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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

ATLANTE
DELLE NUBI

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METEOLAB CD
Corso multimediale di meteorologia

 EVENTI METEOROLOGICI 
CALDO ABBRACCIO DI ATMOSFERE NEVOSE
La nevicata del 13 dicembre 2001 nel nordest
Antonio Martello, socio SMI 
Arre di Padova (PD), 30 Dicembre 2001

Fiocchi di sentimenti
Non ha importanza l’età, quanto tempo è trascorso o quanto ancora ne dovrà trascorrere, l’importante è il sapore di quelle atmosfere dentro il cuore, il ricordo che si tinge di pastello e l’anima che si inebria cullata da quel ricordo. Questo non è il delirio di un folle, ma l’improbabile tentativo di imbrigliare dei sentimenti in poche parole, in poche righe, nell’arido schema di una punteggiatura.

Un po’ di date
Dopo questa premessa, diciamo pure che posso dare i numeri: dal 5 all’8 gennaio 1985; dal 14 al 17 gennaio del medesimo anno e ancora dal 21 al 26 gennaio; 13 dicembre 1995; 30 dicembre 1995; dal 26 al 31dicembre 1996; 28 febbraio 2001; 13 dicembre 2001; tutti numeri di giorni da ricordare, giorni in cui la neve ed il gelo si sono riappropriati di campi e capezzagne magistralmente diretti dal generale inverno. 

L’evento
Quanti giorni di trepidante attesa per quel 13 dicembre appena trascorso! Già settantadue ore prima i modelli cominciavano a trasformare quella che fino a poche ore prima era una flebile speranza, in una lungamente attesa realtà! Giovedì mattina ore 8 il cielo è sereno, il display del termometro segna -5.0°C. Anche l’umidità è elevata, 95%, situazione consueta nella bassa val padana dopo un periodo di alta pressione. Ore 9 l’aria raggiunge il punto di rugiada ed il termometro segna i -5.5°C. La mattinata trascorre cheta, avvolta nel silenzio ovattato della nebbia che timidamente si dissolve verso le dieci, la quiete prima della tempesta! Verso le 12 la nebbia ritorna temporaneamente lasciando il cielo visibile sopra anche se la visibilità al suolo rimane sotto il chilometro. Alle 12 circa controllo le immagini radar del centro ARPA Emilia Romagna: sull’alto Friuli sono incominciate le precipitazioni la cui intensità va aumentando ad ogni nuovo eco del radar. Sembra proprio che ci siamo, la temperatura continua a salire portandosi a -0.1°C, l’umidità è stabile sul 95% e l’atmosfera si fa sempre più plumbea. La nebbia si è ormai dissolta ma non ha lasciato il posto all’azzurro del cielo, bensì al grigio-giallognolo dei nembostrati, forieri dell’imminente bufera. Ore 13:55 iniziano i primi fiocchi, aghetti di ghiaccio e snow pellets, prima accompagnati da deboli aliti di vento che non hanno tardato a divenire violente sferzate. Trascorsi i primi cinque minuti il paesaggio ha gia cambiato aspetto: il suolo gelido ha accolto subito la neve dai suoi primi fiocchi, è un felice connubio che presto si trasforma in un sodalizio di ghiaccio!

Ore 14:30

Ore 16
Le, per fortuna, poche auto che transitano nel mio quartiere pressano quei fiocchi candidi al suolo trasformandoli in ghiaccio. I tetti sono ormai bianchi, ed anche la luce è cambiata, è un paesaggio surreale e suggestivo, di quella rara bellezza che solo l’abbraccio della neve sa dare. Sono le 15 ed al suolo la neve ha raggiunto il centimetro e mezzo. Intanto intercorrono brevi ma puntuali telefonate riguardo alla situazione in atto, tra me ed il mio amico Luca, anche lui come me, appassionato di meteorologia e di irruzioni fredde nel cuore dell’ormai da troppo tempo mite, inverno padano. 

Ore 17: la temperatura si mantiene costante sugli 0.0°C, il vento da nord-est continua ad aumentare d’intensità strappando la neve dai tetti e rimettendola in gioco. Al suolo ci sono tre centimetri di neve, ma in alcuni posti si notano accumuli eolici anche di dieci centimetri! Dalle 18 i fiocchi si fanno sempre più radi, fino a cessare completamente verso le 19. Anche il vento cala d’intensità, pur non cessando mai del tutto. A fine evento al suolo, in zone non erose dal vento, ci sono cinque candidi centimetri, (densità 0.13, precipitazione 6.5 mm, misure fatte da Luca) anche se nelle zone sottovento se ne sono accumulati anche quaranta! Ore 20 la temperatura inizia a scendere ed il vento comincia a rinforzare, il nord-est si fa violento e la temperatura si stabilizza sui -4°C; il vento solleva la neve dal suolo facendola turbinare in alto, il cielo rimane coperto. Io e Luca alle 21 decidiamo di osare: si va in aperta campagna a dare il bentornato al generale inverno! Si parte! Rigorosamente a piedi ed equipaggiati da alta montagna ci apprestiamo a lasciare il centro del nostro piccolo paese, duemila anime, per ritrovarci di lì a pochi minuti, in aperta campagna.

Venerdì 14:l'abbraccio
Protetti dalle case, il vento non sembrava essere particolarmente forte, ma in mezzo alle terre arate, ci siamo subito accorti di come fosse gelido ed intenso il suo respiro. Abbiamo percorso circa sette chilometri in un paesaggio di incantevole bellezza. Quel paesaggio che c’era prima familiare si mostrava ora a noi in una veste nuova ed inconsueta: raffiche di vento ad almeno 90 Km l’ora, wind-chill –15, fortissimo snowdrift che erodeva completamente la neve dalla campagna circostante accumulandola all’interno di scoline, strade basse, zone sottovento in genere; condizioni davvero limite durante la passeggiata, con neve scalzata dal suolo e fatta turbinare anche a più di 10 m di altezza. Il vento urlava tra i tralci delle viti a riposo e giocava con la neve polverosa e secca come il vento solare con i colori di un’aurora. Era quasi mezzanotte quando sono ritornato a casa, prima di varcare l’uscio ho guardato ancora una volta quel magico paesaggio, ho raccolto un po’ di neve…ed ho riassaporato nel cuore lo stesso sapore di ogni caldo abbraccio di queste atmosfere nevose.


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