ANTICHE CRONACHE SULLA SICCITA'
9 Marzo 2000 - M. Ratti, SMS
Brano
tratto da "CHRONICON PONTREMULENSE AB ANNO 1526 USQUE AD ANNUM 1543 A JOANNE MARIA DE
FERRARIIS - vulgo SER MARIONE - CONGESTUS"
"De anno 1539, a principio
mensis Novembris usque ad diem 5 Aprilis anni 1540, non pluit nec in Pontremulo, nec per
districtu, et fuerunt modice nives et maxima frigora.(...) Dicto vero die 5 Aprilis,
incipit pluere suaviter, ita quod omnes laetati sunt. De anno suprascripto 1539, fuit
maxima siccitas per Lombardiam (1), Tusciam et Liguriam, propter quam flumina remanserunt
quasi arida et maxime flumen Parme et Tari, ita quod Parmenses mictebant ad macinandum, et
cum difficultate, ad molendina Fornovi; et eorum putei civitatis Parmae remanserunt aridi
et mictebant pro aquis usque ad flumen Padi cum bobiis. Starium furmenti fuit venditum, a
mense Julii anno 1538 usque ad totum mensem Julii 1539, florenis (fiorini) 15 in terra
Pontremuli et per Tusciam. Et non pluit in Pontremulo et iurisdictione usque ad diem 26
mensis Septembris, ita quod molendina non poterant macinare; et cycade de dicto anno 1539
audite sunt cantare usque ad diem 18 mensis Octobris, qui est dies Sancti
Lucae."
(1) sulla siccit� in Lombardia del
1539-1540 vedi utilmente:
- L. BONARDI, Elementi per una storia
del clima nella Montagna Lombarda centro-orientale, in "Rivista Geografica
Italiana", CIII, fasc. 3, 1996.
- L. BONARDI, Le Alpi e la montagna
italiana di fronte alla crisi climatica dei secoli XVI-XIX, in "Montagne a confronto
- Alpi e Appennini nella transizione attuale" (a cura di G. Scaramellini), Torino
1998.
Altro brano tratto da
"Relatione dell'origine et successi della terra di Varese (1) descritta dal
R.P. Antonio Cesena l'anno 1558". (si parla di Varese Ligure , 350 m, in provincia di
La Spezia)
"Furono quest'anno (1540) intolerandi caldi con pochissime piogge e perciocch�
essendo venuto un poco di pioggia a mezo di Aprile non piov� poi una sola goccia d'acqua
sino al d� 30 giugno (...). In questo giorno cominci� a piovere e piov� tutto il giorno
e la notte e poi anche l'altro giorno che fu il primo di luglio, acqua molto giovevole e
grata (...). Dopo non piov� sino a' 14 di luglio, nel qual giorno venne un po' d'acqua
che fu quasi un niente. Il primo poi, e il secondo e terzo d� d'agosto, piov� assai
abbondantemente. Ritornarono poi li caldi grandi e tanto crebbe la secit�, che le
fiumane, bench� mediocri, restavano asciutte e senz'acqua.
N� tacero che, trovandomi in questo tempo al Borgo Val de Taro, vidi vendere l'acqua a
due quattrini la secchia, e questo fu a d� 29 di settembre."
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