla quota di 3580 m dello Jungfraujoch). 


Si accentua il gradiente termico rilevabile dalla carta delle temperature al livello isobarico di 850 hPa, fino a 10 gradi in circa 600-700 km tra le Alpi e il Golfo di Biscaglia (le frecce blu indicano la discesa di aria fredda, la frecce rosse le zone raggiunte dall’invasione calda dal Mediterraneo)

Il radiosondaggio delle ore 12 UTC di Milano Linate mostra la presenza di una massa d’aria fortemente instabile e un’elevata probabilità di avere un’evoluzione temporalesca nelle ore successive. Ancora più significativo è l’esame degli indici temporaleschi ottenuti dal profilo termodinamico di Milano Linate delle ore 00 UTC del 13 luglio 2002


Elaborazione: Università Wyoming http://weather.uwyo.edu

Gli indici di instabilità o indici temporaleschi, che si ricavano dal profilo termodinamico dell’atmosfera, sono utilizzati per avere un’indicazione sulla maggiore o minore probabilità del formarsi di fenomeni temporaleschi. Essi sono legati ai gradienti termici e alla distribuzione dell’umidità nella medio-bassa troposfera e ad altri parametri fisici. 
Il profilo termodinamico delle ore 00 UTC del 13 luglio mostra infatti i seguenti valori (dati a fianco dell’emagramma):

Lifted Index (LI) = -6.60 Il rischio di forti temporali aumenta con LI<-6
Showalter Index (SHOW) = -4.35 Il rischio di forti temporali aumenta con SHOW<-4
Total Totals (TOTL) = 54.50 Rischio di temporali molto violenti con TOTL>50
K Index (KINX) = 41.70 La probabilità di temporali supera l’80 % con KINX > 35

Nella serata di venerdì i primi temporali interessano le zone alpine, prealpine e appenniniche di Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta ed Emilia, presentandosi quasi ovunque sotto forma di nubifragio. Temporali con forti grandinate iniziano a interessare l’alto Torinese nella serata, trasferendosi nelle ore successive verso l’alto Piemonte, il Varesotto e il Ticino. Dopo la mezzanotte i temporali e i nubifragi interessano tutta l’alta Lombardia con accumuli di 70-90 mm in poche ore nel Comasco. 

Sabato 13 luglio 2002
La saccatura depressionaria sulla Francia mantiene un flusso di aria umida da sud-ovest verso l’Italia occidentale, ma nel corso della giornata si isola un minimo secondario sulla Francia meridionale (cut-off), sia in quota, sia nei bassi strati. Sarà l’approfondimento e la lenta evoluzione di tale minimo, a condizionare le condizioni del tempo sull’Italia per alcuni giorni, stazionando tra Corsica e Sardegna per 48 ore. 


Carta di analisi al livello isobarico di 500 hPa delle ore 00 UTC del 14 luglio 2002. E’ evidente la formazione di un cut-off (isolamento del vortice depressionario dalla saccatura principale). 


La carta di analisi al livello isobarico di 850 hPa alle ore 00 UTC del 14 luglio, mostra la formazione di un minimo di pressione sulla Costa Azzurra. Le correnti nei bassi strati tendono a convergere verso i rilievi alpini accentuando le precipitazioni. 

Dopo la mezzanotte proseguono i temporali iniziati la sera del 12 interessando alta Lombardia, Trentino-Alto Adige. Localmente i rovesci di pioggia provocano i primi allagamenti e dissesti. I danni maggiori in Val Pusteria (BZ) con frane e inondazioni. In serata i temporali interessano la costa adriatica e la Sardegna. 

Domenica 14 luglio 2002
Il ciclone formatosi sulla Francia meridionale viene nominato “Claudia” dall’Istituto di Meteorologia dell’Università di Berlino. Nel corso della giornata il ciclone si sposta lentamente verso la Sardegna approfondendosi e acquisendo forza sul mare; le correnti si dispongono tra sud-est ed est-sud-est convogliando aria umida negli strati medio-bassi della troposfera, portando precipitazioni più rilevanti sui versanti orientali dell’Italia (Nord-Est, alto Adriatico), e dal pomeriggio sulle zone alpine e prealpine del Cuneese.


Lunedì 15 luglio 2002
Il ciclone rimane stazionario per tutto il giorno tra Corsica e Sardegna, facendo convergere aria umida da sud-est e da est verso i rilievi alpini e appenninici. Le precipitazioni si intensificano su tutto il Nord e in particolare sulle Alpi Marittime, in concomitanza allo spostamento del minimo di pressione vicino alla costa Ligure, con accumuli fino a 200 mm in 24 ore nelle valli Gesso, Pesio, Vermenagna.



Analisi al livello isobarico del 500 hPa alle ore 12 UTC del 15 luglio 2002. Il minimo del vortice depressionario in quota è posizionato sulla Corsica


Analisi isobarica al livello del mare alle ore 23 UTC del 14 luglio 2002. Il minimo del ciclone mediterraneo Claudia è a ovest della Sardegna; le caratteristiche di tale configurazione sono assai anomale per il mese di luglio sul Mediterraneo

L’immagine satellitare nel campo infrarosso delle ore 12 UTC del 15 luglio 2002 mostra l’esteso corpo nuvoloso sul Nord Italia e la presenza del minimo di pressione vicino alla Corsica. I torrenti Gesso, Pesio, Vermenagna, Ellero e Stura di Demonte nel Cuneese sono già al livello di attenzione. 



fonte: http://www.wetterzentrale.de/pics/D2u.html

Nel pomeriggio le precipitazioni interessano tutto il Nord Italia, come evidente dall’animazione radar; un’immagine molto rara per il cuore dell’estate

fonte: Meteosvizzera

Martedì 16 luglio 2002
La formazione di un ponte di alta pressione sull’Europa centrale blocca l’afflusso di aria fredda verso il Mediterraneo occidentale e il ciclone inizia ad attenuarsi. L’aria umida e instabile che caratterizza la circolazione depressionaria favorisce ancora annuvolamenti e rovesci temporaleschi su Nord, Centro e Sardegna. Le condizioni di instabilità si attenuano ulteriormente nei giorni seguenti con lo spostamento della depressione verso nord-est. 


Negli ultimi 30 anni episodi di frequente maltempo in luglio, di entità pari a quelli attesi tra il 13 e il 16 luglio 2002, seppur con dinamiche diverse, sembrano ritrovarsi solo nel 1987 e 1977. 
 

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Questa pagina verrà aggiornata nel corso dei prossimi giorni 


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